Salvatore Santoro, cittadino residente a Grottole ha inviato una lettera a Prefettura di Matera, Comune di Grottole e Ministero dell’Interno che contiene la diffida ad adottare deliberazione di decadenza del Sindaco di Grottole Francesco De Giacomo ex art. 69 D.Lgs. 267/2000
Di seguito la nota integrale.
Al Presidente del Consiglio Comunale
Comune di Grottole
Ai Consiglieri Comunali
Comune di Grottole
Al Segretario Comunale
Comune di Grottole
Al Prefetto di Matera
Al Ministero Interno
Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali
Direzione Centrale per gli Uffici territoriali di Governo e le Autonomie Locali
Ufficio V – Controllo sugli Organi
Oggetto: diffida ad adottare deliberazione di decadenza del Sindaco p.t. De Giacomo Francesco ex art. 69 D.Lgs. 267/2000
Il sottoscritto Santoro Salvatore, nato a Grottole (Matera) il 2.1.1965 ed ivi residente alla Via della Resistenza n. 117, in qualità di cittadino elettore
premesso
– che l’art. 61 comma 1-bis D.Lgs. 267/2000 sancisce che “Non possono ricoprire la carica di sindaco o di presidente di provincia coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministrazioni il posto di appaltatore di lavori o di servizi comunali o provinciali o in qualunque modo loro fideiussore”;
– che l’art. 68 comma 2 D.Lgs. 267/2000 sancisce che “Le cause di incompatibilità, sia che esistano al momento della elezione sia che sopravvengano ad essa, importano la decadenza dalle predette cariche”;
– che a partire dall’anno 2011 è appaltatore di lavori del Comune di Grottole l’impresa EdilMiulli di Miulli Gaetano, come da allegata documentazione;
– che Miulli Gaetano è fratello con la moglie del Sindaco p.t. De Giacomo Francesco e, pertanto, è affine di secondo grado del Sindaco (art. 78 c.c.);
– che, pertanto, sussiste grave situazione di incompatibilità che, ai sensi di legge, è causa di decadenza dalla carica di Sindaco;
per quanto premesso il sottoscritto
Diffida
i soggetti in indirizzo ad adottare, entro e nono oltre 20 giorni dal ricevimento della presente, deliberazione di decadenza del Sindaco p.t. De Giacomo Francesco nei modi e nei termini di cui all’art. 69 D.Lgs. 267/2000
Si riserva
in caso di inottemperanza dei soggetti in indirizzo, di proporre istanza per la decadenza innanzi al competente Tribunale di Matera ai sensi dell’art. 70 D.Lgs. 267/2000.
La presente viene inviata per conoscenza:
– al Prefetto di Matera, in quanto Autorità legittimata a proporre l’azione di cui all’art. 70 D.Lgs. 267/2000 (l’art. 70 comma 2 D.Lgs. 267/2000 sancisce che “L’azione può essere promossa anche dal prefetto”);
– al competente Ufficio del Ministero Interno, in quanto il Sindaco p.t. De Giacomo Francesco ha formulato quesito a detto Ufficio sottacendo la situazione di incompatibilità che lo riguarda (ci si riferisce al parere Ministero Interno – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali – Direzione Centrale per gli Uffici territoriali di Governo e le Autonomie Locali – Ufficio V – Controllo sugli Organi prot. n. 0018471 del 2.12.2016).
Grottole 4 gennaio 2017
Con osservanza, Salvatore Santoro
Diffida del cittadino Salvatore Santoro ad adottare deliberazione di decadenza del sindaco di Grottole Francesco De Giacomo. Consigliere consigliere provinciale e comunale, Giuseppe Ferrara chiede dimissioni Francesco De Giacomo.
“Apprendo da fonti giornalistiche del pasticcio in cui si è messo il Presidente della Provincia, Francesco De Giacomo, e del suo modo di fare politica che affonda le radici nelle più profonde viscere della Prima Repubblica”. Così commenta il consigliere provinciale e comunale, Giuseppe Ferrara, a seguito della diramazione a mezzo stampa di un esposto fatto da un cittadino grottolese circa l’affidamento di incarichi da parte del Comune di Grottole, dove lo stesso De Giacomo è sindaco, alla ditta il cui titolare è il cognato del sindaco/presidente: motivo, secondo gli art.61 e 68 del Testo Unico sugli Enti Locali, di incompatibilità e relativa decadenza dello stesso dalla carica. “Ciò che desta sconcerto – prosegue Ferrara – è la sua candida risposta a tale pesante accusa: non era a conoscenza di tale norma…e, insieme al segretario comunale, sta accertando la reale sussistenza di tale incompatibilità!”. “Quel che desta ancora più scalpore è che gli incarichi di “somma urgenza” a tale ditta sono stati affidati anche dall’Ente Provinciale dove De Giacomo è Presidente: ultima solo in ordine cronologico, l’affidamento alla stessa ditta dei lavori di ripristino di una condotta idrica dli un liceo di Matera; quindi non è solo una svista, ma una vera e propria prassi consolidata del Presidente/Sindaco”. “Delle due l’una: o ha agito in buona fede, dimostrando di essere completamente ignorante in materia di gestione della cosa pubblica (il T.U.E.L – testo unico degli enti locali – dlgs 267/2000 – è la “Bibbia” degli amministratori locali) o lo ha fatto in mala fede, pensando di governare il suo Comune e la Provincia di Matera come se fosse cosa sua e di farla franca, in barba ai principi di trasparenza e pari opportunità della Pubblica Amministrazione”. “Forse De Giacomo è semplicemente uno “sprovveduto” che non conosce quali siano i suoi compiti da Sindaco e Presidente: come per esempio rispondere alle interrogazioni scritte dei consiglieri. Alle mie innumerevoli interrogazioni a risposta scritta non ha risposto mai, lasciando insolute tante situazioni e punti interrogativi alle domande che il sottoscritto gli ha rivolto; come l’interrogazione circa le spese sostenute per il viaggio effettuato a Berlino con il dirigente dell’ufficio tecnico (a fare cosa?); oppure quella relativa ai lavori effettuati su una Tensostruttura di Nova Siri, salvo poi scoprire che la stessa non è di proprietà della Provincia, mentre il museo naturalistico di Policoro viene lasciato da tempo immemore all’abbandono; oppure l’interrogazione sugli “affidamenti diretti con somma urgenza”. “Forse – rincara Ferrara – anche in questo caso De Giacomo non era a conoscenza della normativa secondo cui rispondere non è solo buona educazione, ma anche un obbligo di legge, oltre che sinonimo di trasparenza”. “A questo punto – conclude il Consigliere comunale e Provinciale Giuseppe Ferrara – vi è da chiedersi se non sia il caso di rinviare le imminenti elezioni provinciali, fermo restando che, dal punto di vista della legittimità, si attende un celere intervento di S.E. il Prefetto di Matera al fine di chiarire la posizione del Sindaco/Presidente e, dal punto di vista politico, una chiara e netta presa di posizione dell’on. Roberto Speranza e del PDNazionalRegionale circa la gestione familiare della cosa pubblica del Sindaco /Presidente Francesco De Giacomo”.
Parentopoli alla Provincia di Matera, nota Cosimo Latronico (COR)
“Le autorità competenti accerteranno lo stato degli atti, ma quel che emerge dalle denunce che coinvolgono il sindaco di Grottole, nonché presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo, in materia di affidamenti di lavori pubblici, assume un profilo a prima vista gravido di conseguenze. Tocca a lui giustificarsi pubblicamente a fronte di accuse sull’assegnazione di lavori pubblici alla impresa di un affine, e rendere conto degli atti compiuti dai suoi uffici sia a Grottole che all’Amministrazione provinciale di Matera. Al netto delle possibili conseguenze giudiziarie, si profila però un tema politico sulla trasparenza nella gestione degli appalti che non possono essere appannaggio di metodi discrezionali a favore di parenti o affini degli amministratori degli enti pubblici appaltanti”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor). “Appare anche del tutto confermata la sconclusionata riforma Delrio che ha scassato le Province mantenendo competenze anche rilevanti ( appalti per milioni di euro ) senza la costituzione di organi politici di controllo, avendo abrogato il suffragio universale per l’elezione dei Consigli provinciali. Questi sono eletti dai Consiglieri comunali, la qual cosa comporta spesso la scomparsa di opposizioni effettive e la conseguenza, che un caso come quello che sta emergendo nella gestione della Provincia di Matera porta alla luce una mancanza di trasparenza nella gestione dell’amministrazione. Proporrò in Parlamento un’iniziativa ispettiva per sollecitare il Governo a chiarire il comportamento del sindaco presidente con l’adozione di atti amministrativi e legislativi conseguenti e di larga portata. Peraltro non è da sottovalutare il rischio che il destino dell’attuale presidente della Provincia di Matera – ha concluso Latronico – coinvolga la costituzione e la durata del Consiglio provinciale che sarà eletto il prossimo 11 gennaio”.
Parentopoli alla Provincia di Matera, nota Rocco Tauro (sezione Fratelli d’Italia-An di Montalbano Jonico)
Pensavamo di essere i soli discriminati dall’attuale presidente della Provincia di Matera.
Oggi leggendo la nota del consigliere dell’Ente, Ferrara, sappiamo essere in buona compagnia, e che è una consuetudine (bruttissima) del nostro presidente provinciale quella di non rispondere nè alle interrogazioni dei propri consiglieri nè ai partiti che propongono petizioni popolare in ordine a problemi di carattere comunitari provinciali.
La locale sezione di Fdi di Montalbano Jonico, nei mesi scorsi ha raccolto firme per la sistemazione di una importante strada provinciale, nel nostro caso la bretella che collega Montalbano Jonico alla SS 598 Val d’Agri, da tempo immemore non oggetto di manutenzione, nemmeno di quella ordinaria.
Dunque, ci troviamo di fronte al peggior menefreghismo, visto che la lettera di trasmissione della petizione popolare sottoscritta da 200 cittadini ed inviata in data 10 luglio 2016, ad oggi non ha avuto alcun riscontro.
Evidentemente 6 mesi sono pochi perché ci possa essere un cenno positivo o negativo sulla questione.
Siamo consci delle difficoltà finanziarie in cui improvvisati governi nazionali degli ultimi anni hanno fatto precipitare l’ente intermedio, però a tutto c’è un limite di decenza amministrativa.
Ente intermedio costituzionale che alla luce del magnifico risultato referendario del 4 dicembre, che in modo netto e senza appello ha bocciato il tentativo di sopprimerlo, va decisamente rilanciato e rafforzato in tutte le sue competenze.
Ridando, per intanto, la parola ai cittadini nella elezione dei suoi organismi e non a un pasticciato, antidemocratico ed antistorico ” corpo elettorale”, formato dai soli consiglieri comunali.
Un maldestro tentativo creato ad arte da un partito, il Pd, dilaniato al suo interno, sia a livello nazionale che locale, da feroci lotte di cannibalismo politico, che anche alle elezioni provinciali del prossimo 11 gennaio vede nel campo del centrosinistra due liste, più un’altra impossibile da definire e da giustificare, per occupare tutte le postazioni (e poltrone) nel panorama regionale.
Un motivo in più per mandarli a casa.
Un plauso al cittadino Santoro per il coraggio dimostrato nel denunciare questo scandalo. Se tutto ciò che si legge in questa diffida corrispondesse al vero, il sindaco dovrebbe dimettersi immediatamente e chiarire la sua posizione. Siamo davanti ad uno scandalo parentopoli che offende tutti i cittadini ed imprenditori onesti.
Ho letto sui quotidiani questa mattina che il sindaco ha dichiarato di non conoscere la norma (scandaloso!) e che rimuoverà le incompatibilità: quindi pur di rimanere attaccato alle poltrone (se decadesse da sindaco non potrebbe più essere neanche presidente della provincia) e considerando che i lavori sono stati già affidati alla ditta del cognato, per rimuovere l’incompatibilità dovrebbe sciogliere il vincolo matrimoniale o non so cos’altro potrebbe fare.
Staremo a vedere, una cosa è certa chi dichiara di essere ignorante non può amministrare un comune, ne tanto mento rappresentare una provincia intera.
Che schifo, eppure sembrava una persona onesta e trasparente. Non ci posso credere, affidare i lavori del comune che si amministra ad un parente.
Mi auguro che non si aspettino i tempi lunghi delle leggi, ma che si faccia chiarezza immediatamente. Se quanto denunciato corrispondesse al vero, c’è un’unica strada da intrapredere: DIMISSIONI!.
Caro Fabius, sinceramente non mi meraviglio di leggere queste notizie, d’altro canto ho notato che sul sito del comune di Grottole da oltre un anno non vengono pubblicate le delibere e le determine, violando l’obbligo che impone alla pubblica amministrazione di rendere pubblici tali atti ed il proprio operato. Anche questa norma è ignorata dal sindaco/presidente e dal segretario comunale? Sa il Sindaco che la legge non ammette ignoranza?
Come mai il comune di Grottole è inadempiente? cosa vuole nascondere?
Attendiamo fiduciosi risposte chiarificatrici sugli affidamenti ai parenti e sulle inadempienze relative alla trasparenza amministrativa.