Mario Di Dio, Presidente regionale Verdi Ecologisti e Civici, torna ad occuparsi della vicenda di Fenice: “Fermiamo questo scempio ambientale. Fenice-EDF non ci serve, inquina e i lucani non lo vogliono.”
Nessuno lo vuole eppure continua a inquinare. I dati possono essere visionati sul sito web istituzionale dell’ARPAB – www.arpab.it – e ci informano del perdurare della contaminazione e che da oltre 10 anni vi è presenza , nei pozzi di emungimento acque di falda presso l’Inceneritore Fenice-EDF di San Nicola di Melfi, di sostanze altamente cancerogene oltre i livelli consentiti dalla legge (Legge 152/2006 – T.U. sull’Ambiente), in particolare : Ferro, Nichele, Manganese, Composti Organici Volatili (VOC) e Floruri. Considerando questi dati si dovrebbe operare nella direzione della chiusura dell’Inceneritore FENICE-EDF e questa mancanza ci risulta oltremodo irresponsabile, soprattutto da chi invoca trasparenza e confronto sui temi ambientali.
Visto il perdurare di dati sempre negativi per l’Ambiente, pensiamo che il tempo di continuare a ribadire la nostra assoluta contrarietà all’Inceneritore Fenice-EDF o a qualsiasi sistema di incenerimento dei rifiuti e ad ogni altra aggressione al territorio e all’Ambiente, l’epoca dei proclami, l’epoca delle commissioni di inchiesta, l’epoca dei tavoli di concertazione e dei dibattiti sia finito. Oggi è il tempo di agire immediatamente. Sono anni che invitiamo la Regione Basilicata, la Giunta Regionale, il Consiglio regionale, la Provincia di Potenza ad intervenire senza equivoci e senza tentennamenti per sospendere l’attività del forno dell’inceneritore FENICE-EDF che continua a bruciare rifiuti di ogni genere e a inquinare le falde. Gli ultimi dati snocciolati dalla Commissione Pagliuca non fanno che dare ragione a tutti quelli che da anni lottano per la chiusura dell’Inceneritore Fenice e ad aggravare una situazione già di per se insostenibile.
Noi per ora non abbiamo altro modo di protestare rivolgendoci alla Procura della Repubblica e al Prefetto di Potenza. Con un Esposto-Denuncia in cui chiediamo un intervento immediato e risolutivo, in surroga agli Enti preposti, affinchè si ponga fine alla ormai irreversibile situazione del disastro ambientale che da oltre 10 anni espone a gravi rischi la salute dei cittadini che vivono e lavorano in prossimità dell’inceneritore.
Mario Di Dio, Presidente regionale Verdi Ecologisti e Civici