Nicola Locuratolo in una nota racconta il sogno, l’utopia e la beffa legata al tratto ferroviario Ferrandina-Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nicola Locuratolo: “Il sogno, l’utopia, la beffa… una storia infinita”
Trent’anni fa, dopo aver denunciato alla Magistratura la grave alterazione paesaggistica-ambientale nell’Oasi San Giuliano dovuta al tracciato della (allora) costruenda ferrovia dello Stato Ferrandina- Matera, mi è balenata una opportunità per tutto il nostro territorio e per tutta l’area interessata ed ho sentito il dovere di riportarla in un “Invito alla riflessione” pg. 41/42 del mio “ Quaderno di Dis-Educazione Ambientale”.
Il sogno
Nel sogno il nostro tratto ferroviario Ferrandina-Matera, raggiungendo da Sud Ovest la stazione La Martella si vedeva proiettata, verso Nord Est, verso Gravina di Puglia per raccordarsi, con la linea Spinazzola-Barletta ed, in località Samele, sotto Minervino Murge, puntare direttamente su Cerignola per andare al Nord, a Milano, in Europa.
L’utopia
sQuesto sogno è diventato, nel trentennio successivo, la ragione del mio “impegno civile” che si è andato dispiegando dai numerosi tecnici tutti interessati, ma molto prudenti ( finanche un materano impegnato all’estero, ha ritenuto opportuno di non doversi “esporre” e per non tagliarsi l’erba che potrebbe crescergli sotto il piede), agli ancor più numerosi consiglieri ed assessori comunali di tutti i Comuni interessati dalla linea suddetta, da tutti i pOlitici provinciali , regionali e nazionali ed in ogni sede, convegno ed incontro sulle infrastrutture, fino all’ultimo Ministro Graziano Del Rio.
Ed il tempo passa e corre veloce ed è passata così la mia vita e così, quasi senza rendermene conto,sono diventato una “figura” nel panorama della mia città e gli amici mi vengono incontro alzando le mani in segno di resa e si sorbiscono il “solito” sermone.
La beffa
La beffa si profila nel 2014, con la designazione di Matera Capitale della Cultura 2019.
Paradossalmente, mentre per tutte le altre Capitali europee si aprono cantieri che mirano a creare le migliori condizioni di affluenza turistica a livello mondiale, potenziando le infrastrutture già esistenti, a Matera, unico Capoluogo di Provincia a mancare del tutto di collegamenti infrastrutturali almeno a livello di terzo o quarto mondo, si riprende in considerazione una “incompiuta” da 700 miliardi di lire, ma non per dotarla di un treno magari “retrò”, ma per promuovere un ulteriore lussureggiamento del progetto del costo di circa 30 milioni di Euro, ma da procrastinare al 2025, cioè oltre un quinquennio dal fatidico 2019 se…tutto procederà senza intoppi.
Ve lo immaginate, nel 2025, nella stazione di Milano, in partenza, un Frecciarossa diretto al capolinea: Matera??? Ma la beffa è ancora in agguato e sarà prossima a venire!
Allorquando sarà pronta la bretella di collegamento da Salandra verso Matera e la linea ferroviaria potrà entrare nella valle del Bradano, allora e solo allora, si farà rimarcare l’opportunità che il “Frecciarossa” possa direttamente puntare verso Taranto, tagliando fuori dal suo percorso non solo Ferrandina, ma anche tutto il metapontino perché il “Frecciarossa”, in partenza dal Nord, da Milano, ha e deve avere l’arrivo al Sud più al Sud: Lecce e non certo Matera.
E questo è quanto mi sento in dovere di dire ai nuovi rappresentanti eletti dal popolo lucano.
Ai molti di un gruppo ed ad uno di un altro, all’uno ed agli altri va questa mia esortazione tesa ad evitare un tale epilogo.
Staremo a vedere, sperando che questo risultato elettorale sia per la nostra regione una concreta svolta rivoluzionaria.
Nicola Locuratolo