Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dal Consorzio Mediterraneo in cui si chiede alla Regione Basilicata di mettere in campo nuove azioni per la promozione del turismo in Basilicata.
Di seguito la nota integrale sottoscritta dal Presidente di Consorzio Mediterraneo Nicola Caruso.
Invertiamo la rotta: servono nuove azioni per la promozione del turismo in Basilicata
“Favorire la diversificazione e destagionalizzazione di prodotti turistici; accrescere e qualificare le presenze turistiche in Basilicata intervenendo direttamente attraverso l’incentivazione della domanda”. Sono queste le finalità che muovono l’azione di promozione del turismo scolastico e congressuale nella Regione Basilicata. A prevederlo è del resto un esplicito decreto della giunta regionale. Eppure la realtà che si trovano davanti gli operatori turistici risulta quanto mai distante da simili premesse. Di fronte alle continue dichiarazioni che vedono attribuire alle sorti del turismo il rilancio del territorio e dell’economia regionale; di fronte alle numerose tavole rotonde che vedono la partecipazione dei responsabili della definizione delle strategie politiche di interevento in materia di turismo regionale, dove puntualmente si dichiara di voler puntare senza alcuna riserva sul settore turistico; ebbene di fronte a tutto questo gli operatori, coloro che realmente operano sul campo, si trovano costretti a dover evidenziare la non congruità delle affermazioni con quanto poi messo in opera per sostenere, promuovere e rilanciare il comparto turistico regionale. Ci riferiamo in maniera esplicita alla ridefinizione delle somme destinate al sostegno del turismo scolastico e congressuale. Si tratta di contributi regionali, da richiedere presso gli uffici dell’APT Basilicata, che hanno sino ad oggi sostenuto in maniera reale l’arrivo di gruppi, scolaresche, turisti ed aziende sul territorio regionale; secondo rigidi criteri indicati nella normativa su indicata, l’APT procedeva alla erogazione di contributi che consentivano di rendere più attraente, in termini di costi, l’offerta turistica e congressuale di una regione che, ricordiamolo, registra evidenti gap infrastrutturali e di conseguenza condizioni più onerose per la sua fruizione. Nel tempo, con dedizione, lavoro e anche grazie ad un sostegno di questo tipo, noi operatori siamo stati in grado di strutturare un’offerta turistica che sta contribuendo alla “scoperta” della Basilicata come meta turistica; in meno di vent’anni gli operatori hanno definito una rete di imprese in grado di generare incoming, ovvero arrivi e presenze, e tutto ciò con mezzi spesso esigui, quanto alle dotazioni economiche. E’ forse il caso di porre in evidenza come, sino ad oggi, la promozione turistica regionale sia stata indirizzata in maniera copiosa verso azioni attinenti i contesti del brand, mentre invece non sia riuscita a generare attenzione e capacità di intervento per la rimozione di gap intanto storicizzatisi ed attinenti la logistica territoriale, con specifico riferimento alla fruizione di patrimoni culturali/paesaggistici/ambientali/storici di particolare rilievo per il settore turistico. Oggi, ci viene chiesto di continuare ad operare, in un contesto globale nel frattempo divenuto allarmante, facendo anche a meno di quel contributo, perché realmente di una esigua forma di sostegno alla definizione dell’offerta turistica si trattava. La nuova dotazione finanziaria relativa al 2013 prevede difatti risorse a disposizione per un ammontare di 50 mila euro per il turismo scolastico e di 100 mila euro per quello congressuale. Ebbene di fronte ad una simile condizione, rispetto alla quale chiunque non sia a digiuno di impresa turistica può trarre ogni conclusione, noi operatori, associazioni di categoria, imprese del comparto turistico chiediamo urgentemente di invertire la rotta. Chiediamo di essere ascoltati per poter rappresentare le esigenza del territorio, il contesto in cui realmente operiamo; chiediamo che la politica non deleghi decisioni tanto vitali per la sopravvivenza stessa del settore a “cabine di regia” impermeabili al mondo dell’impresa. Chiediamo un tavolo, ma al quale si discuta di sviluppo, di creazione di lavoro ed impresa. Al presidente della Regione, all’Assessore regionale competente rivolgiamo allora il nostro invito ad aprire un confronto, per il bene del settore, per il futuro della nostra Basilicata.