L’idea di un giorno dedicato in tutto il mondo alle malattie renali nasce da un’iniziativa
di alcune società mediche internazionali: questa iniziativa è sostenuta in Italia dall’ANED, l’Associazione Nazionale Emodializzati e Trapiantati, con il Patrocinio del Ministero della Salute.
Giovedì 10 marzo, dalle ore 9,00 alle ore 13,00, nel salone di ingresso dell’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, il personale dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi, diretto dal dott. Teodoro Lopez, eseguirà un controllo gratuito della pressione arteriosa e delle urine per valutare la funzione renale, mentre i soci ANED distribuiranno depliant e altro materiale informativo per spiegare che i reni sono organi importanti e bisogna imparare a conoscerli e prendersene cura per evitare gravi conseguenze.
La Giornata Mondiale del Rene è un momento per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sulla crescita esponenziale di malati di reni che si è registrata negli ultimi anni e che si prevede per il futuro, ma è anche divenuta una importante occasione per focalizzare l’attenzione dei media e dei politici della sanità sui tanti problemi che si pongono quotidianamente a tutti coloro che, nel mondo, soffrono di malattie renali.
A coloro che vivono in quella piccola parte del pianeta, costituito dai paesi industrialmente sviluppati, in cui la perdita totale della funzione renale permette la sopravvivenza con il trattamento dialitico e, ove possibile, con il trapianto renale.
Ma anche a coloro che vivono nella maggioranza dei Paesi del mondo, economicamente e socialmente sottosviluppati o in via di sviluppo, nei quali il trattamento dialitico non è possibile, e quindi la morte è la logica conseguenza della totale perdita di funzione dei reni.
Si stima che nel mondo 2,5 milioni di ammalati sono costretti a sottoporsi a terapia dialitica. Quasi i due terzi viene curata in sole cinque nazioni: USA, Giappone, Brasile, Italia e Germania. Ciò vuol dire che in moltissimi paesi la dialisi non esiste perché ha costi eccessivi e quindi la morte è la logica conseguenza della totale perdita di funzione dei reni.
Nel nostro Paese 50mila persone continuano a vivere solo perché il loro sangue viene ciclicamente depurato; nell’ultimo anno hanno iniziato il trattamento dialitico quasi 10mila nuovi pazienti, 18mila sono coloro che vivono con un rene trapiantato, 7.000 le iscrizioni nelle liste in attesa di nuovo rene, mentre 1.651 sono i pazienti trapiantati di rene nel 2009.
Quando la funzione renale è completamente perduta si deve ricorrere alla dialisi: si tratta di un processo che consiste nel purificare il sangue attraverso un rene artificiale.
La dialisi è una terapia complessa e onerosa. Sia per il paziente, che “dipende” da una macchina per poter sopravvivere, sia per i sistemi sanitari di ogni Stato: in Italia ogni paziente dializzato costa al Servizio Sanitario pubblico 40mila euro l’anno. Nel complesso, nel nostro Paese, la cura delle malattie renali assorbe circa l’ 8% della spesa sanitaria nazionale.
In Basilicata i dializzati sono circa 460, in trattamento presso 11 Centri dialisi di cui uno privato, 170 i trapiantati, i nuovi ingressi sono in linea con la media nazionale, mentre centinaia sono le persone affette da malattie renali; presso l’ospedale di Matera sono in trattamento dialitico un centinaio di pazienti.
Anche nella nostra Regione i problemi sono tanti: dall’analisi dei dati risulta evidente che la carenza di personale di personale medico e infermieristico sta diventando sempre più grave e mette l’assistenza sotto i livelli minimi di garanzia e sicurezza.
Alcuni Centri rischiano il collasso, poiché i nefrologi, dopo aver seguito i propri pazienti in ambulatorio per anni, sono costretti, quando alcuni pazienti devono iniziare la terapia sostitutiva, ad invitarli a cercare un altro centro dialisi, sia per mancanza di posti, ma soprattutto per carenza di personale. Anche a Matera la carenza di medici e infermieri è cronica, tutto il personale è sottoposto a turni insostenibili.
Mancano programmi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie renali, la popolazione dialitica è sempre più anziana e richiede un’assistenza socio sanitaria complessiva, i posti letto per la degenza sono insufficienti, la presa in carico precoce del paziente nefropatico spesso non è operativa, alcuni Centri Dialisi hanno bisogno di essere ampliati e ristrutturati.
Abbiamo chiesto all’assessore regionale alla salute di costituire una commissione regionale dialisi e trapianto per valutare attentamente la situazione nefrologica e dialitica lucana e gli abbiamo presentato una proposta di interventi nel settore delle nefropatie, poiché nella bozza del nuovo Piano Regionale alla Salute non vi è nessun riferimento alle malattie renali.