Cna esprime in una nota le difficoltà che potranno scaturire dall’approvazione di un decreto legge per l’applicazione della TARES, l’imposta che sostituisce la Tarsu in materia di rifiuti.
Il decreto legge che il Consiglio dei Ministri, secondo notizie di stampa, si appresta a varare in materia di TARES conferma, purtroppo l´aumento della pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese ed il conseguente aggravio di oneri amministrativi a loro carico.
Il decreto, infatti, pur rinviando al 2014 l´entrata in vigore della TARES mantiene, per il 2013, i vecchi tributi nonché l´ulteriore incremento – da 0,30 a 0,40 euro per metro quadro – per la copertura dei costi indivisibili dei Comuni: illuminazione, dipendenti, strade, etc.
Per un´impresa con un laboratorio di 2.500 mq siamo di fronte a un aumento che arriva fino a 1.000 euro. Si tratta di costi che dovrebbero, invece, trovare adeguata copertura nelle altre pesanti imposte che già si versano alle Amministrazioni comunali a titolo di IMU e addizionale IRPEF.
Le imprese sono ormai sottoposte ad una pressione fiscale insostenibile e ad adempimenti burocratici soffocanti. Occorre scongiurare qualsiasi ulteriore aumento del prelievo fiscale, locale o erariale che sia.