Minime riflessioni a presentare i numeri della Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla riferiti in maniera esaustiva e perfetta come è richiesto dallo Stato. La persistente crisi dell´economia mondiale, l’interminabile berlusconeide italiana, le sollevazioni popolari del Nord Africa, l´immane prova toccata al nobile Giappone, fanno apparire quasi irrilevanti i problemi del sovraindebitamento e dell´usura che la nostra Fondazione contrasta da più di un quindicennio.
Chi si occupa con passione di tali fenomeni in Basilicata? E´ il caso di premettere grida e sussurri che riguardano la realtà lucana, ovviamente da prendere con beneficio d´inventario. Si dice che il reddito
pro capite in Lucania è solo di euro 14.000,00. Secondo l´ABI nell’insolvenza i Lucani sono preceduti solo dai Calabresi. A detta del Presidente della Regione Basilicata le nostre famiglie sono “le più
patrimonializzate” d´Italia con euro 270.000,00 a famiglia e qualche nostro sperduto paesello tesaurizza ingentissimi depositi nelle banche.
Infine le nostre popolazioni sono anch´esse dedite largamente ai giochi d’azzardo. Parlare di sovraindebitamento e usura in Basilicata, a chi? Il recentissimo Convegno Nazionale (sic!) organizzato dalla Fondazione Antiusura “Interesse Uomo” a Potenza il 9 marzo 2011 ha disposto quattro
relatori di valore davanti a poco più di una decina di persone interessate all´ “Usura tra vecchi volti e nuovi affari”. Fra i presenti il Presidente della Regione e il Sindaco della città. Magra consolazione gli
studenti schierati a riempire le ultime poltrone del Teatro Stabile. Davvero sovraindebitamento e usura stanno a cuore a ben pochi. Semplifichiamo in maniera estrema quello che si è udito nel Convegno a tre lustri dalla Legge 108/96. Dal punto di vista del giudice gli usurai sono pressoché
imprendibili dovunque, essendo impossibile la misurazione della loro attività per il numero irrisorio delle denunce. L´esperto dell´ABI, ha lamentato il limitato ricorso ai servizi bancari, l´ancor diffuso analfabetismo economico e finanziario, i successi dell´economia illegale e predatoria; ha riconosciuto ai Consorzi e alle Fondazioni il buon uso fatto del Fondo di prevenzione costituito dalla Legge n. 108/96 fruito peraltro in maniera diseguale, più al Nord e al Centro che al Sud, ha citato la novità del microcredito di cui si fa un gran parlare ed è tutto da vedere. La studiosa di politica economica ha discettato sugli indubbi rischi di permeabilità e vulnerabilità di fronte all´usura a cui sono esposte le popolazioni
italiane per quanto siano le meno indebitate di tutto l´Occidente. Ha sottolineato che l´usura esigerebbe un approccio multidisciplinare. Il sociologo, a volo d´uccello, ha mostrato come la piaga dell´usura è stata censurata dall´Unità d´Italia fino ai primi anni Novanta quando è stata denunciata da alcuni preti; come la sua persistenza è legata all´economia sommersa; come è collegata anche al pervasivo sistema del gioco d´azzardo che lo Stato spinge verso traguardi più alti proprio mentre ne ricava
guadagni sempre più ridotti, addirittura in calo. Ci si chiede: ma perché allora lo Stato incrementa tanto giocare? dove finiscono i soldi rastrellati? chi fermerà il degrado dell´ethos cariato da tali pratiche
ludiche?
La Fondazione Lucana Antiusura ha lavorato anche quest´anno più per la prevenzione che per la denuncia. Nessuno ha voglia di denunciare. E´ palpabile la sfiducia nei confronti degli apparati della legalità. In Fondazione vi è ormai la consapevolezza che l´attività di prevenzione
richieda un´oculatezza pari al dovere di sovvenire. Così gli ascolti crescono, ma la “non accoglienza” prevale nettamente sull’accoglienza”. Con decisione gli operatori della Fondazione vigilano perché i suoi patrimoni patiscano il meno possibile le fatali escussioni. Il problema della Fondazione è sempre il postulante, sovraindebitato di debiti pregressi e attuali, troppo pronto a quelli futuri, vittima più del
sovraindebitamento attivo, volontario, procurato che di quello passivo, involontario, precipitato da fuori. Per dirla con brutalità, spesso il postulante non è nemmeno carne da usura, rigettato com´è da Banche e Finanziarie ed evitato dai familiari. In realtà fanno soprattutto problema
alcuni beneficiari sia di qualche anno fa sia dell´ultimo triennio, che mancano di responsabilità (i più) o crollano repentinamente (pochi).
Persone e famiglie i cui stipendi finiscono prima che finisca il mese, costrette ormai a intaccare i loro risparmi, incapaci di reggere le rate di affitti e mutui sono davvero a rischio d´usura? Quale usuraio rischierebbe per esse in queste stagioni di vacche magre? La Fondazione Lucana Antiusura ha predisposto un centro di ascolto per giocatori d´azzardo ma nessuno vi
è mai approdato. E´ stato invece ben accolto il sostegno garantito con derrate alimentari attorno alle festività di Natale e Pasqua. L’iniziativa, potendo contare su regolari rifornimenti da parte del Banc delle Opere di Carità, è diventata mensile. La Fondazione non rinuncia al recupero del patrimonio perduto attraverso le escussioni e insegue e assedia di continuo i beneficiari che hanno causato ingenti danni ai suoi patrimoni sia pubblico sia privato. Il recupero sottrae molto tempo, energie, risorse e impone costi legali, ma i risultati di tale impegno quasi preponderante
sono modesti.
Nel 2010 la Fondazione ha ascoltato 247 casi, persone, famiglie e piccole realtà economiche, in difficoltà creditizia e a rischio d´usura. Di tali casi 53 (21,46%) sono stati accolti, 194 (78,54%) non sono stati accolti ; a 45 dei casi accolti sono stati erogati prestiti per complessivi euro 612.185,00 garantiti con euro 542.185,00 del Fondo statale; di 5 casi l´istruttoria ha sconfinato nel 2011; solo 4 casi hanno fruito di prestiti diretti per euro 5.800,00 usciti dal Fondo privato.
La Fondazione ha patito escussioni per euro 60.615,90, mentre ha recuperato euro 32.652,30 da escussi del passato riferiti al Fondo statale.
I beneficiari attualmente garantiti presso le 3 banche convenzionate (Banca Carime, Banco di Napoli, Banca Popolare di Bari), sono 95 con euro 996.539,40.
La Fondazione ha ricevuto dal Ministero dell´Economia e delle Finanze (Dipartimento del Tesoro) euro 143.757,42 beneficiando, anche questa volta, insieme a sole altre 20 Fondazioni, di un contributo al suo Patrimonio statale. Di questo è fiera e riconoscente. Nel corso del 2010 la Fondazione ha ricevuto per il suo Patrimonio privato euro 31.195,19 dalla Regione
Basilicata (ex art. 3 della L.r. 24/2004); euro 3.500,00 dalla Diocesi di Matera; euro 1.549,00 dalla Provincia di Matera; euro 1.523,00 da privati; euro 48.926,03 dal Ministero dell´Economia e Finanza quale rimborso spese di gestione.
E´ il caso di ricordare, come sempre, quanto la Fondazione, protesa nella prevenzione dell´usura, ha fatto dal 1998. Ha soccorso 504 casi, garantendo con euro 5.277.494,16 prestiti per l´importo complessivo di euro 5.821.732,00 ai postulanti ritenuti meritevoli. Possiamo precisare
l´attuale condizione sia del Fondo statale sia del Fondo privato. Il Fondo statale conta su euro 3.140.815,23; la sua porzione escussa da recuperare è di euro 1.008.254,26. Il Fondo privato è di euro 90.662,02; la sua porzione escussa da recuperare è di euro 85.076,38 . I prestiti diretti ancora in corso assorbono euro 176.277,00 .
Il problema del sovraindebitamento e dell´usura richiedono un supplemento di informazioni e di riflessioni, ma poi occorrono decisioni efficaci. Siamo preoccupati. Bisogna operare più congiuntamente che si può. Nella “Caritas in veritate” Benedetto XVI, dopo aver invitato a uno
sforzo unitario e a ” una nuova sintesi umanistica” scrive : ” La complessità e gravità dell´attuale situazione economica giustamente ci preoccupa, ma dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un
profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valori di fondo su cui costruire un futuro migliore.” Non si offre migliore conclusione di questa mentre l´Occidente e l´Europa, ergo l´Italia, ergo la Lucania devono rinunciare alle idee di crescita infinita e di benessere infinito, e sono soggette in maniera ferrea alle odierne dinamiche dell´impoverimento, forse della povertà prossima ventura.
Il Presidente don Basilio Gavazzeni