Due ore di puro rock made in Italy con la musica live dei Negrita, pronti a girare l’Italia da nord a sud per suonare dal vivo i grandi successi in un concerto live in versione unplugged. Dopo il successo del Dannato Vivere Tour i vecchi e i nuovi pezzi sono stati riarrangiati in chiave teatrale dalla band di Arezzo e in due ore i fans possono ripercorrere la storia musicale di Pau e compagni. In scaletta ci sono ventitre canzoni, tra cui alcune che non sono mai state suonate dal vivo, come per esempio Luna.
Il teatro Duni è sold out, l’atmosfera creata dalla scenografia con le luci che si alterano alle spalle dei musicisti è intima e avvolgende ma il sound dei Negrita scalda subito i cuori di chi apprezza da sempre lo stile rock della banda toscana. Poche parole, tanta musica. I Negrita sono in cinque: il frontman Paolo Bruni “Pau” alla voce, alla chitarra e al basso, Enrico Salvi “Drigo” alla chitarra e alla voce, Cesare Petricich “Mac” alla chitarra e ai cori, Franco Li Causi “Frankie” al basso e Cristiano Dalla Pellegrina alla batteria. Il pezzo d’apertura è Bonanza. Poi arrivano Vai ragazzo vai, L’uomo sogna di volare. Quindi Pau saluta il pubblico con un semplice “ciao, ragazzi, siete tutti a posto!” e poi la band estrae il meglio del suo repertorio e continua a proporlo in chiave unplugged. In scaletta ci sono Bum bum bum, Cambio, Hemingway, Brucerò x te, Luna, Che rumore fa la felicità?, Tutto bene, Lontani dal mondo, In ogni atomo, Destinati a perdersi, Il libro in una mano, la bomba nell’altra, Sale, Radio Conga, Un giorno di ordinaria magia e Rotolando verso sud. Prima di lasciare il palco per una meritata pausa il leader Pau saluta “una band di qua”: è la Krikka Reggae di Bernalda, band che può contare sul manager Fabrizio Barbacci, lo stesso dei Negrita. Per l’encore la band aretina può contare sul calore del pubblico, che ha ormai abbandonato le poltrone per divertirsi in piedi assieme ai suoi beniamini. Si comincia con la romantica Ho imparato a sognare e si prosegue con due pezzi tratti dall’ultimo album, Splendido e Dannato vivere. Nel finale un pezzo nato in collaborazione con Roy Paci, Gioia infinita e la ballatissima Mama Maè, che lascia un ottimo ricordo della band nata nella seconda metà negli anni ottanta e che a distanza di circa trent’anni continua ancora a regalare al pubblico successi anche commerciali ma sempre rigorosamente rock.
Michele Capolupo
La fotogallery del concerto dei Negrita al teatro Duni di Matera (foto www.sassilive.it)
Hai preso i nomi da un vecchio cd e non hai capito che due componenti suono nuove. Bastava ascoltare Pau quando ha presentato la banda.