Campus Universitario di Matera
Nel question time del 1° marzo 2011, l’Assessore alle infrastrutture della Regione Basilicata, l’assessore alle infrastrutture Rosa Gentile ha risposto all’interrogazione del consigliere Santochirico, affermando che i lavori del 1° Padiglione (Plasmati) saranno completati entro il 13 aprile 2013. Se ciò può rappresentare una buona notizia, rivogliamo sottolineare, con estrema chiarezza, che tale recupero non rappresenta la realizzazione dell’intero Campus Universitario. Per cui ritorniamo a chiedere all’Assessore Gentile di rispondere anche alla nostra sollecitazione dei giorni scorsi, avvenuta prima dell’interpellanza del consigliere del Pd e di chiarire e dare immediato avvio alle procedure per la casa dello studente (2° Padiglione – Stella) con il bando e l’appalto dei lavori, onde evitare di riperdere i finanziamenti ministeriali( preoccupazione espressa anche dal consigliere Santochirico). Di dare avvio progettuale per la sistemazione delle aree in cui sono compresi i tre padiglioni, più il locale tecnico compreso tra il 3° e il 1° padiglione da poco acquisito dall’ASM(Azienda Sanitaria del Materano). Questo perché, se si avviano i lavori in tempi più o meno ravvicinati tra loro, per il 2013 il Campus Universitario di Matera potrebbe essere finalmente una realtà. Infine, gli uffici regionali, come diciamo da sempre, devono trovare un’altra collocazione.
L’assessore Gentile è in grado di dare e di assumere, con l’intera comunità, questi ulteriori impegni?
Chiederemo nei prossimi giorni un incontro con l’Assessore.
Associazione Città Plurale Matera – Marino Trizio
L’acqua lucana: questa sconosciuta
I bacini idrici e i fiumi lucani vanno protetti dai rischi, nel sottosuolo e in superficie.
Le nostre acque interne, invece, scorrono incontrollate e di tanto in tanto si scopre come i volenterosi Carabinieri del N.O.E., di concerto con la magistratura, mettono sotto sequestro depuratori o scarichi fognari non autorizzati; perché solo di tanto in tanto si fanno le campionature delle acque; manca infatti, una rete di rilevazione moderna , efficiente e credibile.
L’Arpa di Basilicata dovrà essere una agenzia sempre più tecnica ed affidabile, meno di rappresentanza, la sua rappresentanza dovrà essere il dato e non già la pacca sulla spalla del “tutto a posto”. Essa si dovrà dotare di una seria rete di monitoraggio automatica con dati trasferibili in automatico così come accade per le centraline dell’aria.
Monitorare l’aria, l’acqua ed il del territorio lucano per i sedimenti a suolo è una esigenza non più rinviabile sia per la sempre più massiccia presenza di trivelle per l’estrazioni petrolifere, sia perché gestire l’acqua in così grosse quantità e per una popolazioni di due regioni è un impegno che va affrontato avendo gli strumenti giusti ed utili.
L’Arpab dovrà attrezzarsi di laboratori utili anche per rilevare diossine, furani, metalli pesanti, IPA e le centraline per il monitoraggio dell’aria di tipo industriali vanno completamente riorganizzate.
In materia ambientale la Regione Basilicata dovrà concretamente cimentarsi anche su questi temi altrimenti saranno solo inutili e costosi convegni che non convincono.
Associazione Città Plurale Matera – Pio Abiusi