Nella serata di lunedì 7 marzo giungeva al 112, Numero Unico Europeo, una richiesta di aiuto per una violenta lite in famiglia generata da un giovane materano di 27 anni, già noto alle Forze di Polizia. Giunti sul posto e raggiunto l’interno dell’abitazione, i Carabinieri della Squadra Radiomobile della Compagnia di Matera hanno cercato immediatamente di bloccare il giovane, al fine di evitare che il litigio contro la madre degenerasse ulteriormente con conseguenze ancora più gravi per i coinvolti. Nel tentativo, i militari sono stati aggrediti con calci e pugni dal 27enne che si è poi dato a precipitosa fuga. Raggiunto e bloccato, anche con l’ausilio di altre due pattuglie dell’Arma e di una pattuglia della Polizia di Stato, il giovane ha continuato a dare in escandescenza, scaricando la sua rabbia contro il personale del 118 chiamato sul posto dai Carabinieri per fornire le immediate cure. Alla vista degli infermieri, infatti, temendo forse di essere sedato, il giovane ha preso a calci l’ambulanza ed è riuscito a sferrare un pugno in faccia ad uno di loro. Portato successivamente, e con non poca fatica, presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Matera, si è calmato e l’ira ha lasciato il posto ad un pianto liberatorio. Terminate le formalità di rito, è stato arrestato ed associato presso il Carcere di Matera poiché ritenuto responsabile di resistenza, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, nonché di danneggiamento aggravato avendo ammaccato l’ambulanza ed una Alfa Romeo 159 della Squadra Radiomobile, a cui ha rotto il fanale posteriore destro e causato diverse ammaccature sulla carrozzeria. I militari intervenuti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in dieci giorni, sette ce ne vorranno per i traumi riportati dall’infermiere. Quanto accaduto costituisce, purtroppo, l’ennesimo caso di violenza all’interno delle mura domestiche. Il più recente e grave nel Capoluogo solo due settimane addietro, allorquando sempre i Carabinieri del Pronto Intervento intervennero in una lite tra padre e figlio ed arrestarono per tentato omicidio quest’ultimo, evitando in tal modo un epilogo ben più tragico.