Che leggere sia cibo per la mente è assodato soprattutto da innumerevoli spot pubblicitari che provano a risollevare i numeri di un paese con la percentuale di lettori tra le più basse al mondo, fatto inspiegabile avendo il più ricco patrimonio artistico, ma che forse in realtà ci spiega
molte trascuratezze; ma che venga considerato specifico strumento di formazione etica, logica, scientifica e linguistica per i giovani avvocati, e per i meno giovani di approfondimento della conoscenza di realtà sociali e culturali sempre più complesse, è idea innovativa pur nella
sua “tradizionalità”.
Quasi un uovo di colombo, insomma, laddove risulti evidente da indagini “che la gran parte dei giovani sia incapace di esprimere in forma scritta organicamente e compiutamente il proprio pensiero ; e questo perchè tra i giovani pochi leggono e chi non legge non sa scrivere e , ancor meno, sa
pensare”.
Da qui l’idea, nata nella Scuola Superiore dell’Avvocatura e realizzata da un team guidato dal vice presidente, avv. Alarico Mariani Marini, del “Progetto Libro – Libri per ragionare, libri per sopravvivere” , a sostegno della necessità di una cultura umanistica che nasca dalla lettura di classici di ogni tempo, anche di testi di recente pubblicazione che assurgono già a questo titolo ( laddove un classico debba considerarsi un libro che “non ha mai finito di dire quel che ha da dire” ) , come mezzoper dotarsi delle abilità per conoscere, interpretare e applicare il diritto secondo principi di giustizia , legalità e di etica civile e sociale . Perchè “essere avvocato ” è molto più che “fare l avvocato”.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati della Città candidata a Capitale Europea della cultura 2019 non poteva che far proprio questo progetto che , affidato a una commissione composta dagli avvocati Stefania De Toma, Mariantonietta Montemurro e Eugenia Ziccardi, ha scelto di iniziare questo percorso con un classico della letteratura russa dalle tematiche paricolarmente affini al mondo della
giustizia: “Delitto e castigo” di Fedor Dostoevskij.
Nella giornata di venerdì 6 dicembre un folto pubblico di avvocati, giovani e meno giovani, ma anche di appassionati bibliofili, ha assistito al primo incontro nel quale con la raffinata analisi critica e filosofica
illustrata dal prof. Andrea Galgano – poeta e critico letterario di Potenza, docente di letteratura nella Scuola di psicoterapia E.Fromm di Prato, ( riconosciuta dal MIUR e appartenente alla Agenzia Formativa Polo Psicodinamiche della Regione Toscana) – si sono intrecciati i brillanti interventi
dell’avvocato Emilio Nicola Buccico, già presidente del CNF e del Procuratore della Repubblica di
Matera , dott.ssa Celestina Gravina, creando un dialogo interessante e appassionato intorno ai temi della colpa, del delitto, del pentimento, della pena e della realizzazione della giustizia.
L’incontro è stato introdotto dal Presidente dell’Ordine, avv. Nicola Rocco, convinto sostenitore del progetto e moderato dall’ avv. Stefania De Toma che ha preannunciato la nascita di una pagina web contenente l’elenco dei libri segnalati nel progetto, dei libri esaminati e citati durante i seminari nonchè di veri e propri sondaggi in ordine a proposte provenienti sia dalla commissione che dagli avvocati che vogliano farne, per la scelta di libri o autori su cui “ragionare per imparare a
sopravvivere” . Meglio, aggiungiamo noi.
Prossimo appuntamento “La strana giustizia della poesia: il caso Dante”, tenuto dal prof. Davide Rondoni , poeta e fondatore del Centro di Poesia Contemporanea dell’ Università di Bologna e docente di poesia in diverse università Italiane , introdotto dall’avv, Raffaello de Ruggieri, alle !5,00 di giovedì 12 dicembre nella sala dell’Hotel San Domenico al Piano, riservato agli avvocati ma a tutti gli interessati.