Charles Landry ha dato il via nel tardo pomeriggio all’interno della sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera al terzo ed ultimo simposio per la stesura del Piano di gestione del sito Unesco “Sassi e il Parco delle chiese rupestri di Matera” che avrà come tema “Evoluzione e futuro”. Un’iniziativa nata per sostenere la candidatura a capitale europea della cultura nel 2019 ma lo scenario che si è presentato ai nostri occhi all’ingresso dello storico palazzo materano, già sede del Liceo Classico in cui ha insegnato Giovanni Pascoli, era deprimente: un SUV parcheggiato di traverso proprio davanti alle scale dell’ingresso principale faceva a pugni con i buoni propositi che sono stati espressi dai relatori durante il dibattito generato all’interno di Palazzo Lanfranchi. Non ci interessa sapere le generalità del proprietario di quel Suv di colore bianco. La foto scattata esprime meglio di ogni commento lo stato in cui versa la nostra città: da un lato c’è chi sogna un futuro migliore per le nuove generazioni e guarda con entusiasmo alla candidatura di Matera a capitale europea della cultura, dall’altro c’è che pensa di parcheggiare la propria auto proprio davanti allo storico Palazzo Lanfranchi senza preoccuparsi di rispettare il codice della strada, che vieta non solo la sosta anche l’ingresso ai mezzi non autorizzati in questa bellissima piazza della centro storico materano. Se il proprietario del SUV fosse uno dei partecipanti al Simposio saremmo di fronte ad una scena grottesca e quindi ci auguriamo che l’autore di questo parcheggio fuori legge sia stato il solito automobilista arrogante e maleducato che non riesce proprio a staccarsi dalla sua vettura nemmeno quando deve raggiungere un negozio del centro cittadino. In attesa di conoscere cosa ne pensano i nostri lettori ecco il programma del terzo ed ultimo simposio che proseguirà anche venerdì 6 e sabato 7 aprile a Matera e la fotogallery del primo incontro con la partecipazione di Charles Landry, di cui riportiamo anche una breve biografia.
Michele Capolupo
Charles Landry è l’ispiratore del movimento globale, per la rinascita degli spazi urbani, della “città creativa”, secondo un’espressione da lui coniata nei tardi anni ’80 e fonte d’ispirazione del suo testo “The Creative City: A Toolkit for urban innovators”. Il movimento si basa sul concetto di “infrastruttura creativa” della città, connubio tra hardware o componente fisica, e software o componente immateriale. Obiettivo: suscitare quel coinvolgimento psicologico che è “l’elemento base per promuovere la creatività” e realizzare il potenziale nascosto in ogni città. Landry collabora da “amico critico” con spazi urbani di tutto il mondo e ha saputo aggiornare le sue teorie al passo con i tempi, elaborando da ultimo un nuovo Indice della Città Creativa.
Giovedì Charles Landry terrà una discussione con Paolo Verri, direttore del comitato Matera 2019, e Franco Bianchini, componente del comitato scientifico Matera 2019. L’incontro è finalizzato a creare un collegamento tra la metodologia ed i contenuti scaturiti dai Simposi con la definizione più generale di una strategia creativa per Matera.
Venerdì 5 aprile, alle ore 9, alla Mediateca provinciale, in piazza Vittorio Veneto, la giornata del simposio si aprirà con “Open Space Technology”. “Quali idee per costruire insieme la capitale delle culture partecipate?” è la domanda con cui si comporranno i gruppi di discussione. La chiusura è prevista alle 18.30 con la produzione di un istant book.
Sempre venerdì, alle ore 9, inizierà il “Laboratorio con le generazioni future” in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Padre Minozzi di Matera. Il gruppo di bambini e ragazzi accompagnati dagli insegnanti, dai genitori, dalle guide e dai facilitatori farà una passeggiata “all’esplorazione” dei Sassi e del Parco delle chiese rupestri. Dopo la pausa pranzo l’attività riprenderà alle 15 nelle sale del Museo di Palazzo Lanfranchi con quattro laboratori creativi formati dalle classi di terza elementare e di terza media, dagli insegnati e dai genitori. Quattro facilitatori condurranno le attività dei gruppi con modalità e percorsi progettati al fine di “giocare con il sito Unesco di Matera”.
La seconda giornata, sabato 6 aprile, si aprirà alle 9, a Palazzo Lanfranchi, con la conclusione
dell’Open Space Technology e l’esposizione in assemblea plenaria dei materiali e dei contributi realizzati nel corso della giornata ed anche la presentazione di quanto prodotto nel corso dei laboratori creativi con bambini e ragazzi.
A conclusione, prevista alle 12.30, il Comitato di pilotaggio con il Gruppo operativo prenderà in consegna i risultati e l’esperienza dell’intero ciclo dei simposi per portarli all’interno del processo di costruzione del Piano di gestione dei Sito Unesco.
Chi è Charles Landry
L’urbanista Charles Landry è uno dei maggiori esperti mondiali sull’uso della creatività e dell’immaginazione per la rinascita delle città, con lo scopo di aiutarle a scoprire le loro specifiche risorse e a raggiungere il loro potenziale, diventando così più resilienti, autostenibili e future proof. Landry si concentra su come la cultura dello spazio urbano possa rivitalizzarne l’economia, innalzando il senso di sé. Ufficialmente vive a Gloucester, nel sud-ovest dell’Inghilterra, ma in realtà è sempre in viaggio in giro per il mondo, lavorando da consulente al fianco di decisori e leader locali e tenendo key note e workshop. Insegna inoltre per il Master in Creatività Urbana Internazionale presso la Beijing DeTao Masters Academy (DTMA), nella sede di Shanghai. I suoi libri sono considerati delle vere Bibbie per tutti gli amministratori che sognano una rinascita del loro spazio urbano. Tra le città più importanti con cui ha collaborato, Helsinki, in cui si è occupato della capacità di attrarre immigrati, e Bilbao, dove ha misurato i tassi di creatività e gli effetti indotti dall’high tech.
“La città creativa”, il concetto da lui coniato nei tardi anni ’80 in risposta ai drammatici cambiamenti economici e sociali dell’epoca, è divenuto nel tempo un vero movimento planetario per ripensare la pianificazione e la gestione delle città. Contro il modello dello ”urban engineering”, che si concentra esclusivamente sulle infrastrutture fisiche, ovvero l’hardware dello spazio urbano, egli crea il concetto di “infrastruttura creativa”, che è un connubio tra tale componente e quella software, quali le dinamiche umane di un luogo, le sue connessioni e relazioni, la sua atmosfera. Rispetto al rapporto tra le due componenti, secondo Landry «ciò che è fisico deve incoraggiare l’immateriale”. Gli oggetti della quotidianità come strade, piloni elettrici, cassonetti della spazzatura possono diventare molto più attraenti, in modo da suscitare quel coinvolgimento psicologico che è “l’elemento base per promuovere la creatività” e valorizzare le risorse specifiche di ogni città.
Dopo essere cresciuto ed essere stato educato tra Gran Bretagna, Germania e Italia, nel 1978 Landry fonda il think tank la Comedia, che per primo teorizza la connessione tra cultura, creatività e trasformazione della città, e che ancora oggi è un’organizzazione o meglio un network di collaboratori del settore da lui guidata.
Nei tardi anni ’80 egli conia appunto l’espressione “la città creativa”. Landry sostiene che di fronte alla drammatica situazione economica e sociale la soluzione viene proprio dalla creatività: è necessario realizzare quelle condizioni che permettano alla persone di pensare ed agire con l’immaginazione per far così fronte a quei problemi urbani che sembrano irrisolvibili. Nel suo saggio “The Creative City: A Toolkit for urban innovators” (2000) procede così verso un completo cambio di paradigma nel modo in cui le città sono gestite, per attingere completamente dal talento e dalla creatività dei suoi stessi residenti. Viene inoltre indicato un chiaro e dettagliato elenco di metodi attraverso cui gli spazi urbani possono essere rigenerati, sono inoltre presentati casi studi ed esempi di innovazione urbana da tutto il mondo.
Con il sopraggiungere del 21esimo secolo, Landry si dimostra capace di adattare le sue teorie ai nuovi tempi. Dapprima, nel nuovo testo The Art of City Making (2006), sottolinea che ora le città devono essere “le più creative per il mondo”, e non “nel” mondo, in modo tale che la creatività venga ad assumere un fondamento etico. Il rischio, per Landry, è che la popolarità del termine lo svuoti di significato, per questo è necessario che si indirizzi verso questioni globali come il cambiamento di clima e il divario tra ricchi e poveri. Le città diventano così luoghi di solidarietà in cui gli individui, i gruppi, gli outsider si sentono allineati e responsabili a livello globale. Nel 2007 è invece la volta del testo “The Intercultural City: Planning for Diversity Advantage”, scritto in collaborazione con Phil Wood, che analizza, attraverso numerosi casi studio, il legame esistente tra il cambiamento urbano e la diversità culturale, giungendo ad indicare i “dieci step per la Città Interculturale”. Obiettivo: la necessità di un nuovo pensiero e una nuova politica, per capire come comunità diverse possono cooperare verso un’armonia produttiva piuttosto che verso esistenze parallele o antagoniste.
Nel 2011, infine, Landry realizza un nuovo Indice della Città Creativa, insieme al collega Jonathan Hyams. E’ uno strumento che misura la forza immaginativa delle città, in modo da aiutarle nella loro strategia di gestione, ideato d’intesa con la provincia basca Biscaglia e la sua città capoluogo Bilbao. Sono tre le valutazioni su cui si basa: esterna, interna e una ricerca online, a cui le città possono accedere autonomamente. Dieci gli indicatori che sono stati identificati, per misurare la creatività, la resilienza e la capacità di future proof. Le città a cui l’indice è stato applicato sono finora: Friburgo, Canberra, Perth, Ghent, Fremantle, Penang e Oulu. Da ultimo Landry ha invece cominciato ad occuparsi esclusivamente di città e regioni europee: Bologna, Lille, Bilbao, la Ruhr, Cracovia e Liverpool. Sul fronte italiano, nel 2009, non sembrava avere una grande opinione dei nostri spazi urbani, tanto da affermare in un’intervista che le città peggiori “ora sono in Italia e ovunque vada nel vostro Paese sento un livello altissimo di frustrazione: ho soprannominato il tutto “bureaucratic spaghetti”. Equivale all’assenza di una chiara politica urbanistica”.
la fotogallery del primo incontro relativo al terzo simposio con la partecipazione di Charles Landry (foto www.sassilive.it)
quella foro rappresenta MATERA…un menefrechismo generale che parte dal palazzo di città, guidato da un NON MATERANO che non vuol fare l’interesse della città e MARIONETTATO dal vero sindaco di Matera!!!
MICA IL SUV APPARTIENE A QUALCHE AUTORITA’ CHE HA PARTECIPATO AL CONVEGNO ???
SI PUO’ SAPERE LA TARGA DEL SUV ?
Caro Michele sicuramente quel Suv era di uno dei nostri ILLUMINATI che siedono al bachetto del SIMPOSIO. Ricordo anche che all’inaugurazione della grande Mostra dei Sassi a S. Nicola dei Greci l’auto del nostro primo cittadino era parcheggiata in bella mostra sul marciapiede, questo è un gran bell’esempio di civiltà e conforme che le leggi sono uguali solo per i poveri mortali. P.s: Caro Michele prova a fare una domanda a chi siede a questi tavoli se sanno almeno cosa significa la parola SIMPOSIO, voglio proprio vedere cosa rispondono.
Giuseppe, più che illulinato mi sembrerebbe FULMINATO di mente, comunque può essere chiunque ma spero almeno che la multa se la sia beccata o neanche quella?
Caro Michele, anche la macchina di TRM non è bellissima!
NELLA FOTO 11 IN PRIMA FILA ACCANTO AL SINDACO DI FERRANDINA, IN GIACCA E JEANS C’E’ SERAFINO PER GLI AMICI NINO, MISTER 85.000 EURO/ANNO DEL COMUNE DI MATERA.
SI VEDE BENE COME SUDA PER GUADAGNARSI QUEL MISERO STIPENDIO.
Ma come Checco, non vedi il sudore che gli scorre su tutto il volto?
nella foto 11 ci sono anche Cifarelli e Ragozzino che DORMONOOOO
Mi sono commosso nel vedere il Sindaco di Ferrandina porgere il suo fazzoletto all’amico Nino per asciugarsi il sudore. Sono immagini che restano scolpite perennemente e che non vanno più via.
Devo chiudere perchè non riesco a controllare il pianto.
Vi pare che la macchina di TRM stia benissimo lì?? almeno il SUV è più bello da vedersi …
Diciamo che il SUV è solo l’apice dell’anarchia che regna tra gli automobilisti materani. Di esempi ce ne sarebbero moltissimi, li dove ci sono i divieti di sosta e fermata e puntualmente ci sono auto parcheggiate ad intralciare il traffico. E’ un problema serio. Ma i vigili dove sono in queste circostanze. Certo anche l’auto di TRM fa la sua bella figura, come fa la sua bella figura la macchina di Giordano, il tipo che fa la morale a tutti e poi parcheggia sempre a c…o di cane, come dice lui. Emblematica è stata anche la puntata dell’altro giorno dove criticava (giustamente) i parcheggiatori furiosi nei Sassi e poi c’era la sua bella macchina ecologica parcheggiata in curva…
Scusate ma chi siete e chi siamo noi per giudicare questa situazione in particolare?
Ritengo che quella macchina bianca poteva trovarsi li per qualsiasi ragione, importante o meno importante e soprattutto la sua sosta poteva essere anche stata autorizzata. E poi chi ci dice se è rimasta ferma per pochi minuti o per ore intere? Credo che i vigili o i custodi stessi del palazzo Lanfranchi sarebbero intervenuti se quell’auto li non poteva stare. E dato che il disagio e il fastidio erano enormi avrebbero di sicuro preso provvedimenti.
Io per primo sono contrario all’inciviltà e ai “fuori legge” come vengono definiti in questo articolo, ma ritengo che i primi fuori legge siamo proprio noi cittadini quando prendiamo una verità non dimostrata e cominciamo a costruirgli attorno un film tutto inventato!
Del resto la nascita delle leggende e dei miti è tipica della nostra città.
Mi dispiace smentirti ma fonte attendibile mi ha riferito in mattinata che quel SUV è stato fermo in quel punto della piazza sino a tarda serata, più o meno fino alle 21. Michele Capolupo. Direttore responsabile http://www.SassiLive.it
E voi che fate prima pubblicate l’articolo e dopo diverse ore (ovvero il giorno dopo) vi accertate da fondi attendibili (vai a capire poi quali sono) che quella macchina è stata li fino alle 21.
Fatto sta che comunque per trovarsi li e per non essere intervenuto nessuno per tutto quel tempo (sempre secondo le vostre ignote fonti attendibili) evidentemente era autorizzata a starci.
Ad ogni modo concordo con l’utente Sunday: qualcuno si è chiesto davvero a cosa serva questo Simposio e soprattutto anzichè parlare solamente, perchè nessuno ha chiamato i vigili o ha avvisato i gestori del palazzo Lanfranchi? L’ho scritto anche prima.
Ma continuiamo pure a spargere il verbo con verità non dimostrate. A noi piace così.
Caro Onofrio, il punto non è quanto tempo è stato parcheggiato il SUV ma il modo in cui è stato parcheggiato il SUV. Spero sia chiaro. Sulle fonti attendibili preferisco non risponderti perchè naturalmente sai che non possono essere rivelate. Michele Capolupo direttore responsabile http://www.SassiLive.it
Bene Direttore, queste situazioni bisogna denunciarle e sicuramente il Suv, anche se autorizzato, doveva essere parcheggiato in modo migliore.
Sta di fatto che non mi avete ancora risposto sul perchè nessuno ha “denunciato” il fatto ai vigili o agli organi competenti del palazzo Lanfranchi. Se come dite è stato parcheggiato fino alle 21 avreste avuto tutto il tempo per farlo.
Infine non vedo perchè sulla macchina di TRM non viene fatta nessuna polemica, anzi, nell’articolo non viene per nulla mensionata. Evidentemente ci sono delle conoscenze e dei favori reciproci che non possono essere toccati.
Questa si che è chiarezza, questa si che è informazione! Complimenti.
Onofrio, secondo me tu fai finta di non capire. Ti ho detto che il SUV è stato presente sino alle 21 circa mentre sull’auto di TRM ti posso garantire che questa vettura è regolarmente autorizzata a sostare per ovvi motivi legati all’attività svolta e ti faccio notare che è parcheggiata di lato in modo da non offuscare la facciata del Palazzo Lanfranchi perchè l’emittente ha chiesto e ottenuto dal Comune un regolare pass per accedere nelle zone a traffico limitato. Chiaro adesso? Michele Capolupo, direttore responsabile http://www.SassiLive.it
Ma qualcuno si e’ chiesto almeno cosa stessero facendo li amministratori e tanti uditori?
Qualcuno si e’ chiesto chi e’ Charles Landry ?
Qualcuno di voi che parlano solo della macchina ha mai chiamato un vigile quando vede qualcosa di storto? Ha mai denunciato?
Qualcuno di voi ha idea che dei nostri Sassi ne parlano persone straniere insieme al sindaco di ferrandina, MAGARI PERCHE’ NOI MATERANI SIAMO TROPPO IMPEGNATI A LAMENTARCI DALLA MATTINA ALLA SERA ?
Io invece oltre aver visto la macchina, ho ascoltato l’intervento di CHARLES. Conclusione il nostro Adduce va in un ristorante è fa come se fosse a casa sua, secondo Charles è convivialità, secondo me invece è arroganza dei potenti. Poi questo signore in tre giorni ha capito tutto di matera e dei materani , è proprio un genio!!!!!!!!!!!!!
solo una parte dei costi di questi incontri,gli unici che ne beneficiano sono i cosidetti facilitatori. per questo li vedo felici quando parlano
Che il 4, 5 e 6 Aprile 2013 si svolgerà il terzo simposi/laboratorio, in cui interverranno, Pietro Laureano, consulente UNESCO, esperto per le zone aride, Charles Landry, autorità internazionale sul futuro delle città e l’uso creativo della cultura nella rigenerazione urbana, Franco Bianchini, esperto di pianificazione e politiche culturali presso la Leeds Metropolitan University, Paolo Verri, direttore Comitato Matera2019, Leonardo Sangiorgi, Olivia Demuro e Giorgia Borroni della Società Studio Azzurro Produzioni srl, dott. Marianella Pirzio Biroli Sclavi della Ascolto Attivo sas;• di affidare alla Società Ascolto Attivo sas di Marianella Pirzio Biroli Sclavi & C., il servizio relativo alla progettazione e realizzazione di un incontro partecipato nell’ambito del percorso di lavoro finalizzato alla messa a punto di un modello di governance innovativa e partecipata del sito UNESCO che si svolgerà il 4, 5 e 6 aprile 2013;
• di anticipare giusta Delibera di Giunta Comunale n. 107/2013, la spesa di €. 8.470,00=, con i fondi impegnati sul cap. 13052 alla voce “Legge 77/2006”;
PER COMPLETARE IL QUADRETTO DI FAMIGLIA NELLA FOTO 11 C’E’ ANCHE LA MOGLIE DI SERAFINO PER GLI AMICI NINO, MISTER 85.000 EURO/ANNO DEL COMUNE DI MATERA. E’ PROPRIO DIETRO AL SINDACO DI FERRANDINA ED E’ LA FIGLIA DI UN NOTO ESPONENTE SOCIALISTA DI QUALCHE ANNO FA, DA POCO DECEDUTO.
GENNARINO, CHE OSSERVAZIONI STUPIDE: CIFARELLI DORME. VOLEVO VEDERE A TE DOPO TUTTO IL LAVORO CHE FA PER GUADAGNARSI ANCHE LUI I MISERI 90/100 MILA EURO/ANNO. SI CROLLA PRIMA O POI E LUI E’ CROLLATO.
Mario Scalcione non vedo anomalie… Sono veramente annoiato di leggere commenti sul suv o su queste sciocchezze della cena, ecc senza capire e conoscere l’importanza di Charles Landry insieme ad altri nella città di Matera. Condivido l’idea di Sunday, ma purtroppo…le nostre origini..sono le murge, ahimè!
Forse signore angelo sei abituato a Matera , dove chi va a ristorante ,crede siccome che paga puo fare come se fosse a casa sua e sei poi sei un potente o un pezzente arrichito, pensi che tutto ti e permesso. Ma non è cosi, poi l’unica cosa vera che dici che le nostre origini sono la murgia, siamo una massa di pecoroni, davanti al potente di turno siamo pronti anche a leccarli il c……
Caro Sunday,
tu dici che dovremmo denunciare e non lamentarci.
Questo articolo di Sassilive è esattamente una denuncia di malcostume, per cui Sassilive va elogiato senza dubbio.
La denuncia non è solo quella che si fa in questura.
Questo articolo è utile per far capire ai Vigili e ai loro responsbili, assessori e sindaco compresi, che dovrebbero essere piu’ efficienti nel far rispettare le regole, se no si scelgano un altro lavoro.
La qualità della vita in una città è data anche dalla educazione civica dei suoi abitanti e quando non c’è la si impone con dei deterrenti, che nel caso del suv doveva essere la pronta rimozione dopo dieci minuti. Se tutti i vigili urbani di questa città facessero il loro lavoro per bene risolveremmo gran parte dei problemi del traffico. Altro che biciclette.
Rispondo anche a voi con il mio commento precedente:
“Scusate ma chi siete e chi siamo noi per giudicare questa situazione in particolare?
Ritengo che quella macchina bianca poteva trovarsi li per qualsiasi ragione, importante o meno importante e soprattutto la sua sosta poteva essere anche stata autorizzata. E poi chi ci dice se è rimasta ferma per pochi minuti o per ore intere? Credo che i vigili o i custodi stessi del palazzo Lanfranchi sarebbero intervenuti se quell’auto li non poteva stare. E dato che il disagio e il fastidio erano enormi avrebbero di sicuro preso provvedimenti.
Io per primo sono contrario all’inciviltà e ai “fuori legge” come vengono definiti in questo articolo, ma ritengo che i primi fuori legge siamo proprio noi cittadini quando prendiamo una verità non dimostrata e cominciamo a costruirgli attorno un film tutto inventato!
Del resto la nascita delle leggende e dei miti è tipica della nostra città.”
oggi alle 12.30 è terminato il terzo simposio dal titolo ” l’arte del clientelismo”con una nutrita partecipazione di m…. con il colletto bianco e di picciotti.
d’accordo con Mario…. questi simposi sono stati l’ennesima inutile perdita di tempo, sperpero di denaro pubblico e sfoggio di ipocrisia. Per redigere un piano di gestione bastano tre giorni di lavoro di una commissione di esperti, allargata ai contributi volontari dei cittadini.
Ah proposito, questa gente sa che il ponte della vergogna di vico Commercio, non è un esempio di urbanistica creativa, ma distruttiva e che Dresda è stata cancellata dalle liste Unesco proprio per un caso simile???