Anlac, Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli aderente ad Agci/Agrital e Consorzio Campo promuovono giovedì 21 aprile alle ore 17 presso l’ Hotel San Domenico a Matera un incontro sul tema “Mercato, giustizia e sicurezza agro-alimentare. Il caso delle filiere cerealicola e cunicola”.
Interverranno Antonio Di Pietro, presidente nazionale di Italia dei Valori; Saverio De Bonis, presidente Anlac – Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli; Andrea Di Benedetto, presidente Consorzio CAMPO – Agricoltori, Mugnai, PastaiPanificatori Organizzati; i rappresentanti di vari movimenti agricoli.
I lavori saranno aperti dal segretario regionale Rosa Mastrosimone e da Nicola Benedetto membro della III Commissione Regionale Attivita’ Produttive. Modera Orlando Vella, giornalista.
L’incontro è stato presentato nel corso di una conferenza stampa promossa a Matera presso la sede dell’Anlac. “Sappiamo che l’Onorevole Antonio Di Pietro è un agricoltore come noi, inoltre persona sensibile che potrà sostenerci in questa lotta” – ha dichiarato Saverio De Bonis, Presidente Anlac – Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli. De Bonis ha precisato che “nonostante le segnalazioni approfondite inviate all’Antitrust le indagini da noi richieste non si sono ancora attivate. Come Anlac Nazionale abbiamo presentato lo scorso 29 novembre prove documentali di cartello, ma l’autorità garante non ci ha dato risposte. All’Onorevole chiediamo che il decreto regio istitutivo della Borsa Merci del 1903 sia adeguato. L’ Anlac in sinergia con il Campo e gli altri comitati presenteranno da Matera una petizione anche per la questione cerealicola a Bruxelles per l’abbassamento del limite del valore del DON. Invochiamo controlli piu’ serrati. Il nostro tallone di Achille è anche la campagna di promozione dei nostri eccellenti prodotti prevista nel piano di settore Nazionale che è stato adottato e non implementato”.
Durante l’incontro sono stati forniti alcuni dati: sono 25 le aziende agricole locali, di cui un terzo sono presenti nella Provincia di Matera. La produzione è di 500mila conigli all’anno di cui 300mila allevati nella Provincia di Matera, con mercati di sbocco extra regionali. In futuro è prevista la realizzazione di un marchio Lucano Doc. Nel settore cerealicolo sono 5mila le aziende sofferenti. Hanno aderito all’Anlac 20 aziende lucane.
L’associazione Campo (Consorzio Agricoltori Mugnai Pastai Panificatori Organizzati) può contare su venti soci tra Puglia e Basilicata con patner di filiera, tra cui un panificio, un pastificio, un mulino e una pasticceria.
Un forte segnale di allarme per la salute anche “dei nostri figli” è stato lanciato dal presidente Campo Andrea Di Benedetto a seguito della presenza di muffe nei cereali e dei loro derivati (pane e pasta). Tra queste muffe il Don è il piu’ pericoloso e sarà oggetto dell’intervento previsto con l’onorevole Di Pietro. Per gli adulti il valore limite è 750 ppb (parti per miliardo), per i bambini 200 ppb. “Questi valori sono abbondantemente superati, sopratutto in quelle utilizzate per i bambini. Lo studio e la prevenzione di queste micotosine è d’obbligo perchè sono pericolosi i danni del Don anche a livello intestinale”.
L’agricoltura passerà alla storia come un settore dell’ economia che ha conosciuto le piu’ grandi conquiste della scienza e della tecnica, ma anche come un settore in cui la dignita’ umana e le regole del gioco sono state calpestate, bloccandone il suo sviluppo.
L’irrompere delle regole del mercato e del profitto nelle scelte piu’ importanti, spesso a scapito della salvaguardia della salute pubblica, del gusto alimentare, dell’ ambiente, della presenza dell’ uomo sul territorio, della concorrenza e della ricerca, ha stravolto il significato della vita delle nostre comunita’ che dalla terra trae sostentamento e il cui ruolo non e’ affatto marginale in una societa’ postmoderna.
Il caso delle filiere cerealicola e cunicola italiana dimostra, in maniera sistematica e non astratta, che se il mercato prende il posto della politica, l’ economia non puo’ tornare a crescere; così poche persone prevalgono sulla volontà pubblica e le nostre comunita’ rurali vengono emarginate, diventando vittime di ingiustizie: frodi, abusi e cartelli rimangono impuniti, mentre la salute dei nostri figli viene messa a repentaglio da una comunicazione pubblicitaria subdola e da traffici illeciti di derrate.
L’anelito ideale che muove gli agricoltori viene da lontano, ma la sua forza di cambiamento necessita di un rinnovato associazionismo e senso di responsabilità verso la terra, ma anche verso le domande di attenzione al bene comune che va condiviso dai consumatori e dalle istituzioni riconquistando così una centralita’ negata.