Il commento del consigliere comunale Adriano Pedicini del PDL dopo le due operazioni ravvicinate che hanno portato al sequestro di 6 chili di droga nella città di Matera.
In due giorni, nella fine della scorsa settimana, 6 chilogrammi di sostanza stupefacente, in due distinte operazioni sono state sequestrate dalla Squadra Mobile della Questura di Matera: 4 kg venerdì e 2 kg il sabato, droga destinata a rifornire il mercato materano. Due gruppi facenti capo a due diversi spacciatori che certamente non possiamo definire piccoli non foss’altro per le quantità, sono finiti in carcere, a dire il vero quello dei 4 chili è già uscito. Il fatto non può e non deve passare nell’indifferenza della collettività e del disinteresse pubblico, soprattutto quando queste sono delegate a chi del futuro dei giovani e della sicurezza urbana se ne deve far carico. Appare che di tossicodipendenza e dello sballo dei ragazzi debbano farsene carico solo le Polizie dello Stato, invero tutto ciò deve avere vitalità nell’ambito delle politiche generali del territorio e del coinvolgimento allargato di ogni struttura della nostra comunità. Assistiamo ad una passiva azione, con mancata attenzione alle politiche sociali e amministrative, come se la cosa non riguardasse alcuna struttura; nessuna azione nei settori cardine della società: i giovani, la scuola, la famiglia, le aree sensibili e degradate, i luoghi di ritrovo, la strada, per poi dare uno sguardo nelle problematiche dell’emarginazione sociale e le frontiere del recupero delle tossico dipendenze. Il sequestro di questi giorni ha un significato chiaro ed inequivocabile: la città è attanagliata da un vigoroso consumo, fatto di spaccio di droga diffuso e rilevante. I bassi costi, il semplice reperimento, i guadagni facili ed immediati, alimentano il flusso di giovani che in età sempre più tenera si avvicinano alla droga, fungendo da emulatori e divulgatori della morte sociale. Oramai lo spaccio è diffuso ed incontrollato, i Sassi sono ritornati ad essere il luogo privilegiato ed appartato dove consumare e sballarsi. La sera alcune vie pullulano di assuntori di alcool e droga, il tutto si rincorre e si condensa tra scuola e quartieri. Eppure sul contrasto ed il recupero di aree degradate si era incentrata l’azione dell’amministrazione precedente; la videosorveglianza ha costituito il punto di partenza per impostare un programma di prevenzione efficace; importante e forte è stata anche l’azione delle politiche sociali che ha impegnato importanti risorse a tamponare le emergenze. Oggi nessuno sembra esaminare ciò che accade, si preferisce non sapere e far finta di non vedere. Non dovrebbero esserci limiti alla reazione, che presuppone il coinvolgimento di un collettività convivente ad essere partecipe, in attività di interesse comune, soprattutto nel momento in cui i tossicodipendenti sono in continuo e costante aumento. L’età media sempre più ridotta, il consumo di droghe leggere in incremento, quello di eroina e cocaina vertiginoso grazie anche al basso costo, di conseguenza tutto ciò alimenta la micro criminalità che mette a segno una miriade di reati: furti in appartamento, di auto, in attività commerciali, mentre un discorso a parte merita la prostituzione anche di giovanissime ragazze finalizzata all’acquisto di droga. Il tutto nel disinteresse più totale delle politiche della sicurezza, alcuna iniziativa, nessun fattivo programma, nonostante le norme affidano al sindaco, attraverso i suoi organi, vasti poteri per la sicurezza urbana, a lui è delegato un delicato ed importante ruolo. Ad ogni modo, uscendo dalle polemiche e lanciando un realistico allarme, allo scopo di sensibilizzare anche l’apatica politica cittadina, intendo riversare gratitudine in primo luogo al Questore di Matera per la sua saggia guida; dare coraggio e ringraziare ogni dipendente delle Polizie dello Stato, in particolare gli uomini della Squadra Mobile, il mio ex ufficio. Conosco l’impegno di ogni suo interprete, la loro passione al lavoro, ed è per questo che sono convinto che il loro spendersi non farà mancare alla città l’azione di contrasto di cui ha bisogno, so per certo che avranno cura anche di sopperire alle carenze d’altri senza sentirne il peso e le responsabilità.
Adriano Pedicini, consigliere comunale del PDL
Un altro “bad boy” nella rete della Polizia. Il matearno Massimo Rizzelli, di 40 anni, è stato sorpreso dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Matera alla periferia della città con due chili di hashish, presenti all’interno della sua auto. La sostanza stupefacente era divisa in panetti e considerata di ottima qualità, molto simile a quella che era stata sequestrata ai tre giovani materani arrestati venerdì scorso nell’operazione “Bad boys”. Dopo i quattro chili sottratti ai tre giovani spacciatori il valore economico della droga a disposizione di Rizzelli si aggira intorno ai 50 mila euro. Durante la conferenza stampa il capo della Squadra Mobile di Matera, Nicola Fucarino e il responsabile della comunicazione Luisa Fasano hanno precisato che la vettura di Rizzelli L’auto di Rizzelli é stata fermata ad un posto di controllo presente sulla “Bradanica”, in prossimità dello svincolo per Matera.
Agli arresti domiciliari tre giovani di Aliano: sono i fratelli F.V. e F.N, di 34 e 28 anni, e C.F. di 37 anni, tutti disoccupati e con precedenti legati allo spaccio di stupefacenti. I particolari sull’operazione portata a termine dai Carabinieri della stazione di Aliano e dai colleghi della compagnia di Pisticci sono stati illustrati in mattinata nel corso di una conferenza stampa promossa a Matera presso il Comando provinciale di via Dante. I tre erano convinti che un giovane marocchino avesse fornito informazioni ai militari relative all’attività illecita condotta e che riguardava in particolare lo spaccio di sostanze stupefacenti. Il marocchino, più volte minacciato dai tre giovani di Aliano, aveva subito anche un sequestro ma l’incubo è terminato all’alba di sabato scorso quando i Carabinieri sono riusciti a fermare gli autori della violenza, che dovranno rispondere di sequestro di persona, violenza privata, porto d’armi, percosse, ingiurie e atti persecutori, tutti reati riconducibili allo stalking.
Il Comandante della Compagnia di Pisticci, Pietro Mennone, ha spiegato che le indagini sono andate avanti per circa sei mesi, quando il marocchino, munito di regolare permesso di soggiorno e integrato perfettamente nel centro di Aliano, è stato aggredito dai tre malviventi. Ad operare il sequestro sono stati invece i due fratelli coinvolti in questa vicenda: entrambi hanno prima minacciato l’immigrato con dei bastoni e poi sono saliti sull’auto di proprietà del marocchino. Un sequestro in piena regola, con i giovani pronti a trasferirsi in una zona periferica di Aliano per continuare la violenza con percosse e ingiurie. E’ stato il gip del Tribunale di Matera Rosa Bia ad autorizzare l’arresto dei tre autori degli atti di stalking, su richiesta del pm Rosanna De Fraia.
Nella zona industriale di Ferrandina, nella notte tra sabato e domenica scorsa è stato invece arrestato un uomo di 33 anni di Pisticci, sorpreso nell’ex-stabilimento “Alvi”, mentre stava cercando di rubare il rame contenuto nei cavi elettrici. Il complice, che è stato identificato dai Carabinieri, è riuscito a scappare. I due malviventi erano quasi riusciti a mettere a segno il colpo in quanto avevano già smontato quadri elettrici e altri apparecchi. Entrambi sono accusati di tentativo di furto, violazione di domicilio, possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli. L’uomo arrestato è stato accompagnato nel carcere di Matera.