Dopo il grande successo riscontrato nel fine settimana di sabato 23 e domenica 24 marzo per le giornate di primavera il FAI ha raggiunto un accordo con il Comune di Matera per offrire visite guidate anche nel giorno di Pasquetta, dalle ore 9,30 alle ore 13,30. Gli interessati dovranno presentarsi davanti all’ingresso del Castello e attendere le istruzioni delle guide per accedere all’interno del maniero. Non è prevista infatti la prenotazione.
Nel weekend di sabato 23 marzo e domenica 24 marzo 2013 a Matera, Ferrandina e Tricarico si celebra la XXI giornata del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. I luoghi scelti per l’edizione 2013 sono il Castello Tramontano, Palazzo Malvinni-Malvezzi in piazza Duomo e l’ex ospedale San Rocco in via San Biagio a Matera, il palazzo D’Amato Cantorio, nella denominazione storica Lisanti, in via dei Mille e il palazzo Rigirone in via Nullo a Ferrandina e le chiese di Santa Chiara e del Carmine con gli affreschi di P.A. Ferro a Tricarico.La città di Matera ha celebrato la XXI giornata del FAI con la visita guidata al Castello Tramontano, maniero la cui costruzione fu avviata inizi del XVI secolo sul colle del Lapillo (poi di Montigny) e che oggi prende il nome dal conte che dominò la città dei Sassi per un breve periodo ma rimasto inconpiuto a seguito della sua tragica uccisione avvenuta il 29 dicembre del 1514 alle spalle del Duomo, in quella che venne riconosciuta come via del Riscatto. Circa un migliaio i visitatori prenotati per le visite guidate. Un servizio che il Fai ha potuto garantire grazie agli studenti universitari, del Liceo Classico e di alcune scuole materane. 65 giovani ciceroni che per due giorni, dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 18,30 hanno raccontato la storia del Conte Gian Carlo Tramontano e del suo Castello che non riuscì mai a visitare.
Michele Capolupo
Tortorelli, presidente Camera di Commercio di Matera: “Dalle giornate Fai opportunità per nuovi itinerari”
Il significativo dato sulle presenze di visitatori, anche di fuori regioni, nei siti culturali aperti dal Fondo ambiente Italia, in occasione delle giornate di primavera del 23 e 24 marzo, rappresenta una occasione importante per definire nuovi itinerari e studiare possibili soluzioni per la fruibilità periodica di castelli, chiese, palazzi gentilizi e opere d’arte. E’ il commento del presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, all’apertura nel primo ponte pasquale a Matera del castello Tramontano, del Palazzo Malvezzi e del complesso di San Rocco, a Ferrandina di Palazzo D’Amelio Cantorio e a Tricarico per le chiese di Santa Chiara e del Carmine che ospitano affreschi del pittore Pietro Antonio Ferro.
“ La possibilità –ha detto Tortorelli- di poter visitare luoghi inediti o di forte attrazione e suggestione ha contribuito a far registrare un significativo movimento turistico nel primo finesettimana di festività pasquali. Merito va al Fai,guidato dal professor Giuseppe De Rosa, ai soggetti istituzionali che hanno reso fruibili tali spazi e alla disponibilità dei privati che hanno aperto le porte di alcuni palazzi storici. Significativo è stato l’apporto dei volontari e dei giovani che hanno guidato i visitatori alla scoperta dei beni culturali. Ritengo che questa formula, questo sforzo organizzativo possa portare a un aumento delle opportunità per consolidare questi itinerari studiando nel merito possibilità gestionali. La Camera di commercio di Matera non farà mancare il suo apporto per raggiungere questo obiettivo, che ha nei beni artistici e ambientali una importante opportunità di promozione per l’offerta turistica locale’’.
Riportiamo di seguito la fotogallery della visita guidata del FAI al Castello Tramontano e le info per la XXI Giornata del Fai che in provincia di Matera coinvolge anche Ferrandina e Tricarico.
Prenotazione per tutti i siti: 338.4538935.
Per il Castello Tramontano di Matera, ingresso da via Castello per gruppi di massimo 20 persone con partenza ogni 15 minuti, visite guidate con apprendisti ciceroni del Liceo Classico Duni di Matera
Per i Palazzi D’Amato Cantorio e Rigirone di Ferrandina nella denominazione storica Lisanti visite guidate con apprendisti ciceroni dell’istituto superiore “F. Cassola” di Ferrandina.
Per le chiese di Santa Chiara e del Carmine di Tricarico visite guidate apprendisti ciceroni del Liceo Scientifico Levi di Tricarico.
Il programma per le giornate di Primavera del Fai è stato illustrato in municipio nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, la presidente del Fai di Basilicata, Maria Xenia D’Oria, la vicepresidente del Fai Basilicata, Rosalba Demetrio, il capo delegazione del Fai di Matera, Giuseppe De Rosa, e Ferdinando Mirizzi, dell’Università di Basilicata.
“Per il Fondo Ambiente Italiano – ha detto Maria Xenia D’Oria – è motivo di grande soddisfazione aprire questi straordinari monumenti al fine di farli conoscere non solo ai tanti materani, ma anche ai tantissimi turisti che nel ponte pasquale affolleranno la città di Matera. Ma è motivo di soddisfazione, soprattutto, avere fra i nostri soci il Comune di Matera, il primo e, mi auguro non l’unico, comune che ha deciso di aderire formalmente al Fai”.
Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha espresso “apprezzamenti per l’attività che il Fai svolge il Italia e sul nostro territorio grazie all’impegno volontario di tante persone che hanno a cuore il tema dei beni culturali e della loro valorizzazione”. Infine, il sindaco ha annunciato che si sta individuando una sede nei Sassi di Matera da destinare al Fai per le sue attività di carattere nazionale e internazionale. “Il presidio di un organismo nazionale così prestigioso può rappresentare una grande opportunità per il nostro territorio e il nostro patrimonio culturale”, ha concluso il sindaco.
La storia del Castello Tramontano di Matera.
Dal 1497 Matera fu sottoposta al controllo politico del conte Giovan Carlo Tramontano. D’origine borghese il conte, oltre che essersi messo in luce dal punto di vista militare, ricoprì l’incarico di maestro di Zecca al servizio degli Aragonesi, prima a L’Aquila e poi nel 1494 a Napoli. Tre anni dopo le sue ambizioni di potere, che già si erano manifestate nell’ambito della grande imprenditoria commerciale, trovarono compimento politico con l’investitura comitale su Matera, dove presto entrò in conflitto con la classe dirigente detentrice del potere economico sul piano locale. La presenza a Matera del conte fu assai breve, interrotta inopinatamente da un fatto di sangue di cui si rese responsabile l’intera comunità cittadina che, non potendo tollerare oltre misura le vessazioni fiscali e tributarie imposte dal Tramontano, ne programmò l’assassinio, compiutosi il 29 dicembre del 1514 nel luogo che a ricordo dell’evento fu denominato via Riscatto. L’Università non rese noti i nomi degli esecutori materiali del delitto, assumendosene la responsabilità sul piano istituzionale e conferendo così all’episodio un carattere eminentemente politico.
Segno materiale e memoria storica della presenza del Tramontano a Matera è il castello, esterno alla pianta urbana cinquecentesca. La costruzione del maniero, avviata agli inizi del XVI secolo sul colle del Lapillo, poi di Montigny, rimase incompiuta proprio a seguito della tragica morte del conte.
Il castello fu realizzato riflettendo i parametri costruttivi che l’ingegneria militare dell’epoca proponeva, in particolare attraverso gli scritti e i progetti del senese Francesco di Giorgio Martini: una torre circolare, muri di controscarpa e due torri minori ai lati. Vi consentiva l’accesso una strada in forte pendenza, difficilmente transitabile per i carriaggi pesanti e, in genere, per le artiglierie campali.
La costruzione del castello non fu dunque portata a termine e, poiché non svolgeva né una funzione offensiva né difensiva, fu abbandonato e restò incustodito. Rimosso dalla coscienza collettiva cittadina, in quel clima di abolitio memoriae (abolizione della memoria) che seguì l’assassinio del Tramontano, l’Università di Matera chiese al re Ferdinando il Cattolico di consentirne la demolizione e poterne utilizzare il materiale lapideo per restaurare le mura della città. Il conte, infatti, oltre che privare la città di alcuni benefici, aveva fatto erigere il castello e la cinta muraria quasi interamente a spese dell’Università di Matera. La richiesta ottenne il placet sovrano, condizionato però all’approvazione del viceré, che in quegli anni era Raimondo di Cardona (1509-1522). L’autorizzazione auspicata non fu evidentemente concessa.
Fai, il bilancio delle giornate di Primavera dalla prima edizione a oggi:
circa 6.800.000 Visitatori
oltre 7.000 Beni aperti
Edizione 2013:
700 beni aperti straordinariamente
In tutti i luoghi corsie preferenziali per Iscritti FAI
280 località
20 regioni
tra le aperture
179 luoghi di culto
95 palazzi e ville
44 borghi e quartieri
59 castelli e torri
62 piccoli musei, archivi e biblioteche
e ancora
26 parchi, giardini e boschi e 11 aree naturalistiche
23 aree archeologiche e 14 edifici di archeologia industriale
21 concerti e 3 teatri
5 forni e mulini
1 osservatorio astronomico
Per gli iscritti al FAI o per chi si iscrive durante le Giornate di Primavera:
Ingressi o iniziative esclusive in 70 beni
Orari di visita riservati in 35 beni
82 Beni con visite guidate per cittadini stranieri
45 Biciclettate in collaborazione con
FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta
116 Delegazioni, 42 Gruppi FAI e 44 Gruppi FAI Giovani in tutta Italia
Apprendisti Ciceroni 21.000
Volontari 7.000
FAI, non solo una sigla, ma anche voce del verbo FARE.
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, fondazione nazionale senza scopo di lucro, nasce nel 1975 con un obiettivo concreto: agire per la salvaguardia del patrimonio d’arte e natura italiano.
Un impegno quotidiano che si traduce in:
TUTELARE E VALORIZZARE
Il FAI restaura e riapre al pubblico monumenti e luoghi di natura unici del nostro Paese che gli vengono affidati per donazione o in concessione.
EDUCARE E SENSIBILIZZARE
Il FAI educa e sensibilizza la collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura, elementi caratterizzanti della nostra identità.
VIGILARE E INTERVENIRE
Il FAI si fa portavoce degli interessi e delle istanze della società civile vigilando e intervenendo attivamente sul territorio, in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani.
FAI per l’Italia. FAI anche tu.
I NUMERI DEL FAI
ISCRITTI E DONATORI ATTIVI circa 90.000 in tutta Italia
AZIENDE SOSTENITRICI 500 in tutta Italia
DELEGAZIONI (costituite da volontari) 116 Delegazioni, 42 Gruppi FAI e 44 Gruppi FAI Giovani in 20 Regioni italiane
VOLONTARI 7.000 in tutta Italia
BENI DEL FAI 47 beni del FAI, di cui 25 regolarmente aperti al pubblico e 22 tutelati dalla Fondazione (9 dei quali in restauro)
VISITATORI dei BENI APERTI oltre 400.000 all’anno
PRINCIPALE EVENTO NAZIONALE: GIORNATA FAI DI PRIMAVERA
(più di 600.000 visitatori nell’edizione 2012)
VISITATORI SITO 3.5 milioni all’anno – fondoambiente.it
ISCRITTI ALLA NL DIGITALE 120 mila indirizzi
ALCUNI MODI PER AIUTARE IL FAI
• Iscriversi alla Fondazione versando una quota associativa annuale
• Donare contributi, anche piccoli, per i restauri e le iniziative organizzate
• Destinare il 5×1000 al FAI
• Visitare i Beni del FAI
• Adottare un Bene FAI
• Ricordarsi del FAI nel proprio testamento
• Scegliere le bomboniere solidali del FAI
• Diventare volontario FAI
COME AIUTARE IL FAI
– via internet: su www.fondoambiente.it
– con carta credito, telefonando n° 02/467615260-05-59
– con bonifico bancario presso Banca Prossima (Gruppo Intesa Sanpaolo)
– C/C 1000/13785
codice IBAN: IT46 I0335901600100000013785
– con versamento tramite bollettino postale: ccp n° 11711207
Note:
COPPIA: 2 adulti domiciliati allo stesso indirizzo
FAMIGLIA: 2 adulti + figli fino ai 18 anni
GIOVANE: fino a 25 anni
SCUOLA: per 1 insegnante + 1 classe
Esiste poi una quota d’adesione riservata alle Aziende:
Corporate Golden Donor, 2.900 € annuali
Per informazioni e iscrizioni:
Direzione e Uffici:
La Cavallerizza – Via Carlo Foldi, 2 20135 Milano.
Tel. 02/4676151 – Fax 02/48193631
Ufficio di Roma:
Via delle Botteghe Oscure, 32
Tel. 06/6896752 – Fax 06/96849220
Sito: www.fondoambiente.it; e-mail: info@fondoambiente.it
Ottima iniziativa,il castello seppur incompleto è un’ottima attrattiva per le comitive di turisti che giungono in città.
Andrebbe maggiormente valorizzato, renderlo fruibile per soli 2 giorni all’anno è davvero riduttivo, lo si potrebbe renderlo ancor più interessante arredandolo con armature arazzi,alabarde et similia.
P.S I signori di Legambiente e/o wwf ed ambientalisti in genere farebbero bene a promuovere la piantumazione di cipressi sulla collina lato valle visto che il terreno è piuttosto franoso.GRAZIE