L’allarme viene dalla CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa). Accanto al milione di licenziamenti già registrato nel 2012, se non si interviene in tempi molto stretti rifinanziando con un miliardo di euro la cassa integrazione in deroga, esiste il rischio concreto di bruciare, entro il prossimo luglio, altri centomila posti di lavoro.
Va ricordato che questo ammortizzatore sociale, introdotto a seguito della crisi economica, viene sostenuto con finanziamenti che non consentono di andare oltre i primi sei mesi dell’anno in corso.
Stiamo parlando di uno stock di oltre duecento milioni di ore di cassa integrazione guadagni in deroga che sono state richieste dal comparto dell’artigianato negli ultimi 12 mesi.
E’ evidente, sottolinea ancora la CNA, che ai centomila lavoratori dipendenti a rischio potrebbero aggiungersi titolari e collaboratori di tutte quelle imprese che inevitabilmente chiuderebbero se fossero costrette a privarsi definitivamente della manodopera.
Ogni euro che viene sottratto alla cassa integrazione in deroga è un euro che fa più povero tutto il Paese perché perde proprio quelle conoscenze e quelle capacità necessarie per consentire al Made in Italy di competere nel mondo.
Per garantire la copertura delle richieste di cassa integrazione in deroga fino a dicembre, secondo le stime della CNA, servirà un miliardo di euro. Non si può dimenticare infatti che il 2013 vedrà un ulteriore aggravamento della crisi e delle condizioni nelle quali operano tutte le imprese.
Siamo certi, conclude la CNA, che nessun governo vorrà assumersi una responsabilità così pesante e che, nelle prossime settimane, si intervenga attraverso il rifinanziamento di uno strumento fondamentale per imprese e lavoratori.