Una miscellanea di musica, una contaminazione tra sensibilità artistiche, buone vocalità giovanili e buone prove di originalità di spettacolo dal vivo: sono questi gli elementi che hanno caratterizzato la 19esima edizione del Festival di Potenza che si è svolta sabato 16 novembre al teatro Principe di Piemonte. Una serata con tre ore di spettacolo – presentata da Paola Delli Colli – (che diventerà produzione televisiva in due puntate da trasmettere in circuiti di emittenti di tutt’Italia) con 21 tra artisti singoli o in coppia e gruppi che hanno proposto, come nella caratteristica di questa manifestazione, differenti generi musicali secondo la rigorosa selezione del direttore artistico Mario Bellitti con due sezioni in particolare, la etnico-popolare (consulente il maestro Graziano Accinni) e musica dal vivo (consulente il maestro Giuseppe Sileo). E’ risultata particolarmente apprezzata la novità di questa edizione che ha visto il Festival di Potenza diventare capofila di una rete di Festival. Sul palco del teatro Principe di Piemonte si sono esibiti i vincitori dei Festival Vota la voce – Caserta, Premio Mino Reitano – Rocca Imperiale (CS), Melodie Alla Luna – Sasso di Castalda, Canta Orsoleo – Sant’Arcangelo. Voci ed interpretazioni che hanno emozionato ed espresso livelli artistici decisamente di qualità specie per partecipanti di soli 13 e 16 anni. Altra novità la sezione gruppi con Canto Minimo (Graziano Accinni e Giuseppe Forastiero) che hanno proposto la musica antica di Basilicata in omaggio alla tradizione religiosa delle genti lucane; gli Jaska-Red (in dialetto lucano il fiaschetto di vino) di Grassano che hanno coinvolto il pubblico creando un’atmosfera di festa; Tutte le Anime di Laura, tribute Band “Laura Pausini”, dal 2005 in tour in Italia e all’estero, una band lucana che può vantare centinaia di live e migliaia di appassionati della Pausini; i Crushki con il canto dei Sanfedisti. Decisamente innovativo nelle manifestazioni di spettacolo il progetto di musica celtica degli Acient Wave (Silvia Bilotti con arpe e voce e Syefano Jatosti, chitarra) e della band metal Elettric. Poi il gradito ritorno di Valerio Liboni che ha presentato tre canzoni di “Questa è la mia vita”, il nuovo album pubblicato da Egea Music. L’ultimo lavoro corona un’attività professionale di tutto rispetto che dura da 50 anni. Un album da ascoltare, che emoziona, scritto e suonato con il cuore da un artista che ha scelto la musica per sempre e che con questo nuovo disco ci riporta ai bei tempi, i tempi nei quali, per suonare era davvero necessario saper suonare. Un cantautore che con le sue canzoni ci fa risentire la vera magia degli strumenti suonati dal vivo. Magnifici intrecci di note, una voce che interpreta e canta.
Per il direttore artistico Mario Bellitti questa edizione ha segnato una tappa importante di un ciclo di produzione di spettacolo, anche dal vivo, durato 19 anni, con oltre 600 artisti che in tutti questi anni si sono esibiti nelle preselezioni, audizioni e nelle serate di gala, in buona parte diventati professionisti e comunque impegnati in attività professionali. Non è casuale – dice il patron – che tantissimi miei colleghi agenti di spettacolo considerano il Festival di Potenza un esempio nel panorama diffuso di Festival perchè di fatto è un originale strumento di collegamento con il “mercato” vale a dire l’insieme della domanda che riguarda manifestazioni, eventi, concerti in tutt’Italia, soddisfacendo i differenti gusti musicali del pubblico. Le esibizioni più convincenti sono venute in particolare dai più giovani che hanno dato prova di buona maturità artistica. Il Festival è il punto di arrivo di un lavoro di formazione musicale che dura un anno intero oltre che di promozione della cultura musicale. La città di Potenza e la regione nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura hanno molto terreno da recuperare per la fruizione culturale: la spesa media mensile per consumi culturali delle famiglie è di soli 67 euro pro-capite; il 23,1% dei lucani (dati Rapporto Federculture) almeno una volta l’anno ha fruito di concerti di musica e solo l’8,8% di concerti di musica classica. Dal Festival – dopo la prova che anche Potenza può ospitare grandi eventi che sono attrattori di presenze extraregionali e di promozione turistica – dunque un appello alla Regione a destinare più risorse allo spettacolo dal vivo che è un’opportunità di lavoro per tanti giovani. Per il direttore artistico non c’è tempo per pause di riposo e subito il lavoro per l’edizione del ventennale con tanti progetti specifici di musica etnico-popolare (Canto Minimo), spettacoli per le festività natalizie.
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