Il 21 aprile compirà 63 anni ma Gino Strada è sempre in prima con Emergency un’associazione umanitaria internazionale che dal 1994 si occupa della riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo avviando ospedali proprio nei luoghi in cui nasce un conflitto a fuoco. A breve potrebbe accadere la stessa cosa anche in Libia, se il contestatissimo leader Gheddafi non accetterà seriamente la risoluzione dell’ONU. Gino Strada, accompagnato da Maso Notarianni, è ritornato a Matera per presentare la nuova rivista di Emergency nel corso di un incontro dibattito promosso al teatro Duni. Sarà in edicola dal 6 aprile e si chiamerà semplicemente “E, il mensile”. Con un claim decisamente graffiante: “Per chi è stanco di farsela raccontare”. Il direttore sarà Gianni Mura, prestigiosa firma del giornalismo sportivo nazionale, coadiuvato da Maso Notarianni e la redazione sarà composta da giornalisti, scrittori e attori che hanno deciso di prestare la loro collaborazione gratuita perchè credono nella missione portata avanti da Emergency. Nel primo numero ci sarà anche un racconto inedito di Andrea Camilleri, che sarà pubblicato spalmato in tre-numeri. Anche Gino Strada avrà una rubrica, si chiamerà “bisturi”. Sulla data scelta per avviare questa coraggiosa avventura editoriale, che prevede una tiratura di 120mila copie, Gino Strada ci ha scherzato sopra: “E’ solo una coincidenza, del resto in qualsiasi altro giorno ci potrebbe essere un processo a carico del premier”. E tu che mondo vuoi? E’ stato questo il tema sul quale Gino Strada ha provato a sintetizzare l’Italia che sogna e che probabilmente non vivremo mai. Ha parlato di sicurezza sul lavoro, di una sanità completamente pubblica, di una scuola completamente pubblica e dell’assoluta inefficienza con cui i governi di destra e sinistra affrontano la questione più spinosa, quella legata al finanziamento di conflitti militari mascherati da missioni di pace. Il mensile “E” avrà l’ambizione di raccontare l’Italia che vogliamo – ha dichiarato Strada – nel momento in cui si dice che la carta stampata è quasi defunta. Abbiamo pensato di trasferire sulla carta i nostri sogni perchè siamo arrivati ad un punto che dobbiamo solo vergognarci di questo Paese. E non solo perchè abbiamo un Presidente del Consiglio sporcaccione. I partiti sono praticamente tutti uguali e nessuno presenta un programma che risponde alle nostre aspettative. Per questo occorre cambiare le regole della politica, altrimenti nessuno rappresenterà veramente gli interessi dei cittadini. Ma sino a quando i candidati non riusciranno a rompere il legame tra denaro e politica non ci sarà spazio per il cambiamento. “E”, il nuovo mensile di Emergency sarà no-profit ma per coprire i costi di produzione servono almeno 30 mila abbonamenti. Tocca al “popolo dei volontari di Emergency”, che a Matera può contare su un gruppo molto dinamico, far camminare sulle proprie gambe il progetto editoriale. “Andremo avanti per sei mesi – ha precisato Gino Strada – ma se andremo in perdita non esiteremo a fermarci perchè dobbiamo utilizzare i soldi che arrivano dalle donazioni sopratutto per curare le vittime delle guerre. Se invece il mensile sarà apprezzato dai lettori, ogni euro in più che sarà guadagnato lo destineremo alle iniziative di Emergency”. Gino Strada ribadisce nel suo intervento il costo inutile destinato dal Governo per fare la guerra, oggi in Afghanistan, ieri in Iraq e spiega perchè non va più a votare da diversi anni. “Sono deluso da tutti e sino a quando non ci sarà una persona che sarà pronta a sposare il nostro Manifesto non eserciterò il mio diritto di voto.” Dalla platea una signora ricorda a Gino Strada che ha il carisma di un leader e che se tutti seguissero il suo esempio ci arrenderemmo ai poteri occulti che regolano le sorti del nostro Paese. Ma Gino Strada ci tiene a precisare che lui odia la parola leader e anche la parola premier, che non è prevista nella nostra Costituzione. Io non ho detto di non andare a votare, io ho detto che non esercito il mio diritto di voto. Sono due cose diverse.” Sempre dal pubblico arriva un accostamento tra Gino Strada e Beppe Grillo. Ma il medico non citerà mai nella sua risposta il comico genovese che sta provando a fare politica con il movimento 5 Stelle. Il nostro Manifesto prevede dei punti inderogabili, che devono essere sottoscritti in toto e che devono rispettare i principi di ugaglianza e democrazia. Ai politici potremmo anche far firmare un documento nel quale dichiarano di voler realizzare quello che promettono in campagna elettorale e un altro documento in cui firmano le dimissioni se non rispettano quello che hanno promesso. Potrebbe essere una soluzione. In ogni caso Gino Strada precisa il suo concetto di democrazia: “Democrazia non vuol dire un cittadino un voto, ma un sistema capace di lavorare davvero per gli interessi del nostro Paese assicurando i servizi come la scuola e la sanità anche alle persone che non si possono permettere cure mediche e istruzione.” In edicola dal 6 aprile il mondo di Emercency sarà racchiuso nel mensile “E”. E tu che mondo vuoi?
Michele Capolupo
La fotogallery sulla presentazione del mensile E a cura di Gino Strada e Maso Notarianni
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