Il 20 settembre 2013 il Comune di Matera e il Comitato Matera 2019 consegneranno il dossier di candidatura al Ministero per i Beni e le attività culturali per partecipare alla prestigiosa sfida che vede in corsa anche la città dei Sassi per conquistare il titolo di capitale europea della cultura nel 2019. Nel dossier è necessario indicare quello che si vuole fare della città di Matera ed è quindi arrivato il momento di definire un piano strategico. L’Amministrazione Comunale d’intesa con il Comitato 2019 ha già tracciato un percorso da condividere con semplici cittadini, liberi professionisti, imprenditori, forze sociali e del volontariato e giornalisti. L’appuntamento del tramezzino, come è stato definito dal sindaco di Matera Salvatore Adduce, ha coinvolto all’ora di pranzo di mercoledì 17 aprile 2013 i rappresentanti degli organi di stampa locali: tv, giornali e siti web. Al tavolo erano presenti il sindaco di Matera, gli assessori Alberto Giordano, Ina Macaione e Simonetta Guarini, il capo di Gabinetto Roberto Cifarelli e l’architetto Tonio Acito. Tutti insieme per presentare quelle che sono state definite le “comuni energie per una nuova visione di città”.
Adduce nel corso del suo intervento introduttivo ha ribadito che “l’ambiziosa candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019 è una grande opportunità per la città dei Sassi, che non possiamo lasciarci sfuggire. A Matera ci i Sassi e ci sono i quartieri dove il 90% delle persone vive e lavora. Finora abbiamo separato le realtà, tenendo fuori dal quotidiano una parte del territorio, perchè ad esserne interessata era una minima parte di cittadini. Ora la città deve cominciare a pensare in maniera globale. Si deve decidere in quale direzione andare tutti, verso quali obiettivi spendere le energie pubbliche e gli investimenti privati. Il cittadino, il giovane, il lavoratore che deve, ad esempio, reinventarsi un lavoro, perchè rimasto vittima della crisi che ha stritolato i comparti produttivi, deve sapere che la sua piccola parte la deve fare in una ottica ben precisa e che deve essere la stessa della comunità, per creare forza economica e ottenere il risultato. L’assessore Ina Macaione ha illustrato le slide dedicate a diversi aspetti che riguardano il territorio urbano e le prospettive culturali ed economiche della città di Matera, che comprende una reltà fisica, una serie di progetti legati al titolo di capitale culturale e le visioni urbani per rigenerare una serie di piazze e luoghi in cui si svolge la vita dei cittadini e dei visitatori che la scelgono come meta delle proprie vacanze. Macaione ha inoltre illustrato le azioni obiettivo e i settori di intervento legate alle tre “R” di Riciclo, riduco e riuso, perchè Matera può produrre lavoro nella cultura e nella rigenerazione urbana.
Tonio Acito, dopo aver ricordato che a distanza di quasi mezzo secolo quel sogno di Martin Luther King “I have a dream” si è trasformato nel “Yes we can” di Barack Obama ha presentato quel grande mosaico per Matera composto da tante tesserine, ognuna riferita ad un progetto destinato a riqualificare un sito, una piazza o un vecchio immobile abbandonato. Tonio Acito “per esempio” immagina la possibilità di realizzare una piccola Cinecittà per realizzare gli interni delle produzioni cinematografiche che la neonata Lucana Film Commission riuscirà a sostenere nei prossimi anni nel parco delle Cave, l’accademia della farina nell’area dell’ex Mulino Alvino, il rilancio della Cava del Sole, già utilizzata negli anni scorsi per ospitare grandi eventi musicali con Nicola Biovani, Gigi D’Alessio, Mario Biondi, Claudio Baglioni, Burt Bacharach, un laboratorio di idee per arricchire l’area mercatale di via Marconi, un nuovo progetto per rendere funzionale piazza della Visitazionie e piazza Matteotti, i giardini verticali per rendere vivibile l’area dell’ex Barilla, Il piano nazionale per rigenerazione urbana sostenibile da sperimentare nel quartiere di Piccianello, un Matera Stadium in stile Juventus per riqualificare lo stadio XXI Settembre-Franco Salerno, una cineteca lucana nella piazza del Carro trionfale e tanti altri progetti che andranno a completare quel mosaico straordinario che rappresenta la città di Matera. La sfida è lanciata. Adesso tocca a cittadini materani marciare tutti insieme verso Matera 2019, un risultato che si può raggiungere solo se la città saprà superare gli egoismi e le gelosie, le squallide lotte di potere per la spartizione di qualche incarico o per occupare qualche postazione e le polemiche strumentali combinate ad arte solo per un tornaconto personale.
Michele Capolupo
Il Consigliere comunale Enzo Acito (Lista Stella): “L’appuntamento del tramezzino e la strategia dello sviluppo”.
Dopo decenni di attenzione e di soluzioni poco incisive sulla questione meridionale, finalmente qualcosa di concreto per risolvere il problema del mezzogiorno.
Non soluzioni di investimenti consistenti, niente infrastrutture, niente banca del sud, solo l’appuntamento del tramezzino che, nel suo piccolo, risolve il problema del mezzogiorno ma non incide su quello del Mezzogiorno.
Incipit per affrontare il metodo ed il merito di questi incontri.
In primis non chiamiamola concertazione con le forze economiche, sociali, culturali e politiche della Città, chiamiamola con il suo nome proprio “comunicazione unidirezionale con tramezzino”, perché non si ci si può aspettare proposte dagli interlocutori invitati al “ tramezzino” senza averli preventivamente informati sui contenuti del confronto, peraltro con argomenti che non lasciano spazi ad improvvisazioni.
E se l’ intento è quello di acquisire, a valle della comunicazione, le proposte delle proprie visioni urbane di ciascuno dei soggetti interlocutori, allora è arrivato il momento di sollecitarne le risposte, di far emergere il carattere progettuale di una città al limite del collasso, di iniettare una flebo di ottimismo e di coraggio, di attivare la competizione delle idee ma di conservare l’equilibrio della credibilità.
Il documento a base della “comunicazione unidirezionale con tramezzino” non lancia sollecitazioni che vanno oltre la visione urbanistica della città, come se solamente l’ urbanistica può costituire il volano di uno sviluppo tutto da reinventare e da reimpostare.
Neanche la novità del passaggio dal nuovo al recupero, dalla edilizia del consumo del territorio all’ edilizia del riuso, può soddisfare una visione di sviluppo che deve coinvolgere, possibilmente, tutti i settori produttivi della città.
Il DNA urbanistico e mattonaio di questa città subisce lente ma inesorabili trasformazioni, passa dalla passione trentennale per il nuovo alla nobilitazione del recupero, non perdendo comunque la matrice di base, il sempiterno mattone che rimane eterno emblema di amministrazioni che si succedono e che non riescono a stare al passo con i tempi.
Si reitera, però, nelle visioni urbane propinate, tra un tramezzino e l’altro, una concezione immaginifica di una piccola parte della città che sogna, incosciente, forse, di vivere una realtà onirica irrealizzabile.
Non siamo a chi la spara più grossa, alle esercitazioni di composizione architettonica o al sogno della città ideale.
Siamo in piena crisi economica, con i nostri ragazzi che studiano e rimangono fuori, con imprese che chiudono, con disoccupazione e disperazione appena al di sotto del limite di guardia dei moti popolari di piazza, con gran parte della città che vede i sogni raccontati come le visioni di Maria Antonietta che si chiedeva come mai il popolo affamato e senza pane non avesse optato per le brioche.
Attenti al sogno di chi può permettersi i voli pindarici delle elucubrazioni intellettuali o le visioni metafisiche perché la realtà è più sanguinolenta di quella che appare dal 6° piano e potrebbe esplodere abbattendo le barriere e cancellando anche quello che di buono si sta cercando di fare.
Non possiamo ancora credere che la soluzione dello sviluppo sia, nientemeno, che la ferrovia delle stato, o la viabilità bradanico-salentina o la trans-collinare Bari-Matera-Pollino, le FAL sino a S. Francesco, il magnete Venusio punto di snodo tra ferrovia ed itinerario Bradanico- Salentino o il Matera Stadium, fornendo, la loro mancata realizzazione, l’alibi del mancato sviluppo.
Manca, nel documento proposto e nella esposizione della “comunicazione unidirezionale con tramezzino”, il senso della realtà e della realizzabilità, la gerarchia delle idee fattibili e la concretezza della coscienza del momento economico disperato, del bisogno primario che non si coniuga con i programmi a medio e lungo tempo, il passaggio dal libro dei sogni al quaderno delle cose immediate e realizzabili in questo specifico contesto.
Se poi, in un futuro non prossimo, ritorneremo al periodo delle vacche grasse, alle stesse disponibilità di passati periodi floridi, riprenderemo a sognare la esecuzione delle opere che da trent’anni ci dicono che saranno realizzate a breve.
Ecco la vera sfida da affrontare, stimolare idee e proposte immediatamente cantierabili, con alta probabilità di realizzabilità, chiedendo a tutti i soggetti interessati di fornire progetti completi di piani di fattibilità dove l’ aspetto economico-finanziario ed occupazionale deve essere predominante rispetto al disegno architettonico, all’ idea suggestiva che si chiude in un cassetto come una bella ma irrealizzabile esercitazione progettuale.
Dalle parole ai fatti il passaggio è pieno di insidie, servono idee concrete.
C’è un sogno concreto nel cassetto che, sistematicamente, viene boicottato dal potere decisionale di questa amministrazione.
È stato inserito nel programma elettorale del centrosinistra ma, ogni volta che viene riesumato scattano veti incrociati di parole non dette e azioni frenanti tendenti ad insabbiare il tutto.
Crediamo che la politica, tra i mille difetti, abbia un pregio: quello di essere un patto tra gli eletti e gli elettori, dove i secondi devono rispettare quanto promesso ed i primi devono verificarne l’ attuazione.
La parte che segue, è esclusivamente la riproposizione di quanto contenuto nel documento elettorale di Adduce sindaco.
Dal programma elettorale di Adduce sindaco:
“Con l’ Agenzia Spaziale e con Provincia e Regione si attiveranno accordi per avviare la nascita di incubatori di imprese, al fine di generare un indotto al settore dell’ Osservazione della Terra, settore che, secondo lo studio Bocconi-Booz del dicembre 2008, ha un potenziale stimato in 800/1000 addetti nei prossimi 5/6 anni, per la gran parte laureati”
Nella prima stesura dei PISUS 2007-2013 erano stati inseriti 1,3 milioni di euro per finanziare azioni di trasferimento tecnologico a favore di almeno 25 piccole e medie imprese locali che avrebbero acquisto il know-how dall’ Agenzia Spaziale Italiana che ha sede a Tirlecchia.
Dopo la revoca di gran parte dei finanziamenti PISUS, le somme destinate alla azione di trasferimento tecnologico da ASI alle PMI sono state eliminate e non trovano collocazione neanche nei prossimi Fondi di Sviluppo e Coesione.
Con i finanziamenti PISUS 2007-2013 si sarebbero create le condizioni per avviare 25 PMI verso il settore della Osservazione della Terra con applicazioni di carattere ambientali (rilevazioni discariche, inquinamenti marini da idrocarburi, arretramento delle coste), urbanistica (monitoraggio delle espansioni urbane ed individuazione di abusi edilizi) , idrogeologiche ( frane e dissesti).
Il mercato disponibile è planetario, nel senso che immagini satellitari acquisite dalla sede ASI di Tirlecchia coprono tutta la sfera terrestre per cui il settore delle applicazioni sulle immagini satellitari ha la stessa potenzialità di mercato delle immagini che potranno essere prodotte dalle PMI locali.
Sarebbe l’ occasione per far decollare la internazionalizzazione delle PMI che aggredirebbero, in questo percorso, lo stesso mercato dell’ Agenzia Spaziale Italiana.
Questo potrebbe innescare l’ incontro tra imprenditori locali interessati a diversificare, magari provenienti proprio dall’ esausto mercato del mattone, i cervelli in fuga (quelli che sono già fuggiti e quelli in procinto di farlo) e la ricerca prodotta nell’ Agenzia Spaziale Italiana.
Si otterrebbe una drastica riduzione della fuga dei cervelli, la nascita di una nuova classe imprenditoriale illuminata e la creazione dell’ indotto di potenzialità, secondo lo studio della Bocconi, di almeno 800-1000 addetti, tutti altamente qualificati.
L’ inserimento della proposta nel Piano Strategico consentirebbe di definire i passaggi necessari, dall’ intesa con l’ Agenzia Spaziale Italiana, con gli altri enti territoriali, con l’ Università, con le associazioni imprenditoriali e con il Ministero della Ricerca Scientifica per costruire un percorso finalizzato a stipulare un accordo di programma per la istituzione del Distretto Tecnologico della Osservazione della Terra a Matera.
La Città ha il diritto ed il dovere di esprimere la sua opinione su questo e su altri progetti strategici.
Anche questa è cultura e questo potrebbe diventare il progetto caratterizzante di Matera 2019 che, ad oggi, ancora non si percepisce.
Il Consigliere comunale Enzo Acito (Lista Stella)
Carmine Alba, Consigliere comunale PD replica in una nota alle dichiarazioni del Consigliere comunale della Lista Stella, Enz Acito: “Dal tramezzino al cavolo a merenda”. Di seguito la nota integrale di Carmine Alba.
Comprendo che Enzo Acito, in qualità di consigliere comunale “diversamente in maggioranza”, sia abituato a criticare, per così dire, a prescindere. Comprendo un po’ meno il fatto che egli commenti i cosiddetti “incontri del tramezzino” dopo oltre un mese dall’avvio di questo confronto con la città a cui egli stesso ha partecipato il 16 marzo 2013, nella riunione dei capigruppo del Consiglio comunale. In quella circostanza, forse leggermente distratto dalla sua ossessionata vis polemica, gli sono sfuggite le parole del sindaco circa i motivi di questi incontri.
Ha ragione e per questo si rassereni il consigliere comunale Acito: con un tramezzino non si risolvono né i problemi del mezzogiorno ne quelli del Mezzogiorno. Infatti, nessuno ha mai detto di voler risolvere con questi incontri tali giganteschi problemi.
Gli incontri rappresentano, invece, uno spazio di informazione, prima analisi e confronto, di partecipazione sulla visione di città sul modello delle principali esperienze europee. Una partecipazione che si sta allargando in modo concentrico a tutta la comunità perché, proprio come più volte sollecitato dal consigliere Acito, è insieme alla città che si vuole ragionare sul nostro presente e sul nostro futuro.
Un concetto più volte ripetuto dal sindaco nel corso della riunione con i capigruppo del Consiglio comunale e che, a quanto pare, non ha trovato adeguata attenzione da parte del Consigliere Acito. Se Acito ha delle proposte da fare in relazione alle sue notevoli intuizioni imprenditoriali può farle così come può farle qualsiasi cittadino che ha a cuore il destino di Matera.
La partecipazione, diversamente dagli anni passati, rappresenta una pratica costante di questa amministrazione comunale. Dispiace che il Consigliere Acito non se ne sia accorto o abbia cambiato idea rispetto alla necessità di un confronto aperto con i cittadini.
Quindi nessuno, contrariamente a quanto afferma il Consigliere Acito, attribuisce a questi incontri un valore taumaturgico. E dispiace che al posto del tramezzino il consigliere Acito abbia scelto il cavolo a merenda!
Carmine Alba, Consigliere comunale PD
Il giornalista materano Pasquale Doria invia alla nostra redazione le sue osservazioni al dibattito avviato per il piano strategico della città di Matera in vista della candidatura a capitale europea della cultura nel 2019. Di seguito la nota integrale
“Piano Strategico interrogativi e proposte. Tre tentativi di ragionamento”
1) Appaiono impietosi i dati sull’andamento del mercato immobiliare, gli ultimi sono stati diffusi tre giorni fa: 14 aprile 2013. Il mattone si è sbriciolato anche in Italia. Accade nel resto del mondo e non si capisce perchè Matera debba essere considerata fuori dal mondo. Negli ultimi sei anni, il dato è nazionale, le statistiche indicano un decremento medio di circa il 50 per cento delle vendite. I dati disgregati sono ancora più allarmanti per il Sud, dove il giro di boa del 50 per cento risulta abbondantemente superato in un gran numero di capoluoghi di provincia.
A Matera non esiste un osservatorio sul mercato della casa. E’ una richiesta che è stata avanzata più e più volte nel corso degli anni investendo l’ente locale quale parte dirigente e principale responsabile del governo del territorio. Non sono mai maturate adeguate risposte in merito. E’ una lacuna voluta? Chi ha paura dei dati reali e perchè? Tra i dati conoscitivi necessari a stilare un piano per quanto aperto, ma pur sempre Strategico, l’accertamento del fabbisogno abitatativo in città è forse da considerare del tutto superfluo, oppure dovrebbe diventare una sorta di utile bussola per calibrare lo sguardo, possibilmente lungo, di chi si accinge a scrutare la linea dell’orizzonte per conto dell’intera comunità?
Solo per la cronaca, un dato significativo emerso sempre in questi giorni, benchè macroscopico, indica che a Roma sono presenti 250 mila alloggi vuoti, tanti quanti ne conta complessivamente la città di Bologna. In una zona a sud della capitale, dove già da tempo era stati consegnati i lavori di circa duemila alloggi, i cittadini si sono organizzati e hanno occupato tutti gli immobili vuoti che potevano, realizzati da privati. Insomma, a Roma è sorto un altro quartiere in cui non esistono neppure i nomi delle vie, ma c’è comunque vita. Una tendenza che sta prendendo piede in tutta Europa e, addirittura viene incoraggiata da alcuni guru dell’urbanistica mondiale sicuramente lontani da Charles Landry, ultimamente ospitato in città, ma non meno noti e creativi. E’ il caso di David Harvey, autore di un testo finalmente tradotto anche in Italia, si chiama “Città ribelli”, una sorta di vademecum per un nuovo diritto alla città. I tempi sono destinati a cambiare ancora, forse anche da noi.
2) Un interrogativo. E’ vero che questa Amministrazione è in procinto di dare il via libera a una nuova espansione edilizia di circa 50 ettari nella zona Sud della città? Non si tratta di impermeabilizzare ancora una volta una cospicua fetta della superficie di una città la cui estensione è cresciuta a dismisura insieme alle spese per poterla gestire facendo leva soprattutto sulla leva fiscale?
A questo proposito è bene ricordare qualcosa della tormentata storia urbanistica della città riferita agli ultimi anni e alla raffica di varianti al Piano regolatore generale che ne ha sfigurato indelebilmente il volto. Se è in crisi uno strumento così importante, figuriamoci quello strategico, solitamente considerato un interfaccia, un sftoware rispetto ad altri momenti di pianificazione ritenuti più impattanti e decisivi. Ora, si perdoni il ricorso a una citazione, la seguente: «Tutte le proposizioni di carattere generale sono rischiose: questa compresa». Si tratta di una frase che usava pronunciare Dumas figlio. E cosa c’è di più generale di un Piano regolatore generale? Non a caso si tratta di una definizione finita in archivio, non si usa più. Oggi, si parla più che altro di Piano strutturale, è meno compromettente. Del resto, bisogna ammetterlo, con il passare del tempo, il disegno di un piano diventa scomodo. Oppure, se si preferisce, un testimone d’eccezione, che misura i progressivi scostamenti, spesso veri e propri inganni rispetto a quanto ci si era proposti in partenza. Un aspetto, questo, che a Matera è lampante. La buona partenza del dopoguerra, dal 1975 in poi, è stata stravolta da una quantità incredibile di varianti: 43 tradimenti consumati contro il territorio e soprattutto contro i suoi cittadini. I risultati? Sono sotto gli occhi di tutti, modesti. Cosa c’è da vantarsi?
Perchè questa digressione sulle varianti? Per la ragione che a Matera siamo reduci – brutto termine – dallo pseudo-dibattito sul cosiddetto Piano casa due. Provvedimento definito e considerato dai migliori urbanisti italiani, alla stregua di una sorta di “condono preventivo”, offensivo soprattutto nei confronti delle istituzioni istigate ad agire in un vergognoso clima di deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Nella città dei Sassi, inoltre, si sono registrate una serie di amenità, si fa per dire. La più curiosa va individuata nell’iter di approvazione in corso del Regolamento urbanistico. Uno strumento ricco di sigle, tra cui tre sembrano molto interessanti: T1 – T2 e T3. Con la prima “T” si indica i rioni Sassi, con la seconda il centro storico e con la terza il tessuto urbano consolidato del capoluogo. Sarebbe bastato adottare in Giunta – si badi bene adottare, non approvare – la delibera del Regolamento urbanistico per limitare considerevolmente le zone d’intervento rispetto ad un provvedimento finale che, tra l’altro, non si dica che non è vero, ha clamorosamente smentito in aula il lavoro svolto dall’assessore all’Urbanistica. Esponente dell’esecutivo che, almeno ufficialmente, ha dovuto ingoiare questa decisione. In altri tempi le cose sarebbero andate diversamente. E non è detto che, nonostante le 43 varianti indicate prima, dal punto di vista dell’urbanistica contrattata – quella che punta a privilegiare il privato sottoponendo a torsioni sempre più sofferte il pubblico – quelli nostri o quelli da venire siano tempi diversi da quelli già vissuti in precedenza.
Siccome da parte degli amministratori comunali è pressante l’invito a non abbandonarsi al gioco del «piccolo urbanista», a proposito del Piano casa due potrebbe essere sufficiente citare il parere qualificato espresso dalla sezione lucana dell’Istituto nazionale di urbanistica (Inu). «Il Consiglio Comunale di Matera – è scritto tra l’altro in un documento chiaramente critico – forse non del tutto consapevole delle ripercussioni negative sulla qualità della città, ha ritenuto di ampliare a gran parte del tessuto urbano materano il Piano casa due, ed ha deliberato di: salvaguardare dagli interventi di ampliamento, sopraelevazione, demolizione/ricostruzione solamente i Rioni Sassi, il Centro Storico, i Quartieri ed i Borghi di Risanamento Sassi (Lanera, Serra Venerdì, Spine Bianche, La Martella, Venusio); salvaguardare dalle sole demolizioni/ricostruzioni i quartieri Ina Casa – Iacp di Villa Longo, Platani, San Pardo, via Sturzo; rendere totalmente sopraelevabili (+ 20%) e demolibili/ricostruibili (+40%) tutti gli altri quartieri materani (da Serra Rifusa a San Giacomo, Vie Nazionale, Dante, Passarelli, Castello, e poi Macamarda, Pini, Chiancalata, Agna, ecc.), e consentire inoltre ampliamenti (sempre del 40%) per tutte le costruzioni autorizzate e/o in corso di realizzazione (e senza neanche il conseguente incremento degli standards e servizi pubblici, monetizzabili): una perfetta operazione di de-qualificazione (legalizzata) dell’urbanistica materana, del volto della città di Matera, passata, presente e futura!”.
Un giudizio a quanto pare del tutto ignorato. La proposta a queste considerazioni critiche si lega alla necessità di vedere finalmente fuori dai progetti a parole la riqualificazione attiva dei quartieri, ormai storici, realizzati in città a valle della feconda stagione del Risanamento dei rioni Sassi. Un processo che ha segnato in positivo la modernità di Matera e che è già pratica di lungo corso in molte città d’Europa. Sono state interessate, tra gli anni Cinquanta e Settanta, a forme di espansione urbana attente soprattutto alle fasce sociali più deboli, con risultati che, come quelli conseguiti a Matera, hanno fatto scuola. Del resto, sono molte anche le città italiane che da tempo stanno sviluppando occupazione a favore di un settore edile alla canna del gas: progettando e pianificando la rigenerazione dei quartieri della rinascita dell’Italia democratica. Stiamo parlando di lavoro e non si comprende perchè questo processo non debba coinvolgere decisamente una realtà, la nostra, che è finita per diventare esempio di ampio respiro, raccontata nei manuali di urbanistica e di sociologia urbana. E’ possibile riprendere il meglio di quella storia? Siamo tutti ansiosi di vedere quali energie l’Amministrazione intende spendere in questa direzione.
I quartieri della riforma, con i loro spazi di relazione e la progettazione attenta al territorio, sono la naturale continuazione del discorso ereditato dai rioni Sassi. Molti e illustri osservatori sono convinti di questa realtà. Se ne convinca per davvero anche chi guida la città, altrimenti bisognerà concludere che la promozione di forme partecipative come questa organizzata oggi, in vista della redazione del Piano Strutturale, è stata pensata più che altro per sopire ogni conflitto, qualunque difformità di vedute e non tanto per allargare la base decisionale sulla città.
3) Non sia giudicato atto di mera arroganza, per concludere, vorrei segnalare due testi ai nostri amministratori, ovviamente liberi di non tenere in alcun conto questi umili suggerimenti così come di condividere delle buone letture. Il primo s’intitola “La sinistra e la città – Dalle lotte contro il sacco urbanistico ai patti con il partito del cemento”, Donzelli editore, di Roberto Della Seta ed Edoardo Zanchini, ex deputato del Pd il primo, urbanista il secondo. Si tratta del breve racconto di una parte della politica italiana. Quello della sinistra italiana, soprattutto del Pci, che rifiutava l’etichetta di riformista, eppure conduceva battaglie, unitamente a forze laiche e liberali, decisamente riformiste nei confronti dei temi riguardanti il buon governo del territorio da opporre al suo sistematico saccheggio. Oggi, che invece la sinistra si dichiara apertamente riformista ha smarrito quella tensione – si può negare sempre e contro ogni evidenza, ma la percezione comune è questa – gettandosi a occhi chiusi tra le braccia del “partito del cemento”, un partito trasversale che spesso detta legge sul futuro delle città ed è fonte di grave inquinamento affaristico della politica.
Il secondo testo s’intitola “Città pubbliche – Linee guida alla riqualificazione urbana”, Bruno Mondadori, a cura di autori vari facenti parte del Laboratorio Città Pubblica, coordinamento di Paola Di Biagi. Questo libro è tornato a osservare i quartieri di edilizia sociale dell’Italia della Ricostruzione non certo per nostalgia, ma per descrivere un processo in atto: quello dell’applicazione di politiche di riqualificazione spaziale e sociale estese e in grado, al contempo, di esplorare nuove frontiere del progetto sulla città esistente. Il futuro della città si scrive anche con gli altri, le buone pratiche e i buoni esempi non mancano.
Pasquale Doria
Il giornalista materano Franco Martina ha stilato un elenco di piccole cose che l’Amministrazione comunale dovrebbe attuare per sostenere la candidatura a capitale europea della cultura di Matera nel 2019. Di seguito l’elenco con quelle che sono state definite “Le piccole cose del tramezzino”.
– Istituzione osservatorio sulla qualità dei servizi (pubblico privato)
– Istituzione squadra piccoli interventi di manutenzione urbana ‘’ a chiamata’’
– Applicazione ordinanza obbligo decoro per possessori di cani, con il coinvolgimento di associazioni per la prevenzione e repressione (vedi esperienza Anpana)
– Istituzione servizio rimozione forzata a ‘’chiamata’’
– Revisione segnaletica di quartiere e di ‘’avvicinamento alla Ztl’’
– Potenziamento segnaletica di accesso e uscita dalla città curando il posizionamento e la dimensione, rimuovendo quelli inutili o di scarsa leggibilità.
– Conoscenza lingua inglese per personale a contatto con il turista
– Installazione di targa o cartello che indichi la Casa Comunale
– Semplificazione accesso e fruibilità al sito internet comunale
– Attuazione comitati di quartiere o altra forma consultiva e di compartecipazione
Franco Martina, giornalista materano
Sulle questioni affrontate durante “l’incontro del tramezzino” per il piano strategico da attuare nella città di Matera si esprime anche il cittadino materano Enzo Di Pede, residente negli antichi rioni Sassi. Di seguito la nota integrale.
Enzo Di Pede: “Il cerchio magico della Padania si riforma a Matera”
La cronaca odierna riferisce, le auliche parole del sindaco di Matera, sul mitico dossier di candidatura della nostra Città a capitale europea della cultura 2019 che dopo 143 anni dalla mitica breccia di Porta Pia intende fare breccia presso il Ministero dei Beni Culturali nella stessa data di quella fatta dai bersaglieri il 20 settembre 1870. Vista la fattibilità di quello che si è raccontato del dossier neanche il cerchio magico può fare breccia presso Ornaghi anche se ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dalle mani sante della Moratti.
Date storiche, quelle di questi giorni, che Matera dovrà ricordare perché in una Città dove non si vive, ma si soffre giorno dopo giorno, si osserva l’arroganza e le complicità di un potere comunale oramai logoro, che prima di sprofondare dalla vergogna afferra tutto quello che luccica. Una cattiva gestione della cosa pubblica, dove finalmente ieri alla presentazione del piano strategico per la candidatura a capitale europea nel 2019, tra un tramezzino e uno spumantino, alla faccia di chi ha mangiato pasta e patate alla mensa di don Giovanni, ha scoperto le proprie facce e proprie carte. Si capisce ora chiaramente la nostra Città in quali mani è capitata.
Ricordo una volta di essere stato tacciato come pettegolo, dall’allora direttore di un “quotidiano”, dopo che l’arch. Acito aveva consegnato una lettera riservata allo stesso direttore, per l’abbattimento parziale del Mulino Alvino. Io dichiarai che generalmente la lettera riservata ha un solo destinatario, ma quella di destinatari ne aveva più di cinque. Come si dice a Matera “citt citt in mizz alla chiozz”. Quindi questa uscita del noto architetto col noto direttore era una baggianata e giù offese da parte del giornalista nei miei confronti, Gli ho scritto anche una lettera di chiarimenti, per educazione, ma la sua presunzione e la sua arroganza non gli ha permesso di rispondermi. Era già proteso verso la nomina a direttore della Filmcommission Basilicata e quindi doveva stroncare le critiche contro il fortino del VI piano di Città. Mi ricorda tanto il Cerchio Magico della Lega. Parentesi chiusa, il livello è talmente basso che non vale la pena affondare la lama.
Nella presentazione del piano strategico, al tavolo della presidenza, il sindaco oltre agli assessori yesman, il capo di gabinetto – esperto in urbanistica ed impianti sportivi – e il noto architetto Mattia A. Acito. Tra i giornalisti c’era la direttrice subentrante di un quotidiano, molto legato al precedente, poi parlano di nepotismo in politica nella città di Matera.
Costei alle provocazioni di due giornalisti locali, fatte per capire meglio, ha assunto l’onere di avvocato difensore dell’Amministrazione che oggi addita ad esempio per il mondo.
“La sfida è lanciata”, proclama l’architetto, e rivolgendosi ai cittadini materani li invita a marciare compatti verso Matera 2019 (?), invitando la città a superare gli egoismi e le gelosie, le squallide lotte di potere per la spartizione di qualche incarico o per occupare qualche postazione e le polemiche strumentali combinate ad arte solo per un tornaconto personale. Immagina, sempre Acito, la possibilità di realizzare una piccola Cinecittà per realizzare gli interni delle produzioni cinematografiche che la neonata Lucana Film Commission riuscirà a sostenere nei prossimi anni nel parco delle Cave. Chissà se gli hanno detto che Cinecittà fatica a resistere e qualcuno ha cercato di far fare lì vicino un ipermercato.
A proposito di codice etico, perché non si dichiara l’elenco dei soci comproprietari delle cave e qualcuno si può anche chiedere, ma lui a che titolo siede lì?
Ma è sempre lui in una emittente locale che ha dichiarato i simposi aria fritta?
Invece, l’assessore Ina Macaione, sembrava che stesse in aula all’Università, ha illustrato le slide dedicate a diversi aspetti che riguardano il territorio urbano e le prospettive culturali ed economiche della città di Matera, ma le sue integrazioni proposte al regolamento urbanistico non sono state cestinate? Cosa ne pensa, la signora del ponte di vico Commercio, del piano condono-casa 2?
Altro che prospettive culturali del territorio, un perfetto scempio legalizzato dell’urbanistica materana, del volto della città di Matera, che si ripercuote nel presente e vedrà pesanti gravi ricadute nel futuro. Per come è stata considerata doveva solo dimettersi. Macaione ha inoltre illustrato le azioni obiettivo e i settori di intervento legate alle tre “R” di Riciclo, riduco e riuso, perché Matera secondo lei, può produrre lavoro nella cultura e nella rigenerazione urbana. Lungo via Madonna delle Virtù, via San Potito e diverse strade dei Sassi, ci sono diversi immobili chiusi, murati oggetto di intervento pubblico recente, dentro c’è immondizia. Io in questi tempi di crisi invece di tre ridurrei ad una sola R: ridicolo.
Il nuovo piano di recupero viene preso ed utilizzato come carta igienica. Ho letto i resoconti dei simposi, ma non ho visto come si interviene in un rifacimento di una scalinata, in fascia A del Parco della Murgia, dove non si può nemmeno raccogliere un asparago. Ieri due betoniere hanno gettato cemento e luccicanti bianche basole lo copriranno. Invece di contenere le macchine negli antichi rioni, ci propinano trenini romagnoli, pulmini e non vediamo l’ombra di un vigile, ma anche gli ausiliari che sul piano circolano in gruppi di tre o quattro. Altro che il profumo della focaccia esaltato da Landry, invito il sindaco a scendere dalla sua fortezza e venire a Porta Postergola e a respirare a pieni polmoni, in questi giorni di primo sole caldo, invece di aprire le persiane per far entrare il calore ci chiudiamo dentro, per evitare il voltastomaco.
Segnala un giornalista materano presente all’incontro, che è stato stilato un elenco di piccole cose che l’Amministrazione comunale, d’intesa dovrebbe attuare per sostenere la candidatura a capitale europea della cultura di Matera nel 2019. L’elenco definito “Le piccole cose del tramezzino”, prevedono cose che sono state dette e ridette da sempre, come la segnaletica stradale, commerciale, degli itinerari turistici. Evito di elencare le altre cose per non guastarvi la digestione del tramezzino, anzi una ve la dico l’istituzione tramite associazioni del controllo della raccolta delle feci dei cani. Mi chiedo chi la raccoglierà quella che sta coprendo la città grazie a questo sindaco e al suo Cerchio Magico?
Enzo Di Pede, residente materano dei rioni Sassi
La fotogallery dell’incontro con i giornalisti per il piano strategico della città di Matera (foto www.sasssilive.it)
Si deve decidere in quale direzione andare tutti, verso quali obiettivi spendere le energie pubbliche e gli investimenti privati. Il cittadino, il giovane, il lavoratore che deve, ad esempio, reinventarsi un lavoro, perchè rimasto vittima della crisi che ha stritolato i comparti produttivi, deve sapere che la sua piccola parte la deve fare in una ottica ben precisa e che deve essere la stessa della comunità, per creare forza economica e ottenere il risultato.
In queste parole c’ e tutta l’ipocrisia del nostro adduce e del suo fido consigliere rinviato a giudizio.
Dopo l’appuntamento del tramezzino, attendiamo l’incontro del cornetto, per una degna conclusione di come spartirsi la nostra citta.
Mario Scalcione, non capisco perché devi attribuire ad altri (insultando oltretutto), delle parole che sono mie e che rappresentano il mio punto di vista sul percorso che, sempre secondo me, bisogna intraprendere. Una valutazione che ho in varie sedi espresso e ribadito. E non vedo dove sta, nel mio discorso, l’ipocrisia. Se non sei d’accordo, allora quale sarebbe la tua proposta ? Che ognuno faccia quello che gli viene in mente in anarchia? Si può fare, anzi finora credo che sia stato così, ma non mi pare che simile atteggiamento possa portare, a lungo termine, risultati concreti per ognuno di noi. Ti invito, a tal proposito, a contribuire fattivamente e propositivamente, nel luogo deputato dove questo concetto stato esplicitato:
http://community.matera-basilicata2019.it/node/109
Ciao e buona giornata
prima di tuttto voglio capire se dietro questa sigla Mar , c’e Adduce, mai chi ho insultato?
Dicendo solo la verità, forse non è vero quello che ho detto? quando il futuro della nostra citta è in mano a uomini rinviati a giudizio, per non dire di peggio. Poi l’insulto è una vostra virtù, che non è fatto di parole ma di fatti, voi siete i principi non solo del’insulto, ma siete i principi dell’abuso,dell’ingiustizia, dell’indifferenza.
In confronto alle vostre chiacchiere, io ho fatto i fatti, senza l’aiuto di nessuno, nel mio piccolo, ho realizzato un progetto ho creato un’iniziativa, dove in molti hanno provato ma pochi ci sono riusciti. tutto il mio lavoro il mio impegno mi è stato rubato dal comune di Matera, non contento ringrazio il suo fido consigliere di un ulteriore furto di vita e di speranza. Poi se vuoi vedere quello che ho fatto e quello che sto facendo, ti invito a venire giu a sassi in piazza san pietro caveoso,è potrai vedere con i tuoi occhi, che oltre a scrivere su questo sito, faccio, senza chiedere niente a nessuno e contribuisco nel mio piccolo alla crescita dei sassi,
http://www.wigwam.it/novita/Wigwam-News/WIGWAM-A-MATERA-IL-COMUNE-UCCIDE-IL-GIARDINO-DI-CRUCINIA/
attendo sempre un confronto pubblico con l’amministrazione
Abusivo dei sassi
Caro Mario Scalcione mi dispiace deluderti ma sono una persona reale e non sono Adduce, se avessi seguito il link l’avresti visto.
Vostre chiacchiere di chi? Ma di che parli? Gli insulti non sono solo le parolacce….lasciamo perdere.
Prima di tutto io ho riportato parte del discorso di adduce, riportato nel post principale, se poi adduce ha ripreso le tue parole, sono fatti tuoi, la mia critica o come dici tu ( insulti) era ad adduce, e al suo fido consigliere. Io la signora Mar non so se esiste, una foto e una sigla non fanno una persona reale.Io invece sono reale è ti consiglio invece di seguire il mio link, puoi vedere la differenza dalle chiacchiere ai fatti, poi, se vuoi, puoi sempre venire in piazza san pietro per scambiare le nostre opinioni, il mio contributo dato sui commenti del simposio sono stati sempre censurati, per non dire su quelli del comune.
Poi sarei curioso di sapere chi sei e che fai per vivere? perche molti che parlano con la pancia piena non comprendono o fanno finta di non capire quelli che hanno la pancia vuoto.
Ricordati che io lavoravo e vivevo nei sassi , quando forse tu non sapevi neanche dove erano,o massimo ti affacciavi dal belvedere. Ti aspetto in piazza san pietro, basta che dici il mio nome mi trovi subito.P.s io non ti conosco è non mi sarei mai permesso di insultare una persona che non conosco.
Hai visto? E’ la prova provata che quando i pensieri, le idee, le proposte sono sensate vengono prese in considerazione. Questo è il caso. Comunque se ti incontro mi qualifico perché sono reale. E ancora, io vivevo nei Sassi quanto tu ancora non c’eri, quando nei Sassi c’era ancora chi ha buttato la mia auto nella gravina e chi ha minacciato di morte me e la mia famiglia. Sappilo.
poi alla fine di questi commneti, non riesco a capire quale è stato il senso del tuo intervento, è perchè mi hai menzionato, nella tua risposta. Se era per difendere adduce?per dire che le tue idee e proposte sono state condivise da questa classe politica,?
Ma io non sarei tanto convinto , questa condivisione delle tue idee da parte di adduce, si concretizzi in fatti, vedendo i risultati e le azioni perpetuati in questi anni, dall’intera classe dirigente e politica che ci sta e ci ha governato.
poi questa discussione è stata viziata in un punto fondamentale che io ho messo nome e cognome e la mia controparte è solo una sigla.Poi ho scritto” forse” io vivevo e lavoravo nei sassi prima di te ,non sapendo chi era il mio interlocutore.Poi se appartieni a quelli che sono venuti nei sassi nei tempi non sopetti, quando non c’era niente da prendere o da spartire,ti posso considerare un cittadino dei Sassi.
Ti aspetto,per scambiare le nostre opinioni di cosa vogliamo che i sassi diventino
I MATERANI SIG. SINDACO CREDONO ANCORA ALLA BEFANA ,ASPETTEREMO IL 06/01/2019.CON I MAGI ADDUCE ,BUBBICO E BERGANTINI.CHE GESU’ BAMBINO CE LA MANDI BUONA. E LA NOSTRA STELLA COMETA …DE FILIPPO.GRAZIE PER LA VOSTRA LUNGIMIRANZA.
vergognatevi venite a vedere l’ultimo scempio perpetuato a danno dell’umanità in via madonna delle virtù all’ingresso del parco zona A. gli incontri del tramezzino a base di crack o altre sostanze allucinogene sicuramente vi hanno preso male. e quando ci siete respirate a pieni polmoni eau de fogne, la nuova fragranza prodotta Matera, che noi cittadini residenti ed operatori respiriamo intensamente da più giorni. altro che odore della focaccia o dei panni stesi. lasciateci stare considerate i Sassi una zona non vs visto l’uso che ne fate. trenini – pulmanini – senza vigili – senza controlli – monnezza ovunque. sindaco lascia perdere non è cosa tua, se vuoi un posto nella storia della nostra città te lo diamo, ma non toccare più i Sassi compreso quella pseudoassessore del ponte dei sospiri. scusate ma ancora tonio acito che vuol utilizzare la sua proprietà “le cave” questo è il suo sogno altro che le fesserie:” settori di intervento legate alle tre “R” di Riciclo, riduco e riuso”. ma dove vivete scendete dai fortini mangerecci del VI piano, noi nei Sassi siamo in piena anarchia ed impotenti di poter difenderci.
Mamma mia, quante chiacchiere al vento!
Chiacchiere al vento e soldi spesi male: a 5 mesi dalla presentazione del dossier di candidatura non abbiamo ancora il Progetto per Matera 2019. I finanziamenti e i soldi impegnati dalla amministrazione servono solo a gratificare qualche uomo di “cultura”. Quante “menti” sono state impegnate in questa storia ? E quanto ci costano ? Perchè non si è fatta una sola iniziativa per la città ? Per la gente Comune ? Aabbiamo assistito solo a incontri, dibattiti, e spettacoli riservati a pochi. Regali e regalini. Sindaco, nulla sfuggirà alla città, questi contentini che dai per far vedere cosa state combinando con i tuoi amici non ti daranno la possibilità di essere rieletto. A fine mandato sarai LICENZIATO !!!!
Con questi assessori incompetenti e il contributo del “vecchio Acito” la città prenderà le dovute distanze
kiekkiere e distintivo !! il sindaco sa fare solo kiekkiere e distintivo ormai e’ finito e’ un campione senza valore ormai sfiduciato dalla sua stessa maggioranza retta dall’opposizione !! ahahahahah e’ finito finitoooooooooo!!! la grossa responsabilita’ e’ dei cittadini ke l’hanno votato e per un pugno di sporki voti ora siede alla destra di cifarelli uno e trino!!!!!!!!! kiekkiere e distintivo solo questo
La ciliegina sulle torta…si torna a parlare del c. d. stadio nuovo di Tosta memoria…addirittura riadattato nel fantomatico “Matera Stadium” (da ribattezzare Stadio Sant’Eustachio o Stadio Madonna della Bruna, tipo il S. Nicola di Bari)…mentre il vero obiettivo è primariamente quello di costruire nell’area del XXI settembre!
Una volta raso al suolo lo stadio, ci diranno che non ci sono fondi ed il Matera giocherà allo Stadio “La Martella Stadium”…
Per favore, abbiate il buon senso di tenere i piedi per terra, perchè siamo tra le poche città che ancora vedono affannarsi le vecchie cariatidi a parlare in politichese, con le malcelate aspirazioni “spartitortistiche” (scusate il neologismo!)…Cifarelli, Adduce, Acito…sempre loro…per la consulenza di questo fantomatico ed ambizioso piano assolutamente irrealizzabile, quanto è stato speso?
Chi lo ha partorito?
Sicuramente i soliti architetti ed ingegneri con agganci trasversali e buoni per qualsiasi stagione, che hanno attraversato indenni i passaggi tra le varie fasi della nostra Repubblica…
Adesso ci sarà l’appuntamento della digestione, durante il quale verranno digerite le risorse economiche saccheggiate alla nostra città!
Ma sotto lo stadio ci sei mai stato? Vedi il circolo schermistico (uno dei più antichi d’Italia) o, se c’è ancora, la palestra di pallavolo in che condizioni pietose sono!! Non vedo perché non si possa rimettere a posto la zona…mo, sarà che ho letto tutto l’articolo, ma non leggo nessun interesse a costruire in quell’area!
Che tempo e soldi persi….vergogna!!
Con tutti i problemi che ha la nostra città dobbiamo sentire queste baggianate presentate da chi utilizza il termine SCANCELLARE….la cultura riposa in pace caro Adduce (scusate la parola)!!
Si pensi alle cose reali grazie.
Un cittadino di Matera che paga le tasse e vuole servizi reali…
Nell’ultima frase dell’articolo: adesso tocca ai cittadini materani marciare tutti insieme verso Matera 2019, senza egoismi, gelosie, lotte di potere per la spartizione di qualche incarico o per occupare qualche postazione senza polemiche strumentali ad arte solo per tornaconto personale, mi chiedo se è stato sbagliato rivolgersi ai cittadini, perchè quello rimarcato è stato proprio quello che ha fatto fin’ora l’amministrazione comunale.
Non accusiamo i cittadini del proprio fallimento politico-amministrativo, perchè possono farsi tutti i tramezzini che vogliono, senza arrivare mai a sentirsi sazi se gli appettiti sono vari e sempre delle solite bocche.
La marcia unitaria che i cittadini materani possono fare è quella di cambiare totalmente la mentalità della raccomandazione, di conseguenza si ottiene una città più democratica e civile, quello che attualmante manca nel quotidiano, e lo si tocca con mano basta sentire i cittadini e girare per le strade.
Matera 2019? Un sogno bellissimo, si continua a dirottare risorse verso questa candidatura però c’è il quotidiano da affrontare perciò quanto i cittadini sentono tutta questa cultura?
L’amministrazione a questo fa orecchio da mercante.
chi parla ancora di Matera 2019, parabola di una sconfitta annunciata, di fronte ad innumerevoli scempi perpetrati allo stesso Patrimonio dei Sassi (S. Agostino, S. Maria de Idris, s. Leonardo, p.zza S. Pietro Caveoso etc), dovrebbe solo vergognarsi… siete la vergogna di Matera e tra due anni contiamo che i cittadini spazzeranno via voi e le lobby perverse che vi sostengono… avete causato danni irresparabili alla nostra città, con la complicità di una soprintendenza incapace. Preparatevi al GAME OVER,senza aspettare i lunghi tempi della magistratura ordinaria
Adduce .. B A S T A ! ! ! ! ! il 2019 è oggi !!!!! I problemi ci sono oggi.. Ci sono decine decine di attività commerciali che chiudono, imprese in crisi .. la città sta morendo !!! Non puoi pensare al 2019 e basta !!!!!
VATTENE A CASA E LASCIA LA GUIDA DI QUESTA CITTA’ A QUALCUNO CON QUALCHE IDEA !!!!!!!!!!!
SEI SCANDALOSO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Giornalisti? Quali? Dove?
Io non ne vedo.
Se questa è la sinistra materana, ovvero Adduce sponsorizzato dai suoi soliti fidi scudieri del PD locale (si parla sempre di gente dotata di attitudini morali nonché culturali indiscutibili come Muscaridola, ad esempio), sarebbe stato meglio Tosto sindaco…almeno è un uomo che le idee (alcune, bisogna ammetterlo, anche geniali) ce le ha!
Questi le uniche idee che hanno sono quelle volte a come fottere il prossimo!
E assolutamente necessaria una verifica di maggioranza. I consiglieri di buona volontà che ci leggono possono proporre una verifica al prossimo consiglio ???? ADDUCE deve dire cosa vuole fare per i prossimi 2 anni e sopratutto deve dire come intende farlo, con che maggioranza !!!!!!!!!!!!!! Esiste una opposizione in grado di organizzare una cosa del genere ? o devo pensare che anche a voi sta bene tutto questo ? Se è così siamo davvero messi male !!!!!!!!!!!!
Questi soggetti che la città non voleva e comunque si ritrova quali amministratori sono lo specchio di quello che sta succedendo a Roma nel PD.
NON CAPISCONO CHE VERRANNO TRAVOLTI DAL NUOVO, sono convinti di detenere il verbo la verità e, purtroppo, la vita: MA NON E’ COSI’, NON PUÒ ESSERE COSI’.
IL LORO SISTEMA AUTOREFERENZIALE E UNILATERALE, come acutamente definito dall’Ing. Acito, DEVE FINIRE.
SONO DI-STACCATI DALLA REALTA’ SOCIALE E POLITICA DELLA CITTA’, IN UNA PAROLA E’ OPPORTUNO CHE QUESTA SOCIETA’ MATERANA RITORNI A DIRE LA SUA IN POLITICA E RICOMPONGA L’UNITARIETA’ DI INTENTI DELLA NOSTRA CULTURA MILLENARIA CHE NON E’, NE’ PUO’ ESSERE, DI CHI E’ NATO A FERRANDINA (e non è una colpa che muovo alla città di Ferrandina).
Ciao,
sono convinto che le problematiche dei residenti dei rioni Sassi, siano importanti e delicate quante quelle di Serra Rifusa. E’ sbagliato considerarlo come un “ghetto” e leggo “Adduce lascia stare, non è vostro”.
Non funziona cosi. A solito leggo cose interessanti “vomitate” contro la pubblica amministrazione (di turno) ma mai nessuno che usa termini e toni più consoni. Sempre forcaioli. Cosi si vanifica il contenuto più profondo della denuncia. Ci sono problemi? perchè non impariamo a discuterli nelle sedi appropriate e con le modalità corrette?
Ci sono simposi, forum dei Sassi, community di candidatura. Si stanno confrontando tante persone. Il percorso è complesso ma se vogliamo cambiare qualcosa, va fatto INSIEME alla pubblica amministrazione e non CONTRO. Oggi è Adduce, ieri Buccico ect. non cambia. Questi argomenti li leggo da 15 anni…e sono passate 4 giunte. Quindi O il problema è del cittadino che ci mette molto del proprio a “rovinare” clima e proposte, oppure TUTTA la classe politica può andare a casa (cosa mi sembra molto demagogica e poco costruttiva). Il piano strategico (ex piano regolatore) è un atto obbligato, migliorabile ma che può al limite portare sviluppo e posti di lavoro e non solo foga di cemento e basta. Tutti professori. Molto livore che è chiaro che viene dal fatto che prima si avevano posti di prestigio e poi si è nel dimenticatoio. Parliamo chiaramente.
Volete discutere dei Sassi? andate al prossimo forum dei Sassi. Volete discutere e condividere sviluppi della città e percorsi creativi? andate ai Simposi. Volete contribuire alla candidature con idee e cose concrete da inserire nel dossier? andate su community.matera-basilicata2019.it . Altrimenti sono tutte ennesime parole, come quelle dei politici che vi divertite a bersagliare.
Veda signor Paolicelli, non è il caso di confondere l’esperienza di Sindaco di Buccico con quella di Adduce. Il primo si è dimesso per non cedere alle “pressioni” palazzinare, il secondo, da quello che leggiamo in questa pagina WEB e per quello che si vede in Città, regge la carica proprio per l’opposto.
Per quanto attiene alla MATERANITA’ mi creda, se non fosse stato così non sarebbe stato necessario eleggere i consiglieri comunali e gli assessori ma sarebbe bastato il PREFETTO e, prima; il PODESTA’ mandato da Roma (ora da Potenza).
La politica è compromessi. Buccico avrà avuto le sue ragioni per dimettersi, ma non cambia il discorso che stavamo facendo: il metodo di dialogo con la pubblica amministrazione è sempre stato negli ultimi 20 anni di sudditanza o di polemica totale (spesso strumentale e aprioristica). Insomma mai una forma di dialogo. In una città, almeno credo, le distanze ideologiche e politiche devono fare posto alle cose concrete e trovare quindi convergenze bi-partisan e sociali (con i cittadini e associazioni di categoria ect). Invece vedo sempre livore o lecchinaggio. Non una forma laica e serenza di confronto. Questa contrapposizione spinta ha portato ad avere sempre più amministratori sordi alle richieste dei cittadini (a volte sordità che sfocia in arroganza) e cittadini sempre più arrabbiati perchè anche le cose piccole, banali e quotidiane, non si riescono a portarle a termine. Ecco la dicotomia. il termine Democrazia è spesso sovvertito. Detto ciò, se volete retorico ma reale, serve una serie di incontri su tematiche concrete. far capire alla pubblica amministrazione che alcune cose generali vanno condivise e viceversa mandare al tavolo della “concertazione” non certo persone con rancori, forcaioli.
credo che tu sia piersoft, che collabora con Matera 2019. quindi si ritiene logico che tu ti esprima come “ma r” nota avvocato di adduce e la sua band. noi, residenti ed operatori degli antichi rioni, parliamo con livore, come dici tu da oltre 20 anni, perché tutte le amministrazioni che si sono succedute, non hanno mai dichiarato quale era la loro intenzione sui Sassi.Lo stesso resuscitato arch. acito ha detto che i simposi erano aria fritta. di questi incontri – forum – dibattiti etc. la gente ne ha piene le tasche. oramai l’assalto al carro, anzi alla diligenza è quotidianamente reiterato, gli anziani sono costretti a rubare “i tramezzini” nei supermercati, invece noi li paghiamo a chi si incontra per decidere le nostri sorti. io credo che sia venuto il momento che questo sindaco debba cercarsi un lavoro, come tutti i comuni mortali. forse il lungo periodo vissuto in politica sulle spalle della gente sia arrivato al capolinea. noi di proposte le abbiamo fatte e anche tante, ma siamo stanchi di ricevere non risposte ma trenini estivi della riviera, pulmini a pagamento e non pollicini di linea urbana, che invece attraversano Serra Rifusa, rendentori alla Rio, luci ed effetti speciali da Gardaland, ex conventi da cui si levano non le voci dei monaci ma le note di isla bonita di madonna. Speriamo solo nell’aiuto della Madonna ma quella vera.
Certo che sono Piersoft. Ma mi firmo con nome e cognome quando ci sono discussioni aperte. Io ho assistito ad un paio di Forum dei Sassi. Mi sono vergognato di essere un cittadino materano. Altro che amministrazioni incapaci (destra o sinistra). Era proprio la platea dei “residenti” come dici tu che era penosissima e da assalto alla bastiglia. E proprio in quella platea c’erano commercianti che hanno attività da 400 mq grazie e buchi normativi sul catasto dei sassi, piuttosto che residenti che si lamentavano di un topo morto era rimasto per “ben” due giorni su un tombino. I Sassi sono il il Far West. I residenti hanno delle esigenze contrastanti con le esigenze degli operatori commerciali. Ecco perchè non si trova la quadra. Altro che amministrazione. Meno male che poi ogni tanto, si trovano persone ragionevoli e qualche passo avanti si fa (onore a Vincenzo Altieri o Ass. Giordano) .
Non si sono risolte le problematiche, ma almeno se ne parla.
Tornando al Piersoft: io curo, condivido, promuovo come tanti altri la candidatura della CITTA’ non della giunta!! Insieme a me ci sono persone di destra e sinistra.. Per cui smettiamola di equiparare la candidatura al salvagente di Adduce. E’ un processo nato da Buccico e Saverio Acito….quindi è proprio di tutti. Mettetevelo nella zucca. E i “forum o community” non sono per tutti. E0 DIFFICILE DIALOGARE ED E’ FACILE INVECE SPARLARE, ACCUSARE E FARE DEMAGOGIA. Perdonatemi ma a me le chiacchiere sterili non servono. Io voglio litigare, confrontarmi e fare pace per FARE qualcosa e non per distruggere qualcuno. Non me ne frega nulla. E se veniste a leggere su twitter o facebook o sulla community le migliaia di discussioni nate su questi argomenti, IO SONO IL PRIMO A DIALOGARE, da PEDICINI a RIVELLI. Fate voi.
Mi complimento con il sign Paolicelli, finalmente una voce sensata su questo blog che sta diventando un semplice sfogatoio di personali rancori, dove tanti vengono, lanciano qualche insulto o qualche minaccia elettorale e se ne vanno senza lasciare un’idea, che sia una, sul da farsi. Via Buccico perché è così, via Adduce perché è colà, via gli assessori perché sono a modo loro. Non voglio fare alcuna difesa di Adduce, ma è così difficile comprendere che nel 2019 non ci sarà lui a gestire Matera 2019 ma chissà chi, magari un 5stelle vista come l’ultima spiaggia? È così difficile comprendere che l’eventuale assegnazione a Matera del 2019 sarebbe un evento storico per il decollo di questa città che tutti amiamo e che ci dovremmo impegnare all’unisono per il raggiungimento di questo obiettivo, ciascuno con l’apporto che può dare? Qui invece trionfano i professionisti del nulla, quelli che non credono a niente perché non hanno idee, senza speranza e perciò detestano la speranza degli altri. Non basta dire che sono tutti ladri, tutti lecchini, tutti corrotti senza esprimere un’idea su come venirne fuori, altrimenti si è solo parte integrante della palude.
“I residenti hanno delle esigenze contrastanti con le esigenze degli operatori commerciali. Ecco perché non si trova la quadra. Altro che amministrazione. Meno male che poi ogni tanto, si trovano persone ragionevoli e qualche passo avanti si fa (onore a Vincenzo Altieri o Ass. Giordano) . Non si sono risolte le problematiche, ma almeno se ne parla.”
Senza RANCORI e PRESUNZIONI, vorrei rispondere a piesoft e a marco, ma oggi molti residenti sono diventati operatori con veri o falsi B&B, falsi perchè sono andati via dai Sassi è hanno creato il B&B (bisogna essere residenti e viver in casa). E’ dall’epoca di Porcari che noi lottiamo per far rispettare i nostri diritti di cittadini alla stregua di quelli del piano. tutto questo invano, noi siamo stanchi di forum (a proposito quelli organizzati da altieri sono stati un flop, c’erano a stento dieci persone noi siamo un po’ di più a vivere nei Sassi). Il nostro problema è stato che i nostri interlocutori non vivono nei Sassi (sindaco o assessori o anche lo stesso ufficio sassi) noi li viviamo quotidianamente non su twitter o facebook come altieri che ha molto più tempo di noi, o come gli assessori macaione e giordano invitati da altieri, che non sanno nemmeno che cosa dicono es. Macaione mi dicono che ha parlato una sera del Piano Generale di Recupero, chiede contributi, l’indomani comunicato stampa del comune approvato P.G. di R. rione Sassi. o l’assessore al turismo sul primo approccio con “l’invasione turistica” di pasqua e pasquetta, dove ci spiegava sempre incontro organizzato da altieri 6 persone, l’ordinanza del sindaco . delle cose dette non c’è stata una corrispondente alla realtà. Io sono per la candidatura di Matera 2019, ma non la puoi fare con le stesse persone che hanno rovinato i Sassi e il centro storico, con progettazioni corrispondenti al Manuale di Recupero di Restucci, oramai impolverato, non utilizzato nemmeno dal suo discepolo l’arch. che ha organizzato i simposi con una sorta di copia incolla del catasto dei BB.CC. di lontana memoria redatto sempre da lui. Io amo i Sassi e spero che anche voi la pensiate nella stessa maniera e cioè quando si ama qualcuno o qualcosa se ci si accorge che sta male si è coinvolti interamente, e si cerca di proteggerlo tra le proprie braccia.
ma questo far west chi l’ha creato? i residenti e i commnercianti? la responsabilità di acito, porcari , buccico, adduce aiutati dai funzionari e dirigenti dell’ufficio sassi .?
Come nel far west, c’erano sceriffi che mettevano in gioco la propria vita perchè nelle proprie citta la legge venisse rispettata, sceriffi( comunedi matera) che hanno preferito nascondere la testa sotto la sabbia, o peggio essere complici dei piu forti, permettendo che la propria citta ,si affermasse la legge del piu forte.
Come nel far west,per riaffermare la legalità ci vorebbe un pistolero senza paura, che prima di tutto eliminasse chi spradoneggia, e come nel far west si comincia sempre dallo sceriffo complice che ha partecipato alla spartizione del bottino. Noi residenti e commnercianti abbiamo le nostre colpe,siamo stati silenziozi , abbiamo guardato il nostro piccolo orticello in tutti questi anni, M.ò
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(ERRORE DI INVIO)
fino a quando non ci libereremo di questa classe dirigente,regnera sempre la legge del piu forte, fino a quando questi signori toveranno sostegno( giordano, macaione, dai professori del simposio,a da i tanti materani che continuano ancora a dare fiducia a questi signori)responsabili della realtà, la vedo dura per una riscatto di civiltà.
leggo l’intervento del consigliere Alba per chiedergli se ha scritto quelle cose dalla città di Matera o da altra città. Così come mi chiedo se le ha scritte in piena consapevolezza o sotto dettatura del sindaco Adduce. Cioè, si è accorto solo lui che questa amministrazione “ascolta la città”. Si è accorto solo lui che soffia un vento nuovo e diverso. Io vedo solamente un lento e inesorabile declino, vedo un Sindaco che coltiva solo pochi orticelli, che non ha seminato neppure un chicco di grano d acui si possa immaginare la nascita di un germoglio per la nostra città. Vedo un Sindaco che ha dissipato i finanziamenti catturati dalle precedenti amministrazioni, vedo un Sindaco che non ha realizzato uno solo dei punti del suo programma, quello per cui ha avuto la sfacciataggine di essere votato. Vedo un Sindaco, e la sua maggioranza, non curarsi di questa città, del suo sviluppo, delle sue problematiche quotidiane, della gente che muore di fame, delle attività che chiudono, dei turisti mordi e fuggi, delle problematiche sociali (il bando per gli asili nido, e quello per gli impianti sportivi, dov’è ????); vedo un Sindaco che continua a trascurare il buon funzionamento dell’Amministrazione (e le conseguenze sono le numerose cause perse -ultimo, il milione di euro che dobbiamo per Via Rota-, i contratti con cui si regalano letteralmente soldi alle controparti -vedi Autoparco-, gli appalti pubblici in proroga -sebbene ciò sia vietato-, ecc. – ALBA NE SAI QUALCOSA ???, PERCHE’ TACI ?). Vedo una amministrazione che spara solo chiacchiere al vento e, in continuità con il pensiero Maoista, vuole metter a tacere ogni voce critica. FINITELA ! Il gioco è stato scoperto, la capasa è piena così come le nostre p…. Abbiate almeno la dignità di andare a casa prima che finisca il vostro mandato. Il vostro fallimento comincia a puzzare tremendamente. Chiedo scusa ai lettori per lo sfogo, ma quando è troppo, è troppo… Si dice così ??
Sembri il fratello gemello di Pedicini.
Il cerchio magico ed il cerchio ala testa. Colpa dell’alcool???
mi complimento con critico, che mi ha anticipato l’intervento. all’elenco io aggiungerei la Q8 di via annunziatella, scaduta la concessione, per fare verde pubblico attrezzato come da prg, non è stato fatto nulla se non il ricorso della stessa Q8, forse alba sotto dettatura di richelieu, dimentica che se non ci si oppone i cittadini avranno un’altra batosta da pagare. credo che sia adduce ad essere sostenuto da una diversamente maggioranza, fatta da prezzolati, che per il bene della “città” non vogliono staccarsi dallo scranno consiliare. è ora di dare un taglio e non prendere in giro il materano, “La partecipazione, diversamente dagli anni passati, rappresenta una pratica costante di questa amministrazione comunale. Dispiace che il Consigliere Acito non se ne sia accorto o abbia cambiato idea rispetto alla necessità di un confronto aperto con i cittadini”. alba ma hai riletto dopo aver scritto questa frase sotto dettatura. è buona regola non prendere tutto per oro colato.
E’ ovvio che mancano dei puzzle a tutti, me compreso, per capire a pieno la situazione. Matera non è solo i Sassi. Io non credo che non si possa fare nulla o che basti togliere l’attuale classe politica o dirigente per risolvere le problematiche. Sempre più persone rimpiangono Acito. Ma non per le singole personalità dell’attuale giunta, che a mio avviso non sono malaccio, ma per il fatto che l’orchesta nell’insieme stona. Il punto è, per continuare con la metafora, trovare un bel Oboe che dia il LA corretto, un direttore che dia un tempo e coordini meglio. Io credo che qualcosa per quest’anno e mezzo di giunta Adduce di possa fare. Gli assessori scesi in campo (Giordano, Rivelli, Macaione) vanno “sfruttati” per fare da ponte tra il comune e la cittadinanza,senza urla o grillismi (con tutto il rispetto con il M5S parlo dell’approccio chiuso e urlato alle problematiche). Quindi invito al Sig. Di Pede a non sparare a zero su forum, cittadini volenterosi, istituzioni. Un tempo il Sig. Di Pede mi sembra era nell’entourage di Porcari. Ora mi rendo conto che non ha più lo smalto di un tempo, ma andando solo contro e non costruendo relazioni, difficilmente verrà ascoltato. Questo vale per tutti. Dal governo alle lotte sindacali. Oggi serve dialettica (non supina ma anche aspra) ma finalizzata ad una sintesi reale. La città è una cosa reale, fatta da singoli episodi da gestire. Un Piano Strategico da i contorni in cui possiamo proporre e muoverci. Tra l’altro dura alcuni anni e ben oltre il mandato Adduce..quindi è una cosa che dovrebbe riguardare un pò tutti..anche aspiranti nuovi candidati..