In occasione della Settimana della Cultura 2011, lunedì 11 aprile, alle ore 18.00, nel Salone Vanvitelliano della Biblioteca Angelica di Roma, si terrà un incontro culturale per promuovere il ruolo fondamentale della città di Matera come luogo di energia e produzione culturali.
L’incontro è stato promosso dal Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Mario Resca e dal Direttore della Biblioteca Angelica, Fiammetta Terlizzi.
Il prof. Claudio Strinati, Direttore Generale di Staff del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, introdurrà e commenterà il tema della riunione, con la presentazione del catalogo Requie post-necrosi di una città di Franco Di Pede, arricchito dai commenti del dott. Mario Resca, Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, della prof.ssa Mariadelaide Cuozzo, docente di Storia dell’arte presso l’Università di Basilicata e dell’avv. Raffaello de Ruggieri, presidente della Fondazione Zétema di Matera.
In questa occasione sarà esposto il dipinto di Franco Di Pede Requie post-necrosi di una città (m. 4,5×1,5) in un confronto analogico con l’opera Il Bacio di Gustav Klimt e con l’affresco della Genesi del ‘Pittore dei Fiori di Matera’, presente nella Cripta del Peccato Originale (sec. IX d.C.).
Il pannello pittorico di Franco Di Pede fa parte di una serie di opere realizzate dall’artista materano alla fine degli anni Sessanta, intitolate Requie post-necrosi e ispirate dalla condizione di abbandono dei Sassi di Matera.
L’accostamento all’opera di Klimt è una provocazione intellettuale poiché anch’essa esprime forme bidimensionali intrise di forti simbolismi raccordandosi poi alle pitture rupestre materane per il fondale di corolle rosse su cui galleggiano le immagini vetero e neo testamentari.
La serata romana sarà arricchita dalla relazione del presidente di Zetèma Raffaello de Ruggieri sul modello materano di azione culturale, un tema attualissimo in un momento in cui le scarse risorse destinate alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale vanno utilizzate col massimo rigore per raggiungere risultati qualitativamente apprezzabili.
Concluderà la manifestazione una degustazione di cibi e di vini materani, a dimostrazione che anche la tradizione enogastronomica può diventare un’occasione di scambio culturale.