Il TAR del Lazio avvia l’esame dei ricorsi contro l’IMU salutato dai
campanacci degli agricoltori. Bene l’inizio ora si vada fino in fondo.
In mattinata una delegazione di agricoltori, sindaci
e cittadini su invito del “Coordinamento Nazionale NoImu sulle terre” e
del Movimento Riscatto, ha tenuto un presidio in occasione della seduta
in cui la II sezione del TAR del Lazio ha avviato, finalmente, l’esame
di oltre i 400 ricorsi presentati da Comuni e ANCI regionali e sostenuti
da diverse Associazioni.
Fra gli intervenuti i Sindaci dei Comuni di Vasanello e Tuscania (VT),
Gravina di Puglia (BA) e il Presidente della Provincia di Matera che
hanno sottolineato la condivisione della piattaforma e delle proposte di
iniziative approvate il 21 maggio scorso durante il Consiglio Comunale
Aperto in P.zza Montecitorio indetto dal Comune di Gravina di Puglia e i
rappresentanti di diverse associazioni sindacali e di categoria e di
movimenti di base di agricoltori.
Una delegazione del Coordinamento NoImu ha assistito all’udienza del TAR
del Lazio che, dopo aver rinviato il dibattimento per diversi ricorsi,
ha avviato l’esame di una parte degli stessi con particolare riferimento
alla discussione sulle eccezioni di incostituzionalità avanzate in
ordine all’uso dei parametri ISTAT per definire l’entità della
tassazione e gli stessi criteri per cui i cittadini abitanti in alcuni
comuni sono chiamati a pagare mentre quelli di altri comuni sono esentati.
Dopo che gli avvocati ricorrenti hanno rifiutato la proposta del
Presidente della II Sezione del TAR del Lazio di spostare l’esame ad
Ottobre (per dare tempo al Governo ed al legislatore di intervenire
risolvendo i problemi che si stanno manifestando) l’esame si è avviato
con l’esposizione delle principali ragioni a sintesi della corposa
documentazione presentata.
Osservazioni per cui un imbarazzato Avvocato dello Stato non ha potuto
che rilevare la fondatezza di molte ragioni di incostituzionalità della
norma sull’IMU agricola almeno per quello che riguarda l’uso dei
parametri ISTAT.
Al termine di una discussione che lo stesso Presidente ha definito
“interessante e fondata su importanti questioni di diritto”, la II
Sezione del TAR del Lazio si è riservata di comunicare le proprie decisioni.
Dunque inizia con un buon primo passo il percorso di esame dei ricorsi
contro l’IMU agricola che avrebbero potuto essere dichiarati come
inammissibili fin da subito (come spesso accade che il TAR faccia su
questioni dal profilo tributario e fiscale) ma che, invece, sono stati
discussi nel merito e per cui si è stabilito un ulteriore calendario di
esame.
“Un atteggiamento dei giudici adeguato” ha riconosciuto alla fine Gianni
Fabbris a nome del Coordinamento NoImu “che salutiamo positivamente. Del
resto siamo venuti in presidio a Roma chiedendo alla politica di fare un
passo indietro e di non esercitare nei confronti della magistratura
pressioni come quelle per cui se dovesse cadere il provvedimento si
sforerebbe il tetto del 3% sul deficit concordato in Europa. Alla
politica spetta il compito di fare buone leggi eque, giuste e
funzionanti, ai magistrati quello di valutarli sotto il profilo della
legittimità legale e costituzionale, ai cittadini il diritto di
difendersi e resistere di fronte a delle palesi ingiustizie come quelle
introdotte dalla norma dell’IMU sui terreni.”.
Salutando positivamente l’avvio dell’esame sui ricorsi contro l’IMU
agricola, il movimento Riscatto prepara un salto di qualità e di
capacità organizzativa nella mobilitazione.
“Se anche i comuni e le Anci non dovessero avere giustizia sul piano
legale” hanno ribadito gli interventi nella mattinata di presidio
“nessuno si faccia illusioni: stiamo organizzando la risposta dei
cittadini e degli agricoltori sia sul piano legale che su quello sociale
e la mobilitazione sta solo cominciando”.
Annunciata una iniziativa in quattro tempi: una forte campagna di
controinformazione e denuncia per chiarire la gravità dei rischi per
tutti i cittadini all’opinione pubblica ed ai media, una petizione con
l’obiettivo di raccogliere decine di migliaia di firme che parte da oggi
(vedi nel sito petizione.riscatto.info), una serie di iniziative di
disobbedienza civile (fra cui quella di aprire migliaia di ricorsi alle
Commissioni Tributarie per arrivare direttamente alla Corte
Costituzionale senza passare per il TAR), una forte mobilitazione
nazionale fra settembre e ottobre che coinvolga tutte le regioni
italiane e che si concluda con una manifestazione a Roma.
I sindaci e gli agricoltori che si sono dati appuntamento oggi di fronte
al TAR del Lazio si sono riconvocati per un incontro operativo la
prossima settimana per articolare e organizzare le iniziative che si
concluderanno solo con il ritiro della norma che sta provocando tanti
guasti nelle aree rurali italiane dopo aver deciso di inviare due
lettere: una ai sindaci italiani coinvolti dall’applicazione dell’IMU
cui si chiede (come ha dichiarato di voler fare il sindaco di Tuscania
ed hanno condiviso gli altri presenti) di stringere l’alleanza con i
cittadini e agricoltori rifiutandosi di condurre azioni contro chi non
pagherà una tassa ingiusta e insopportabile economicamente ed una
rivolta al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Prof.
Devincenti per tornare a chiedere un incontro.
Incontro per discutere delle proposte alternative del Coordinamento
NoImu e dei sindaci chiesto nelle settimane scorse e sollecitato da più
parti (Presidenza della Camera, forze politiche e parlamentari,
Presidenti di regione) ma che, nonostante le assicurazioni, ad oggi non
si è ancora tenuto.
Il MOvimento Riscatto, l’ASPAL LAZIO, e il Comitato NoIMU di Viterbo, al
termine, dunque, dichiarano: “Anche alla luce del rischio serio che il
TAR del Lazio adotti provvedimenti su una norma dai palesi profili di
illegittimità incostituzionale e delle parole dello stesso presidente
Renzi, che la ha definita un grave errore, è arrivato il momento di
passare dalle parole ai fatti e di aprire un percorso di confronto che
porti tutti fuori dal guado”.