Uil Basilicata commenta i dati del rapporto fiscalità locale 2012 e chiede di aprire una partita per assicurare ai lucani un fisco più equo. Di seguito la nota integrale.
I contribuenti in Basilicata sono oltre 246 mila e rappresentano il 42% della popolazione residente, dato che riflette anche le dinamiche occupazionali della Regione.
Il reddito imponibile fiscale ammonta a 4,8 miliardi di euro, mentre il reddito imponibile medio è di 19.598 euro, per un gettito medio pro capite di 3.500 euro l’anno. Complessivamente tra IMU e Addizionali Comunali IRPEF nel 2012, nella Regione Basilicata il gettito ammonta a 134,7 milioni di euro, di cui 116,7 milioni di euro per l’IMU e 28,1 milioni di euro per l’Addizionale Comunale IRPEF.
Mediamente (anche se il dato non è addizionabile), per queste due imposte si pagano 436 euro, che incidono per il 2,2% sul reddito imponibile.
Sono i dati più significativi del Rapporto Fiscalità Locale che la Uil ha realizzato e diffuso in coincidenza con la fase di avvio delle operazioni per la dichiarazione dei redditi relativi all’anno 2012 alle quali sono già attivati gli uffici e il personale del CAF (Centro Assistenza Fiscale), dell’ITAL (Patronato) e della Uil Servizi per rendere più semplici i rapporti tra cittadini e fiscalità.
Nello specifico, per l’IMU sulla prima casa la media è di 131 euro (lo 0,7% del reddito imponibile); per gli altri immobili 190 euro medi (l’1% del reddito imponibile), per l’Addizionale Comunale IRPEF 115 euro medi (lo 0,6% del reddito imponibile).In particolare, per l’IMU il gettito in valori assoluti ammonta a 65,8 milioni di euro di competenza dei Comuni Lucani (14,9 milioni di euro per la prima casa e 50,9 milioni di euro per gli altri immobili), mentre 50,8 milioni di euro sono di competenza dello Stato centrale.
I versamenti per quanto riguarda l’IMU sulla prima casa sono stati 113.687; mentre per gli altri immobili sono stati 535.817.
L’aliquota media applicata per le prime case in Basilicata ammonta al 4,14 per mille (più 3,5% rispetto all’aliquota base), più bassa della media nazionale (4,23 per mille). Mentre per gli altri immobili l’aliquota media applicata è dell’ 8,21 per mille ( più 8% in più sull’aliquota base), più bassa della media nazionale (8,78 per mille).
Sono 24 i Comuni che hanno aumentato l’aliquota dell’IMU sulla prima casa (il 18,4% del totale); 100 Comuni hanno mantenuto l’aliquota di base del 4 per mille (76,3% del totale), mentre soltanto 7 Comuni hanno diminuito l’aliquota (il 5,3% del totale).
Per quanto riguarda gli altri immobili sono 44 i Comuni che hanno aumentato l’aliquota (il 33,6% del totale); 85 Comuni hanno mantenuto l’aliquota di base del 7,6 per mille (64,9%del totale), mentre soltanto 2 Comuni hanno diminuito l’aliquota (il 1,5% del totale).
Peculiarità è che soltanto 4 Comuni hanno previsto un’aliquota differenziata per gli immobili affittati con canone concordato rispetto alle seconde case, mentre la stragrande maggioranza dei Comuni ha applicato la stessa aliquota.
Per quanto riguarda l’aliquota degli immobili rurali, in 56 Comuni non si paga l’imposta, in 8 Comuni si paga un’aliquota ridotta rispetto all’aliquota base del 2 per mille; nel resto dei Comuni (73), si paga l’aliquota di base.
Quasi tutti i Comuni hanno equiparato a prima casa le abitazioni dei ricoverati in lungodegenza e degli italiani residenti all’estero, mentre se si esclude 1 Comune che ha previsto maggiori detrazioni per disabili e
over 65 anni, tutti gli altri hanno applicato le detrazioni previste dalla normativa nazionale (200 euro per tutti più 50 euro per ogni figlio minore di 26 anni).
Sono 106, invece, i Comuni che hanno deliberato la maggiorazione dell’IRPEF (l’80,9% del totale), mentre soltanto 25 Comuni (il 19,1%), risparmiano ai propri concittadini questa maggiorazione.
I contribuenti interessati dall’Addizionale sono 231.286 (il 93,7% del totale dei contribuenti lucani).
Nello specifico 21 Comuni hanno deliberato delle soglie di esenzione per redditi, mentre soltanto 2
Comuni applicano la progressività delle aliquote per fasce di reddito.
L’aliquota media applicata dai Comuni lucani è dello 0,58% , più alta della media nazionale (0,49%); mentre sono 21 i Comuni che applicano l’aliquota massima dello 0,8%, tra cui Potenza e Matera.
In dettaglio, distinguendo per province, i contribuenti in Provincia di Matera sono oltre 85 mila e rappresentano il 42% della popolazione residente.
Il reddito imponibile fiscale ammonta a 1,7 miliardi di euro, mentre il reddito imponibile medio è di 19.491euro.
Complessivamente tra IMU e Addizionali Comunali IRPEF nel 2012, nella Provincia di Matera il gettito ammonta a 54 milioni di euro di cui 43,9 milioni di euro per l’IMU e 10,1 milioni di euro per l’Addizionale Comunale IRPEF.
Mediamente, anche se il dato non è addizionabile, per queste due imposte si pagano 460 euro, che un’incidono per il 2,4% sul reddito imponibile.
Nello specifico per l’IMU sulla prima casa la media è di 137 euro (lo 0,7% del reddito imponibile); per gli altri immobili 205 euro medi (l’1,1% del reddito imponibile), per l’Addizionale Comunale IRPEF 118 euro medi
(lo 0,6% del reddito imponibile).
I contribuenti in provincia di Potenza sono oltre 161 mila e rappresentano il 42% della popolazione residente. Il reddito imponibile fiscale ammonta a 3,2 miliardi di euro, mentre quello imponibile medio è di 19.641 euro. Mediamente per queste due imposte si pagano 422 euro che incidono per il 2,2% sul reddito imponibile. Nello specifico per l’IMU sulla prima casa la media è di 128 euro (lo 0,7% del reddito imponibile), per l’addizionale comunale IRPEF 112 euro medi (lo 0,6% del reddito imponibile).
“Il peso dell’IMU e delle Addizionali Comunali IRPEF, pari al 13,1% sul totale del gettito dell’IRPEF nazionale – commenta il segretario regionale della Uil Carmine Vaccaro – è un dato significativo che riporta d’attualità il tema del federalismo fiscale e della rilevanza che ha a livello locale la partita per un fisco più equo. Oggi – aggiunge – il territorio ha la facoltà concreta di attuare le misure coerenti con l’obiettivo di far pagare di più chi ha di più, attraverso un mix di interventi sulle imposte, sull’intensificazione della lotta all’irregolarità fiscale e lavorativa, con la riqualificazione della spesa pubblica degli Enti Locali”.
La fiscalita’ è un dovere per i cittadini correlato al diritto di avere servizi ed infrastrutture. Le Regioni a statuto ordinario (Basilicata ecc…)sopportano un peso fiscale più alto di quello applicato alle Regioni a Statuto Speciale (Trentino-ALTO ADIGE ecc…)
Prego l’ufficio studi della UIL Basilicata di verificare quanto speso dallo STATO CENTRALE in infrastrutture per le REGIONI a STATUTO SPECIALE(saldo dare-avere a fiscalità ridotta) e quanto speso per la REGIONE BASILICATA a STATUTO ORDINARIO (saldo dare-avere a fiscalità normale).
Quantificata la differenza che penalizza i contribuenti lucani,prego l’UFFICIO STUDI UIL di aggiungere a questa differenza le somme che lo STATO CENTRALE incassa o non ha saputo incassare dai proventi delle risorse petrolifere della BASILICATA.