Policoro, la riunione del Tavolo Verde
L’assessore Mazzocco ha illustrato il percorso e le azioni intraprese dalla Regione, in sinergia con la protezione Civile, per affrontare l’emergenza causata dall’alluvione del 1 marzo e dare risposte alle aziende agricole danneggiate.
Convocato dall’assessore all’Agricoltura, Sviluppo rurale ed Economia montana della Regione Basilicata, Vilma Mazzocco, si è riunito oggi a Policoro il Tavolo Verde per l’esame della situazione emergenziale a seguito delle alluvioni dello scorso 1 marzo.
L’esponente della Giunta regionale nel suo intervento ha delineato il percorso che si sta facendo, in sinergia con la Protezione Civile, la Presidenza della Giunta e gli altri Dipartimenti regionali interessati, per arrivare in tempi rapidissimi alla redazione di un documento tecnico, riassuntivo dei danni subiti dalle produzioni e dalle aziende agricole e zootecniche, finalizzato alla presentazione della richiesta di interventi al Governo nazionale.
Mazzocco ha ricordato il grande impegno che la Regione e il presidente De Filippo stanno mettendo in campo, senza interruzioni, da subito dopo l’evento calamitoso che ha interessato gran parte del territorio lucano e in particolare la fascia jonica del Metapontino.
Le organizzazioni professionali agricole Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, guidate rispettivamente dai responsabili regionali Piergiorgio Quarto, Luigi Orsitto, Donato Distefano e Nicola Minichino, hanno espresso la condivisione del percorso e delle azioni intraprese dalla Regione, manifestato la disponibilità alla collaborazione con i Dipartimenti interessati, riconosciuto al Presidente De Filippo l’impegno concreto e la vicinanza al settore agricolo regionale, avanzato suggerimenti utili all’ottenimento dei migliori risultati, immediati e di prospettiva, a favore delle aziende agricole drammaticamente colpite dalle recenti alluvioni.
I verdi della provincia di Matera, con questo comunicato fanno appello a tutti i cittadini di questa provincia , a prendere coscienza che la varie calamità atmosferiche che si ripetono puntualmente sul nostro territorio , non sono frutto di sciagure divine , ma frutto della cattiva politica, che non ha mai difeso il proprio territorio, attraverso una seria programmazione, e se dobbiamo parlare di calamità la vera calamità sono coloro che amministrano questa regione ormai da un ventennio. Dobbiamo essere consapevoli che tutto il nostro pianeta è oggetto di un drastico cambiamento climatico, dovuto al riscaldamento del globo terrestre , causando precipitazioni abbondanti di durata breve ma di forte intensità, indebolendo sempre più zone con forte dissesti idrogeologici. I governi nazionali e regionali, non possono pensare di risolvere il tutto attraverso esegui finanziamenti del momento , capaci solo di sedare la disperazione di cittadini colpiti da questa immane tragedia di vita, per poi cadere come sempre nel dimenticatoio. Quello che i verdi chiedono alle istituzioni è di prendere atto del cambiamento climatico, pianificando il territorio con politiche mirate alla salvaguardia di un territorio già debole. Se gli uomini rispettano la natura, la natura non tradisce mai, siamo parte di un solo ecosistema.
Coordinamento provinciale VERDI
In mattinata il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha riunito tutti i tecnici comunali che dal 2 marzo sono stati impegnati in un sopralluogo a tappeto sull’intera città per verificare i danni causati dal nubifragio dei giorni scorsi.
Dalla relazione dettagliata è emerso che i danni causati dal nubifragio ammontano a circa 20 milioni di euro. La forza d’urto dell’enorme quantità di pioggia caduta in pochissimo tempo ha evidenziato problemi in diversi immobili di proprietà comunale, dal palazzo della Prefettura al Tribunale, a palazzo Lanfranchi, fino ad arrivare a diverse scuole cittadine, all’auditorium di piazza del Sedile, alla Piazzetta del Carro e ai Sassi, solo per citarne alcuni.
I danni più pesanti si sono registrati proprio negli antichi rioni di tufo come la rottura di una vecchia condotta fognaria a causa della caduta di un masso. Pesanti le conseguenze anche su numerosi tratturi della città sui quali si sta già intervenendo.
Per risolvere almeno le situazioni di emergenza sono necessarie risorse per almeno 2 milioni di euro. Una cifra indispensabile per dare una risposta immediata e indifferibile a diversi problemi causati dal nubifragio come la impermeabilizzazione di alcune residenze pubbliche e di alcuni impianti sportivi, come il rifacimento del tetto della struttura che ospita il laboratorio del Carro della Bruna dove già nei prossimi giorni si recheranno gli artigiani per realizzare il manufatto. A tal proposito il sindaco ha disposto che la struttura venga dotata anche di apposito impianto di riscaldamento e raffrescamento per consentire agli artigiani di lavorare in condizioni di maggiore salubrità.
“Purtroppo – afferma il sindaco Adduce – non siamo in grado di far fronte alle spese necessarie con risorse del bilancio comunale già fortemente ridotto anche a causa del taglio di 2 milioni di euro che il Governo ha voluto con la Finanziaria 2011. Tutto ciò ci costringe a lavorare in estrema emergenza. Ci auguriamo che il Governo comprenda la gravità di quanto accaduto e, anche grazie alla la sollecitazione di tutti i parlamentari lucani, possa stanziare le risorse necessarie a risolvere i problemi che si sono determinati con il maltempo”.
Il sindaco, nel corso dell’incontro, infine, ha voluto ringraziare tutti i tecnici comunali ed i dirigenti per l’impegno profuso in queste giornate di sopralluogo sull’intera città e per la realizzazione di una vera e propria mappa dei danni causati dal nubifragio.
Se i sopralluoghi ed il conteggio dei danni fatti dai tecnici del Comune di Matera sono come quanto hanno dichiarato in merito al danneggiamento dello schema fognario costruito nel ventennio, passato da circa 70 anni , c’è poco da stare allegri.
Essi hanno dichiarato insieme al Sindaco, con apposito comunicato stampa, che “I danni più pesanti si sono registrati proprio negli antichi rioni di tufo come la rottura di una vecchia condotta fognaria a causa della caduta di un masso”
Non si trattava di masso ma di corposo scivolamento di terreno a valle ed è la cosa meno significativa.
Si parla di un vecchio schema fognario che scarica nel sottostante torrente Gravina in maniera incontrollata e non depurata l’acqua di fogna dei Sassi e della parte di città che immediatamente è sovrapposta.
Il sistema convogliava le acque grigie in maniera defilata tanto è che era molto difficile intravedere il punto.
Adesso , finalmente, è tutto alla luce del giorno.
Parlare di danni subiti per effetto del nubifragio, per il caso specifico, è improprio; parlare di azione trasparente dello stesso è più adeguato.
Si spera che tutti gli altri accertamenti siano stati fatti con maggiore professionalità.
Pio Abiusi – Associazione Città Plurale – Matera
Nelle foto in basso la Gravina di Matera prima e dopo il nubifragio
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De Filippo a Roma per i danni del maltempo e per il federalismo
Il presidente della Regione avrà una serie di incontri tra oggi e domani, con esponenti del Governo Berlusconi e con i colleghi della Conferenza dei Presidenti
A distanza di una settimana dall’alluvione che ha provocato danni gravissimi alle strutture agricole e turistiche del Metapontino, oltre che alla viabilità delle province di Matera e Potenza, il presidente della Regione, Vito De Filippo, avrà una serie di incontri a Roma, tra oggi e domani, con esponenti del Governo Berlusconi e con i colleghi della Conferenza dei Presidenti.
In particolare, il governatore lucano avrà modo di discutere con il ministro delle Regioni, Raffaele Fitto, dei temi legati al Federalismo, da un lato, e alla Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (Opcm) sui danni del maltempo, dall’altro.
Nella giornata di domani, inoltre, in sede di Conferenza delle Regioni, ci sarà un nuovo confronto sul lavoro già avviato in sede istruttoria in materia di Sanità, a proposito dei mancati trasferimenti statali che rischiano di rendere insostenibile per l’intero sistema-Regioni il costo dei Livelli essenziali di assistenza (Lea).
CAMERA DEI DEPUTATI – XVI LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell’Assemblea
Seduta n. 445 di martedì 8 marzo 2011
Intervento di Ludovico Vico.
Signor Presidente, intervengo per segnalare a lei e all’Aula affinché si faccia tramite presso il Governo che la notte tra il 2 e il 3 di marzo a Ginosa Marina in provincia di Taranto al confine tra la regione Puglia e la regione Basilicata si è verificata un’alluvione senza precedenti. Un’intera comunità è ora in emergenza assoluta.
Dopo aver perso tutto, case, automobili, esercizi commerciali, attività imprenditoriali e artigianali ed aver visto scomparire centinaia di ettari di vigneti da tavola e ortaggi sotto molti metri d’acqua insieme ai capi di bestiame, ora un intero centro del sud Italia attende che lo Stato si ricordi di loro e faccia la sua parte. Solo ieri è stata ripristinata l’erogazione dell’acqua potabile per una parte di quella comunità che dalla notte del 2 marzo, dopo essersi salvata rifugiandosi sui tetti delle proprie abitazioni, vive della solidarietà delle famiglie scampate al disastro, della vicinanza concreta degli uomini della Protezione civile, della Marina militare, dell’Esercito e degli aiuti che in qualche maniera la regione Puglia, la provincia di Taranto, il comune di Ginosa e persino la parrocchia locale stanno gestendo nel migliore dei modi.
Ma quella comunità merita risposte diverse. Merita risposte istituzionali ed interventi urgenti su due fronti.
Il primo riguarda lo stato di emergenza che tocca l’entità dei danni materiali subiti dalle 500 persone sfollate a causa dell’alluvione. In tal senso spero che il Governo non vorrà far mancare il sostegno che si deve a tutti i cittadini italiani che dovessero trovarsi in stato di emergenza, concedendo quindi il riconoscimento dei benefici provenienti dall’istituzione dello stato di calamità naturale e il blocco dei pagamenti dei debiti per le imprese agricole, artigianali, industriali e per le famiglie che in quel drammatico 1o marzo hanno perso tutto, compresa la possibilità di autosostenersi economicamente.
Il secondo intervento dovrà riguardare l’accertamento delle responsabilità ed il riparo di quelle popolazioni da altri rischi imminenti. Lì, signor Presidente, il fiume Bradano è tornato al suo antico alveo, gli argini non ci sono più. È dal 2004 che l’autorità di bacino chiede interventi strutturali. Tuttavia è altresì necessario accertare se le ragioni di quell’esondazione sono dipese solo da connotazioni naturali, al fine di rassicurare rapidamente l’intera comunità.
Concludo: lì ora è un deserto di fango, detriti e progetti svaniti e lì l’Italia dovrà dimostrare come quei centocinquant’anni ci hanno fatto Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Zone gravemente alluvionate di Puglia e Basilicata, le popolazioni colpite chiedono lo Stato di Emergenza. Nota del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto
In riferimento alla gravissima alluvione che ha colpito ai primi di marzo vastissime aree del Materano e della provincia di Taranto, il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto esprime solidarietà e vicinanza alle popolazioni gravemente investite dalla furia degli eventi.
Si segnala che sono centinaia le aziende agricole e le abitazioni che hanno ricevuto danni ingenti, con migliaia di ettari di coltivazioni sommerse e centinaia di capi di bestiame annegati, oltre a notevoli danni alla viabilità e alle stesse strutture abitative, produttive e turistiche di Matera, Ferrandina, Montescaglioso, Pisticci, Pomarico, Bernalda, Metaponto e di diversi altri Centri della fascia jonica della provincia di Taranto.
Solo per la solerzia e il grande impegno profuso delle Forze dell’Ordine, primi fra tutti Carabinieri e Vigili del Fuoco intervenuti già nel corso degli eventi, ai gravi fatti tragici non si sono aggiunte anche perdite di vita umana.
Si ritiene che l’esondazione violenta del fiume Bradano, al confine tra Puglia e Basilicata, sia stata determinata dall’improvvisa apertura delle paratie della Diga di San Giuliano, che ha provocato lo sversamento di un’enorme quantità di acqua, oltre a fango e detriti di ogni genere riversatisi a valle.
I Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto si uniscono, nell’azione determinata, al Comitato interprovinciale Difesa Terre Joniche costituitosi in questi giorni per coordinare ogni attività di intervento, assistenza e rivendicazione territoriale alle popolazioni vittime dell’alluvione.
Ai Presidenti De Filippo e Vendola delle due regioni colpite, e a tutti i Sindaci dei Comuni coinvolti, chiedono di attivarsi immediatamente presso il Governo centrale affinchè venga al più presto riconosciuto lo “Stato di Emergenza” per tutte quelle popolazioni che hanno perduto ogni cosa.
Alessandro Masiello, presidente del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto
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