Adduce dovrebbe cominciare a preoccuarsi. Per approvare il Piano Casa, tra astenuti, assenze strategiche e una imbarazzante uscita dall’aula al momento del volo, la maggioranza che sostiene il governo-Adduce si è ritrovata “in piedi” solo grazie ai voti favorevoli dei consiglieri del PDL e del FLI. Ma il campanello d’allarme è suonato anche in occasione dell’approvazione di viaranti per la localizzazione di nuovi lotti di edilizia residenziale pubblica da insediare presso San Giacomo II, via Gravina e l’Arco. I tre ordini del giorno sono passati all’unanimità con 21 voti a favore ma i segnali che sono arrivati dalla votazione sono eloquenti, considerate le venti assenze fatte registrare sopratutto nei banchi della maggioranza: in soccorso di Adduce sono arrivati Salvatore Caputo (MPA) e Giovanni Angelino (FLI).
Michele Capolupo
Consigliere Pedicini: “Maggioranza ormai spaccata”.
La variante urbanistica questa volta non ha diviso la maggioranza, di fatto l’ha spaccata. Quando delibere importanti per la città passano con 21 voti e, due di questi sono di consiglieri eletti in minoranza, qualche problema il sindaco lo deve avere. Come sempre contrasti e scontri sono generati dall’interno della stessa maggioranza zeppa di anime diverse che non riesce a trovare convergenze ed adesioni ideologiche. Quale sia attualmente il dato politico chiaro in consiglio in questo momento è un dato gommoso. Politicamente, nel merito, va detto che nessuno era contrario all’approvazione della variante, poteva essere approvata all’unanimità, non vi è alcun atteggiamento di contrasto a provvedimenti che vanno a favore del cittadino. La questione è di merito: non si può agire sempre nell’emergenza solo perché ora vi è una scadenza, domani un rischio di perdere un finanziamento o un contributo. Il gruppo consiliare del PDL ritiene che i provvedimenti vadano adottati dopo che tutti siano stati correttamente informati, dopo che le scelte che si vanno a compiere, soprattutto in materia urbanistica siano ponderate bene. Senza essere messi continuamente di fronte a preferenze adottate in tutta fretta. Questa importante variante è stata priva di documentazione. A poche ore dal consiglio non era possibile ottenere né la delibera, né gli elaborati. Il senso di responsabilità del PDL è giunto al punto di chiedere una ulteriore seduta di commissione per valutare meglio la variante allo scopo di dare più qualità e vivibilità ai fabbricati che si andavano a programmare. Si è giunti, dopo che la maggioranza aveva bocciato la nostra richiesta di verifica dello stato dei luoghi, a programmare, nel pomeriggio di ieri, un sopralluogo nelle aree oggetto di variante urbanistica. Di fatto, i consiglieri del gruppo nei siti, hanno rilevando alcune criticità specie nel quartiere San Giacomo, dove pur essendoci la possibilità fisica di incastonare altri fabbricati, si penalizzerebbe grandemente la qualità della vita, per gli attuali residente e per i futuri che, ne deriveranno dalle costruzioni approvate oggi. Chiudendo quegli spazi costruiremo una città senza respiro, con una esagerata concentrazione di palazzi, in zone dove la densità abitativa è esagerata. Il rischio e di costruire l’alveare, quartieri che scoppiano nel traffico e nella ricerca di parcheggio, proprio quello che sino ad oggi sono state le scelte urbanistiche che hanno raffigurato questa città. Sta di fatto che questa maggioranza non è più tale senza la stampella di qualche consigliere di minoranza, ma tutto ciò pone una riflessione che fa meditare sulle scelte politiche scaturite dalle urne lo scorso anno, secondo tentativo di dare alla città un governo diverso da quello delle solite cordate dei tanti partiti di questa sinistra. Quel tentativo fallito sul fil di lana, è naufragato nel corso della consiliatura. ed oggi gli eletti in alcune liste senza padroni, senza ideologie e criteri di riferimento, trovano spazi altrove, dondolandosi, forti del loro libero arbitrio, forti del non dover dar conto ad alcuno, ponendosi a margine di chi governa, dando forza, sorreggendo e confermando una maggioranza elastica che a volte non si comprende. Non credo che la politica possa durare ancora così, prima o poi di tali atteggiamenti qualcuno dovrà darne conto.
Adriano Pedicini Consigliere PDL
Consigliere Angelino: Adduce prigioniero della sua maggioranza, si liberi delle zavorre.
Ancora una volta in molti consiglieri comunali non ha prevalso l’amore per la città.
Dichiarare di essere a favore dell’edilizia sociale e poi trovare il pelo nell’uovo sul piano burocratico per giustificare l’uscita dall’aula e tentare di far venire meno il numero legale, è un puerile gioco al massacro che non fa onore agli eletti dal popolo e men che meno a coloro che hanno avuto dal popolo il compito di governare in maggioranza la città.
Utilizzare pretestuosamente le delibere che arrivano in Consiglio Comunale dopo un lungo percorso amministrativo per sollevare, di fatto, problemi politici di assetti di giunta, chiarimenti, verifiche pseudopolitiche, poltrone, incarichi, significa prendere in giro i cittadini.
Personalmente non condivido questi metodi da Prima Repubblica.
Per questa ragione esercito il mio mandato popolare secondo coscienza e, come recita la legge, “senza vincolo di mandato”.
Non mi interessano le liti tra gruppi e correnti di partiti che oramai non esistono più. La mia idea della politica è quella più sana e genuina dell’interesse generale dei nostri concittadini. Recuperare la possibilità di realizzare alloggi per i ceti sociali più deboli è una cosa buona perché il desiderio della casa, per le giovani coppie, per chi decide di farsi una vita propria distaccandosi dal proprio nucleo familiare va assecondato. Per queste ragioni il sottoscritto non si è prestato e mai si presterà ai giochini dei politici da strapazzo che affollano il Consiglio Comunale e la scena politica della città.
Adduce deve capire che l’epoca delle case matte e delle Botteghe Oscure è finita per sempre; egli deve fare i conti con la dura realtà ed affrontare il proprio mandato in modo libero ed a cuore aperto perché solo così potrà avere la forza necessaria per amministrare per l’intero periodo la città di Matera.
Giovanni Angelino, vice Presidente del Consiglio comunale di Matera.
Domenico Fiore – capogruppo e consigliere comunale UDC : “Finalmente più sicurezza per i cittadini di Aquarium”
Certo, abbiamo solamente messo una toppa a problemi che hanno creato altre amministrazioni. Ma stava a noi, al centrosinistra di oggi, per senso di responsabilità occuparcene e, nel limite delle possibilità, risolverli. E questo è ciò che facciamo tutti i giorni: dal PISU al Parco di Serra Rifusa, al Parco di Macamarda, ai parcheggi del centro storico.
Insomma tentiamo di rendere la città più vivibile senza farci impressionare dagli integralisti che vorrebbero che nel quadro di una programmazione generale non si faccia mai una sintesi!
Ho seguito il dibattito e le posizioni espresse sul piano tecnico, formale, burocratico.
Tutte cose importanti, utili, che servono per la legittimità degli atti, ma incomprensibili per i più.
Soprattutto per quei cittadini che non capiscono perché le strade di Acquarium siano così strette, che non capiscono perché la viabilità non ha sbocchi.
Quei cittadini che temono che un malore, un incidente, non possa essere soccorso per tempo perché noi, e quando dico noi mi riferisco non certo all’attuale Consiglio Comunale, ma a quelli che hanno consentito, nel rispetto delle leggi, in regola con le procedure, nel pieno della legalità, che quel quartiere venisse realizzato in quel modo.
La mia, insieme ai colleghi Rubino e Bianchi, è stata una battaglia di civiltà e di rispetto.
Sono dieci anni che i residenti di Acquarium sono prigionieri di se stessi e della incapacità della politica di risolvere la questione con una minima variante.
Questa amministrazione, inoltre, ha fatto due altre cose importanti in quell’area: ha dato impulso a Terna per eliminare i tralicci di alta tensione (anche se questo sta producendo disagi momentanei all’intera città) ed è stato riappaltato il Parco di Serra Rifusa, l’altra storia infinita di questa città.
Adduce e la sua maggioranza stanno rispettando gli impegni assunti con gli elettori e con quel quartiere.
A distanza di un anno posso tranquillamente ritenermi soddisfatto per il lavoro svolto e sono convinto che il lavoro che si sta facendo produrrà frutti positivi anche in futuro.
Domenico Fiore – consigliere comunale UDC – capogruppo
Nota de “La Grande Lucania” – Movimento politico, nè di centro, nè di sinistra e nè di destra
Ma quale maggioranza politica è al governo della città di Matera? La risposta è affidata a un vero rebus che si trascina oramai sin dall’inizio dell’attuale mandato amministrativo. In altre occasioni i cittadini materani hanno potuto constatare la costante confusione esistente all’interno dei partiti nel prendere decisioni anche importanti per la città di Matera, che ha caratterizzato in particolar modo lo schieramento di centrosinistra che non è mai riuscito a mettere in campo una opportuna compattezza nell’affrontare le questioni che di volta in volta sono state oggetto di discussione all’interno del consesso cittadino. Correnti dannose e deleterie continuano a far barcamenare quel precario vascello che sempre più appare assalito da onde di tormentata turbolenza. Il timone retto dal sindaco Adduce non sembra proprio riuscire a imboccare la giusta rotta. Il rischio di un naufragio simile alla precedente amministrazione (di centrodestra) sembra stagliarsi sempre più minaccioso all’orizzonte. Le decisioni importanti(vedi Piano Casa ed altre ancora) sono state portate a termine in maniera bipartisan, per utilizzare un nobile termine sul piano politico, dal momento che la maggioranza costituita non è capace a mettere insieme i suoi consistenti numeri(26 consiglieri) orientandoli verso univoche intenzioni di voto ed è costretta a ricorrere all’ausilio di consiglieri di minoranza per poter approvare provvedimenti anche di una certa importanza. Una minoranza che comunque, dal canto suo, continua a sfaldarsi e a riversarsi in altri rivoli di incomprensibile appartenenza. Consensi che spesso peraltro vengono espressi e fatti apparire come espressione “di coscienza politica” ma che, invece, evidenziano ancor più e vanno ad accrescere ancor più lo sfascio esistente all’interno delle forze politiche presenti nel Consiglio Comunale di Matera. Siamo alle solite, insomma! Regnano ancora poche idee e decisamente confuse!
Nino Grilli – segretario cittadino de “La Grande Lucania”
Riportiamo di seguito la convocazione del consiglio comunale di Matera prevista giovedì 21 aprile
La presidente del Consiglio comunale, Brunella Massenzio, ha convocato per giovedì 21 aprile, alle ore 9, nella sala consiliare della Provincia di Matera, in via Ridola 60, una seduta dell’assemblea municipale per la trattazione del seguente ordine del giorno:
1. Mozione a firma del cons. Toto e altri circa la individuazione di un immobile comunale a favore della Croce Rossa Italiana – Sezione di Matera.
2. Localizzazione lotti di E.R.P. nel P.E.E.P. di San Giacomo II – Approvazione variante ai sensi del combinato disposto delle leggi regionali n.23/99 e n.37/96.
3. Localizzazione lotti di E.R.P. nel P.E.E.P. di Via Gravina e nel P.E.E.P. L’Arco – Approvazione variante ai sensi del combinato disposto delle leggi regionali n.23/99 e n.37/96.
4. Art. 8, comma 6, della legge n. 167 del 1962. Variante alla viabilità interna al Piano di Lottizzazione Acquarium.