Il dubbio di solito affiora presto nei genitori: il bambino ha un piccolo ritardo nel linguaggio o interagisce poco o ancora mostra evidenti disturbi comportamentali. Sono questi, insieme al più grave caso dell’autismo, tutti segnali spesso associati ad un disturbo neuropsichiatrico infantile. E sono segnali che pediatri e genitori non devono mai sottovalutare, sottoponendo i
bambini ad una precose diagnosi valutativa da parte di professionisti ed
esperti di neuropsichiatria infantile.
Dal 1 novembre è stato avviato al P.O. di Matera un servizio di neuropsichiatria infantile di 6 posti letto attivati in collaborazione con la Fondazione Stella Maris, un’istituzione nel settore. Nella prima settimana di attività sono stati trattati 3 bambini, 6 nella seconda e le
prenotazioni (circa 50), oltre il 60% delle quali da fuori regione, affollano l’agenda sino ai primi giorni del 2017.
In pratica, la Asm, grazie al sostegno tecnico scientifico della Stella Maris (con la quale è attiva una collaborazione da molti anni in partnership con le altre aziende sanitarie e la Regione Basilicata), dà finalmente risposta ad un bisogno molto esteso che spesso non viene adeguatamente percepito, mentre tutti gli esperti ripetono all’unisono che intervenire
precocemente è l’arma migliore contro disturbi che adeguatamente trattati
possono nel giro di poco portare fuori da ogni problema.
“Durante il ricovero -spiega il responsabile del servizio, Carlo Calzone-
valutiamo il bambino sotto ogni aspetto, da quell organico al profilo psicologico e di dare indicazioni alla famiglia. Un’osservazione completa, a 360 gradi, che ci permette di valutare la situazione e gli eventuali disturbi con piena cognizione, così da suggerire ai pediatri o agli altri
esperti, una volta dimesso, quali terapie o procedure il bambino deve seguire”. Difatti l’aspetto innovativo del servizio avviato dalla Asm e dalla Stella Maris è che “l’osservazione” non è più limitata al day hospital, ma si spalma sulle 24 ore, in modo da permettere una conoscenza e
una valutazione completa. “Siamo molto soddisfatti -continua Calzone- perché
il ricovero ci permette una conoscenza approfondita di ogni bambino e ci permette di stilare una diagnosi pressoché perfetta, anche se -conclude- è fondamentale che pediatri e genitori avviino a valutazione ogni bambino sin dall’insorgere dei primi sintomi o anche solo di un dubbio”.