Donatella Pascale, già assessore in quota PD del Comune di San Fele, in una nota commenta il risultato deludente del Partito Democratico alle ultime elezioni politiche. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Ieri sono stata contattata da Mario Polese e suoi collaboratori. Mi rivelano l’intenzione di ricostruire il Partito Democratico, a guida Calenda, con un rifacimento della attuale segreteria regionale, proponendomi un ruolo nella Direzione del partito e portando fuori Vito Santarsiero e Piero Lacorazza così da rifarsi, evidentemente, una nuova faccia, ma dove la sostanza non cambierebbe.
Una foglia di fico davanti all’ennesimo tentativo di perpetuare una politica fondata su logiche clientelari.
Pensavo che le mie dimissioni, contrassegnate da un forte disaccordo su questa politica dei privilegiati, fossero state chiare invece sono state chiuse fuori la porta della loro arroganza.
Come se non avessimo già dato abbastanza noi giovani lucani: ci hanno rubato il futuro, desertificato il territorio, represso ogni capacità e merito. Loro che sono stati la rovina del territorio ora chiedono il salva-gente, oggi che stanno affogando nel mare di quella indifferenza, depressione economica e culturale che loro stessi hanno creato con barche di promesse.
Proposta che non suscita nessuna lusinga, anzi, la mia è profonda indignazione, in primis come donna, per aver sottovalutato la mia forza, secondo come lucana per aver ignorato la mia determinazione e coerenza.
Rispondo: no, grazie! Questo è il feudalesimo della Basilicata: non imparate mai.
Mar
08
Brava! è da dire che sono ore convulse. Da un PD lucano senza segretario per due anni e tutto sommato credo che il defunto Antonio Luongo avrebbe preferito fare altro in luogo del segretario che cosa ci si può aspettare.