L’ istituzione di un tavolo di confronto presso la Presidenza della Regione con il coinvolgimento dell’istituzione regionale, gli organi deputati ai controlli alle aziende agricole (Corpo Forestale
dello Stato, Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, ASL, Unione delle Provincie, ANCI, ecc…), le
rappresentanze dell’imprenditoria agricola finalizzato ad un Protocollo d’intesa e all’emanazione di linee guida in materia di controlli alle aziende agricole. E’ la proposta del presidente della Cia della Basilicata Donato Distefano contenuta in una lettera inviata al Presidente della Regione Vito De Filippo.
Nella lettera si sottolinea che “le attività agricole, negli ultimi anni, sono state destinatarie di numerose
normative in materia di tutela ambientale, sicurezza alimentare, sicurezza sui luoghi di lavoro ed in materia amministrativa che si traducono in un notevole sforzo per l’adozione delle buone prassi, in un appesantimento burocratico ed una crescita dei costi di gestione e che, purtroppo, si sommano alla pluriennale pesante crisi che registrano i redditi che sta incidendo in maniera insostenibile sulla nostra realtà agricola. Non vi è alcun dubbio che gli imprenditori agricoli lucani intendono concorrere e collaborare al conseguimento dei principi ispiratori delle citate norme e regolamentazioni. Occorre però garantire alle imprese – scrive Distefano – la chiara individuazione e l’agevole reperimento delle informazioni sugli obblighi e sui relativi adempimenti imposti dalle normative. La chiarezza della regolazione costituisce il presupposto imprescindibile per consentire l’ottemperanza alle disposizioni normative da parte dei destinatari. Ciò anche al fine di semplificare i controlli in una prospettiva di maggiore efficacia ed efficienza, eliminando talune attività di controllo non necessarie alla tutela degli interessi pubblici oltre che eliminare o ridurre le duplicazioni e le sovrapposizioni che, spesso, recano ingiustificati intralci al normale esercizio delle attività dell’impresa, riducendo gli oneri burocratici a carico delle imprese (soprattutto quelle di piccola e media dimensione) che sostengono maggiori costi amministrativi connessi all’adempimento degli obblighi imposti dalla regolazione”.
Il presidente della Cia evidenzia, inoltre, anche l’opportunità di “adoperarsi per una modernizzazione della nozione di controllo. Nel rispetto della logica di semplificazione sostanziale, il controllo dovrebbe evolvere da una funzione, spesso, più incentrata sull’accertamento della conformità formale verso una più moderna funzione tesa ad assicurare l’effettivo adempimento sostanziale alle disposizioni poste a tutela degli interessi pubblici, anche attraverso un’azione di orientamento e collaborazione con le imprese. Si tratta, innanzitutto, di interpretare in modo moderno ed efficace il ruolo istituzionale del controllore; alla verifica della corrispondenza tra il fatto, il comportamento, l’omissione dell’impresa e il dato normativo, deve essere affiancata quella di prevenzione, promozione dell’ottemperanza e informazione, promuovendo, per quanto di competenza, una più diffusa cultura della legalità sostanziale.
Gli imprenditori agricoli, spesso, registrano atteggiamenti dei vari addetti al controllo molto distanti dai principi innanzi evidenziati e – per queste ragioni – sono sempre più crescenti manifestazioni di insofferenza degli agricoltori, che rasentano l’ intolleranza ed il rifiuto alle azioni di controllo”.
Mar 29