“Il 2013 potrà essere l’anno del nuovo Statuto della Regione Basilicata”. E’ così che ha esordito il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico durante i lavori odierni della conferenza stampa organizzata per illustrare i contenuti e l’iter per l’approvazione della nuova “Carta” della Regione (entro il 24 giugno prima lettura in Consiglio regionale e dopo 60 giorni seconda lettura e definitiva approvazione).
Dopo aver brevemente ricordato le tappe più importanti che hanno portato alla stesura della bozza statutaria (il 19 settembre 2011 la ripresa dei lavori sulla riforma dello Statuto regionale, il lavoro svolto in Prima Commissione, gli incontri pubblici e le audizioni, le iniziative che hanno dato spazio a preziosi contributi provenienti da altre istituzioni, enti, partiti e associazioni e una finestra aperta sul web dove sono giunti contributi interessanti che, in alcuni casi, hanno determinato significativi cambiamenti), Santochirico ha parlato dell’importanza strategica affidata al territorio, diventato il punto cardine del nuovo Statuto. Un documento elaborato con la collaborazione dell’Issirfa Cnr e che l’Ufficio di Presidenza ha formalizzato in una proposta al Consiglio regionale.
“La bozza prevede oltre alle normali materie regolamentari, alcuni punti innovativi: il protagonismo dei cittadini, la programmazione, la trasparenza, il territorio. Un documento – ha sottolineato Santochirico – vissuto e proposto come una sfida per costruire un rapporto virtuoso tra società e istituzioni”. Il presidente del Consiglio ha fatto riferimento ai canali tradizionali di partecipazione (referendum abrogativo e petizione), soffermandosi sull’iniziativa legislativa popolare e sul referendum approvativo che prevede il ruolo legislativo diretto del corpo elettorale trasformando, così, il cittadino in legislatore.
Il presidente del Consiglio regionale ha poi parlato del ruolo attivo della società anche nella programmazione delle risorse: “Il proposito è di predisporre programmi che siano comprensibili ai cittadini, un modo questo per rendere il concetto di trasparenza effettivo e reale”, della necessità di giungere ad una nuova legge elettorale e in merito alla scelta sulla forma di governo ha ribadito che si valuterà con serenità e con la dovuta attenzione i contributi che potranno giungere in Aula durante il dibattito consiliare.
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Mattia, ha posto l’attenzione sulla necessità di avere una Regione meno presidenziale e più consiliare e di completare l’iter di riforma della governance locale. Anche Mattia si è soffermato sul ruolo strategico dei cittadini, attori principali delle scelte della Regione, che “non chiedono più solo lavoro ma un coinvolgimento reale su quelle che sono le scelte del proprio futuro. In questa sfera di aspettative si colloca la decisione dell’Ufficio di Presidenza di dare concretezza a questo cammino avviato per l’approvazione dello Statuto”.
Il consigliere segretario, Mariano Pici, ha messo in evidenza “l’esigenza condivisa da tutte le forze politiche di giungere in tempi rapidi alla stesura definitiva del nuovo Statuto, un’esigenza che non è solo un bisogno dei cittadini ma la giusta risposta per dare concretezza alla stagione delle riforme”. Riferendosi, poi, alla proposta di riduzione degli assessori da 6 a 4, il consigliere segretario ha fatto notare che tale riduzione implica necessariamente il riassetto dei dipartimenti regionali e, quindi, “un passo concreto verso una nuova visione della governance”.
Statuto, Pici: ad un passo dalla stagione delle riforme. Per il consigliere segretario importante la condivisione di tutte le forze politiche.
“Giungere in tempi rapidi alla stesura definitiva del nuovo Statuto, un’esigenza condivisa da tutte le forze politiche in Consiglio regionale e resa ancor più carica di significato perché formalizzata attraverso la presentazione di una proposta di legge, sottoscritta dai componenti dell’Ufficio di Presidenza”. E’ quanto ha affermato il consigliere segretario Mariano Pici, durante la conferenza stampa, tenutasi questa mattina, per meglio esplicitare i contenuti della bozza del nuovo Statuto della Regione Basilicata.
Si è discusso di tempistica, la definitiva approvazione della “Carta” dovrebbe avvenire a fine estate, e delle nuove idee che ruotano intorno al documento elaborato con la consulenza dell’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie (Issirfa) “Massimo Severo Giannini” del Cnr e quindi, di una partecipazione sempre più ampia, della nuova Forma di Governo da scegliere, di trasparenza, di programmazione “comprensibile” a tutti.
Il consigliere segretario, Mariano Pici, ha posto l’accento sulle aspettative che gravitano intorno a tale documento, considerato la fonte dell’ordinamento regionale che definisce, regola, applica i principi fondanti per la costruzione di un ambiente sociale sempre più pronto a recepire le istanze dei cittadini.
“Un documento – ha concluso Pici – che non è solo un bisogno dei cittadini ma la giusta risposta per dare concretezza alla stagione delle riforme”. Riferendosi, poi, alla proposta di riduzione degli assessori da 6 a 4, il consigliere segretario ha fatto notare che tale riduzione implica necessariamente il riassetto dei dipartimenti regionali e, quindi, “un passo concreto verso una nuova visione della governance”.
Statuto, Mattia: tradurre i principi in fatti concreti. Il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata auspica una Regione meno presidenziale e più consiliare
“Una stagione, quella dello Statuto, che si avvia verso la conclusione. Un ulteriore lavoro di approfondimento, quello dell’Assemblea regionale, e poi la definitiva approvazione, prevista per il mese di settembre. Un documento fondamentale nella vita di ogni Regione che, in Basilicata, approda in Aula con la formale condivisione dell’intero Ufficio di Presidenza”. E’ quanto ha affermato il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Mattia, questa mattina durante l’incontro con i giornalisti organizzato per illustrare lo stato dei lavori del nuovo Statuto.
“Uno Statuto – ha precisato – che ha messo al centro i cittadini, ritenuti gli attori principali delle scelte politiche e programmatiche”. Mattia ha poi posto l’attenzione sulla necessità di avere una Regione meno presidenziale e più consiliare e di completare l’iter di riforma della governance locale. Anche Mattia si è soffermato sul ruolo strategico dei cittadini, pronti ad assediare i Palazzi insieme a quei Movimenti che “non chiedono più solo lavoro ma un coinvolgimento reale su quelle che sono le scelte del futuro. In questa sfera di aspettative si colloca la decisione dell’Ufficio di Presidenza di dare concretezza a questo cammino avviato per l’approvazione dello Statuto”.
Giuseppe Potenza, DC-Libertas Basilicata su nuovo Statuto: Attenzione ad enfasi eccessiva.
Attenzione ad enfatizzare eccessivamente il nuovo Statuto della Regione Basilicata perché i cittadini insieme a trasparenza, partecipazione, meno costi della politica, istituti referendari snelli, consultazione, chiedono lavoro, sviluppo, crescita civile, condizioni di benessere sociale.
Non intendo sminuire la portata democratica della nuova Carta Statutaria del massimo ente territoriale che, in verità avrebbe dovuto vedere la luce già da anni (almeno una decina), ma in attesa che sia completata dalla riforma elettorale, elemento non secondario per affermare con la partecipazione la rappresentanza territoriale, vorrei mettere in guardia la classe politica e dirigente regionale dall’alimentare facili entusiasmi che non trovano riscontro nei bisogni sociali ed occupazionali della nostra gente.
Il nodo è quello di sempre e che è poi la chiave di lettura del successo elettorale del M5S da una parte e dalla crescita di sfiducia nella politica dall’altra: come trasformare i bei principi del nuovo Statuto che, proprio perché è l’ultimo in ordine di tempo, tra quelli delle Regioni italiane ha preso il “meglio” degli Statuti più moderni già approvati, in diritti reali per i cittadini. Un esempio su tutti è il diritto alla salute. Nei giorni scorsi è stato presentato il servizio web Cupinlinea per prenotare attraverso internet visite specialistiche e persino pagarle senza code agli sportelli. Ma né l’assessore Martorano né il presidente De Filippo hanno spiegato quando tempo si dovrà attendere per la rimodulazione dei ticket che secondo la proposta di ben 15 mesi fa dovrebbe estendere il numero di nuclei familiari esenti per reddito e tanto meno per sostenere la proposta elettorale di Bersani di abolirli del tutto. Perché altrimenti il diritto alla salute non viene esercitato da numerosissime famiglie che vivono sulla soglia della povertà e sono costrette a rinunciare alle cure, figuriamoci alla prevenzione.
Ancora, sul sensibile (per la gente) tema dei costi della politica: le più volte annunciate riforme di accorpamento di enti (Consorzi di Bonifica e Acqua spa-Acquedotto Lucano-Eipli), Unione dei Comuni, ecc. sono rimaste a livello di buoni propositi senza seguito. Infine, bisogna individuare una riforma elettorale tanto più necessaria perché il prossimo Consiglio Regionale sarà formato da 20 consiglieri e non più 30 che consenta alle differenti aree territoriali (collegi) di poter esprimere una propria democratica rappresentanza popolare. Senza riforma ci troveremmo nel 2015 con un Consiglio di tutti eletti di Potenza e Matera, con qualche rara eccezione per Melfi e Pisticci-Bernalda. In sintesi: non ripetiamo gli errori del “vecchio” Statuto ancora in vigore che non ha garantito i diritti essenziali per i lucani e in particolare la difesa dei ceti sociali più deboli. E infine attenzione a vecchie e nuove manovre trasformistiche: il consigliere Mazzeo dopo aver ri-fondato Movimento Democratico, che ha la stessa denominazione della corrente Pd di Fioroni-Veltroni, vorrebbe farci credere che la sua è pura collaborazione al Pd “disinteressata” in nome di quella qualità della politica che lo ha visto migrare da una parte all’altra.