Si è tenuta ieri nel magnifico contesto del Teatro Petruzzelli a Bari, l’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa delle regioni del Mezzogiorno dal titolo “L’agroalimentare al centro dell’Italia… all’in Sud!”. I giovani talenti dell’agroalimentare di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia si sono confrontati con giovani imprenditori degli stessi territori ma di altri settori che si sono affermati nel mondo, provocati ad arte da Mingo, volto noto del Tg satirico Striscia la Notizia. Oltre un migliaio i giovani imprenditori presenti.
Nel corso dell’evento sono stati diffusi dati e statistiche utili a fotografare le potenzialità e le opportunità espresse dal nostro meridione, pur tra i numerosi ostacoli sottolineati in assemblea. La fotografia che è emersa da una assemblea “frizzante” è quella di un Sud diverso, innovativo, fresco, dinamico, fatto di 50.000 giovani imprese agricole e 91 produzioni riconosciute a livello comunitario, di cui 61 DOP e 30 IGP.
La delegazione lucana, guidata dal Direttore Regionale della Coldiretti di Basilicata Angelo Milo e dal Direttore Provinciale di Potenza Franco Carbone, è stata rappresentata in assemblea dal Delegato Regionale di Giovani Impresa Giovanni Padula, e da Claudio Gallucci che con la Gallucci & Gilmour promuove e vende in Inghilterra i prodotti agroalimentari di Puglia e Basilicata.
Giovanni Padula, imprenditore agricolo Presidente della Cooperativa Edere Lucanum, realtà nata per promuovere, valorizzare e vendere le carni lucane (unica proprietaria, tra l’altro, del marchio “Agnello delle Dolomiti Lucane”), ha sottolineato in assemblea “la mia esperienza mi porta ad affermare che anche in Basilicata c’è oggi una grande volontà di aggregazione tra le imprese, volta a superare le tante difficoltà della fragile economia locale, acuita dalla crisi. La politica deve sostenere le start-up, soprattutto con una formazione mirata e concreta”.
Strutturalmente il Sud mantiene la sua vocazione agricola, con il settore primario al 3,3% sul valore aggiunto totale rispetto all’1,5% del Centro-Nord. Secondo le analisi della Coldiretti, a crescere in futuro sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all’interno dell’azienda: dalla vendita diretta dei prodotti agroalimentari tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, salumi, gelati e addirittura cosmetici.
Il Direttore Angelo Milo, commentando i risultati del sondaggio di Coldiretti Giovani Impresa condotto nelle regioni meridionali e reso noto durante i lavori, ha affermato che “dai dati emerge un identikit del giovane imprenditore agricolo definito: altamente formato, pragmatico, pessimista circa il futuro italiano nel breve periodo, interessato al marketing e a nuove forme di investimento, non chiede soldi ma meno burocrazia e stimola istituzioni ed enti di ricerca ad essere più attenti alle reali esigenze del territorio. Il Sud e la Basilicata – conclude Milo – potranno davvero essere protagonisti se sapranno coniugare sviluppo e salvaguardia ambientale, riprendendo l’unica vera vocazione del territorio, la ruralità nella sua accezione più ampia, connubio di agricoltura, ambiente, turismo, artigianato”.
Apr 12