Emanuele D’Adamo, Presidente Provinciale ADAF di Matera in una nota denuncia il degrado in cui versa la villa comunale di Matera e sollecita soluzioni in attesa di Matera 2019. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Sul degrado e sui pericoli in Villa comunale di Matera ove si rivengono incuria, muri scrostati e cavi elettrici non protetti interviene anche la FIDAF,Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali. Riprendendo le varie note che da più parti si legge sull’argomento, il Presidente dell’Associazione Provinciale di Matera,Emanuele D’Adamo, condivide le varie lamentele rese pubbliche su varie testate giornalistiche da diversi soggetti e interviene direttamente ritenendo, che non è un bello spettacolo quello che offre di sé la Villa comunale sia ai cittadini che ai numerosi turisti che affollano la Città alla vigilia dell’evento 2019. Meta di famiglie, bambini e anziani in cerca di alcune ore di relax, l’area a verde attrezzata, riqualificata negli anni ‘90, mostra oggi tutti i segni del tempo e dell’incuria. Seppur apprezzando gli sforzi dell’Amministrazione Comunale che, sembra, abbia in itinere un elaborato di riqualificazione della Villa per un impegno assai cospicuo, si parla di un milione di euro circa, il Presidente ADAF ritiene grave il mancato seppur minimo intervento di manutenzione ordinaria che straordinaria per mantenere efficiente l’area verde. Il mancato finanziamento governativo“Bando Nazionale Periferie”, rimarca il Presidente D’Adamo, esperto Fitopatologo e in Verde Urbano, non può e non deve considerarsi un alibi per non intervenire nel modesto triangolo di circa tremila metri quadrati. Più volte l’ADAF,in materia di verde urbano, è intervenuta criticamente nei confronti dell’Amministrazione comunale; in passato segnalando la carenza in organico, tutt’oggi esistente, di figure specialistiche in materia agro-ambientale-forestale presso l’Ufficio del Verde; per ultimo lo stato di disseccamento crescente di molte alberature di Oleandro situate in via Roma e Via Don Minzoni che mostrano ancora oggi l’assenza assoluto di interventi. Circa il progetto di riqualificazione in itinere per la Villa comunale, attualmente privo di finanziamento, l’ADAF considera eccessivo il suo computo. Non serve riqualificare la Villa come se fosse un monumento prezioso al pari di un luogo di culto. Non servono orto-giardini ad imitazione degli storici giardini pensili dei rioni Sassi o delle corti interni dei nobili del Piano. La Villa comunale per la sua ridotta entità, definita in gergo popolare“fazzoletto di area verde”,deve essere considerata un luogo comune,di semplice incontro cittadino; un luogo di intrattenimento e relax; una macro piattaforma pedonale di spensieratezza e di svago ove poter apprezzare per le bellezze vegetative. Non piante fruttifere gentilizie come paventato. La Villa vanta già alberature in buono stato fitosanitario e di bellezza ornamentale; la stessa necessita dello sfoltimento delle piante deperite e della integrazione di nuove
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specie arboree ad alto fusto che, con le loro folte chiome a foglie caduche ( es. il Platano) possano garantire ombreggiamentoin estate e caldiraggi solari in autunno-inverno. La riqualificazione della Villa comunale è una emergenza sociale. Una priorità per la Città dei Sassi. Il degrado in essere offende la dignità della Città e dei cittadini. Il grido d’allarme è generale. Alla luce del mancato e/o ipotetico finanziamento “Bando Nazionale Periferie”, l’Amministrazione Comunale ha l’obbligo di correre con immediatezzaai ripari; deve mettere in atto il piano B. Un progetto alternativo, da realizzarsi entro l’anno viste le esigenze di attecchimento delle piante da porre in essere. La modesta area,oggi non governata e in forte degrado, è un potenziale rischio giornaliero per la incolumità pubblica; tanti i racconti dicadute e fratture gravi subite da adulti e bambini. Improcrastinabili i tempi. La modesta area Comunale, impropriamente“Villa”andrebbe riqualificata e trasformata in una “ Piattaforma pedonale a Verde attrezzato”; basterebbe mettere in atto interventi minimi ampliando e aumentando gli accessi lungo il perimetro sui suoi tre lati;intensificare l’illuminazione pubblica per un buon uso serale-notturno. Per l’inizio anno 2019 i cittadini e i turisti hanno diritto a poter fruire dello spazio verde senza ulteriori proclami e rinvii. Per fare ciò, l’ADAF e il suo Presidente sostengono che non occorrono cifre iperboliche. Per la riqualificazione basterebbero cifre irrisorie; solo qualche decine di migliaia di euro; somme modeste che certamente risultano disponibili nelle casse comunali in Capitoli perl’intervento e la riqualificazione del verde urbano. Nello specifico, richiamando laDelibera del CC n.76/2005“Regolamento di tutela del verde urbano del Comune di Matera”si tratterebbe di effettuare interventi diretti di opere pubbliche in applicazione dell’art. 3 comma 1 e 2 “…la funzione dell’Amministrazione Comunale garantisce la gestione , in economia o in appalto, delle aree verdi pubbliche e delle alberature pubbliche con lo scopo di massimizzare la funzione sociale, ambientale, estetica, ricreativa e paesaggistica e igienico-sanitaria. Gli interventi colturali sul verde pubblico e la manutenzione ordinaria e straordinaria sulle aree verdi di proprietà comunale sono effettuati dall’Amministrazione stessa attraverso il Settore Verde Pubblico, quali ad esempio interventi di sistemazione o rimozione di alberi pericolosi, etc… non sono soggetti a particolari autorizzazioni scritte previste nel Regolamento in quanto risultano formalmente approvate con gli atti amministrativi per l’esecuzione degli interventi…”. L’Amministrazione potrebbe in tempi brevi elaborare una progetto snello di riqualificazione secondo i criteri di economicità e progettazione in “house”. L’ADAF, con i suoi esperti, per la propria esperienza ribadisce la piena e gratuita collaborazione all’Amministrazione Comunale particolarmente in questa fase emergenziale. Il PresidenteD’Adamo, fiducioso nell’azione dell’Amministrazione
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Comunale, ritiene che gli improrogabili interventi di riqualificazione passino inizialmente attraverso l’eliminazione dei “pericolosi vialetti”perla realizzazione di una “dominante centrale piattaforma alberata” che favorisca l’intrattenimento e il passeggio oltre la realizzazione di micro aree per la restante superficie di cuiparte riservata ai giochi, parte che preveda il ritorno dell’antica vasca con i pesciolini che decenni addietro ha rappresentato il fiore all’occhiello della Città per generazioni oggi adulti. Inoltre, poiché la parte del Piano della Città frequentata dai turisti è tutta sbilanciata su Via Don Minzoni, Piazza Vittorio Veneto, Via Ridola e Via Bruno Buozzi,
con l’intervento di riqualificazione della Villa si realizzerebbe un asse turistico alternativo, da e per Piazza della Visitazione, che indirizzerebbe i turisti verso la Villa Comunale, Via Piave, Via Sant’Agostino per giungere nello scenario incantevole del Sasso Barisano.
Al sud siamo abituati a far arrivare tutto nel degrado per poi riqualificare nell’attesa di un determinato evento/momento.
Manutenzione ORDINARIA questa sconosciuta…