I dati relativi al IV trimestre 2012 contenuti nelle “comunicazioni obbligatorie” del ministero del Lavoro raccolte dai Centri per l’Impiego (nel Paese oltre un milione di persone hanno perso il lavoro, quasi il 14% in più rispetto al 2011) confermano la tendenza individuata dal Centro Studi Uil Basilicata attraverso la seconda nota trimestrale presentata la scorsa settimana con dati fino al III trimestre 2012. E’ il commento della segreteria regionale della Uil lucana che aggiunge: in Basilicata, secondo il Ministero, le cessazioni di rapporto di lavoro nel complesso, tra dimissioni, pensionamenti, scadenze di contratti e licenziamenti, sono state, per l’intero 2012, 45.769 ed hanno coinvolto 38.026 lavoratori con un numero medio di cessazioni pari a 1,2 cessazione a lavoratore. Di contro le attivazioni di rapporti di lavoro sempre a tutto il 2012, in termini di rapporti di lavoro attivati, dipendenti o parasubordinati, sono state 24.500 ed hanno coinvolto 18.864 lavoratori con un rapporto pari a 1,3 attivazioni/lavoratore. Siamo dunque di fronte a poco meno di 2 cessazioni per ogni attivazione di rapporto di lavoro.
Dunque – rileva la Uil – si avvalora la tendenza a privilegiare contratti di lavoro a tempo determinato e di breve durata. La crisi pertanto ha comportato una riduzione significativa di contratti senza scadenza privilegiando l’utilizzo di contratti a termine o di altre forme contrattuali meno stabili. Sul versante del lavoro si scaricano gli effetti di una crisi ‘in radice’ dell’economia regionale, a cui si aggiunge la perdurante gravita del ‘ciclo lungo’ della crisi internazionale. Pesano i fattori negativi del crollo della domanda interna ed ancora il dato calante della domanda estera che cessa di essere, come in altre parti del Paese, una componente di tenuta dell’economia in stato di recessione. Permangono insignificanti le previsioni di crescita del Pil regionale (+0,1) nel prossimo biennio. I lavoratori over-55, tra i 55 e i 64 anni, registrano un leggero incremento, mentre più sostenuto è l’aumento, sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, degli ultrasessantacinquenni interessati da un nuovo rapporto di lavoro.
Alla politica – continua la nota della Uil – non possiamo che ribadire la sollecitazione forte per uno scatto di responsabilità con la presa di coscienza che il bisogno primario delle persone è il “lavoro”, pertanto tutte le politiche e le azioni che si metteranno in atto non potranno che guardare a questo obiettivo.
Apr 07