Giovanni Angelino, Consigliere comunale Gruppo Misto, interviene sulla nota di Città Plurale relativa alla discarica del borgo La Martella e annuncia in una nota: “E nato il partito della disperazione”. Di seguito la nota integrale.
Ormai è chiaro a tutti. Ancora una volta le solite associazioni ambientaliste della città di Matera cercano di mettere in difficoltà il governo Adduce annunciando alla stampa notizie infondate che hanno solamente l’obiettivo di denigrare l’azione quotidiana portata avanti dall’Amministrazione comunale.
Mentre una delle più grandi aziende edili di Matera, la Cogem, è costretta a licenziare otto persone, a conferma che la crisi ha ormai raggiunto livelli insostenibili, c’è chi ha fantasticato su presunti interessi del partito del mattone nei confronti della discarica del borgo La Martella, ipotizzando un allargamento dell’area in cui attualmente sono depositati i rifiuti della città di Matera. In realtà, come hanno ricordato il sindaco Adduce e l’assessore Rivelli la discarica sarà chiusa non appena sarà approvato il nuovo piano provinciale dei rifiuti. Ma allora di cosa parlano le associazioni? Si tratta naturalmente di notizie completamente sballate, generate da quello che ho definito il partito della disperazione.
E’ evidente che queste associazioni stanno già pensando alla prossima campagna elettorale in vista delle Amministrative in programma nel 2015 e il partito del mattone piuttosto che il destino della discarica del borgo La Martella sono solamente invenzioni create ad arte per colpire l’opinione pubblica con notizie false, che gettano fango sul governo Adduce con un solo obiettivo: distruggere quanto di buono viene creato nell’interesse dei cittadini. Ormai è evidente che queste associazioni sembrano più che altro dei “partiti mascherati”, perché puntualmente danno consigli, offendono e nei comunicati stampa fanno capire di avere la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi della città di Matera. A queste associazioni che diffondono notizie senza conoscere realmente la verità dei fatti chiedo di documentarsi prima di sparare nel mucchio e soprattutto di smetterla di fare politica utilizzando tematiche che riguardano l’edilizia o l’ambiente. Anche perché tra due anni saranno i cittadini a giudicare l’operato di questa Amministrazione. Se poi hanno intenzione di fare politica, ben vengano le loro proposte. Saremo pronti a confrontarci sulle questioni in campagna elettorale.
Giovanni Angelino, Consigliere comunale Gruppo Misto
Associazione Città Plurale di Matera denuncia in una nota i nuovi appetiti del partito del Mattone a Matera: si sarebbe riconvertito al business dei rifiuti. Di seguito la nota integrale.
Il partito del mattone si riconverte
E’ servita la lezione impartita con la presentazione del piano strategico, è stata infatti un colpo mortale per il partito del mattone.
Dopo che è stato ribadito a chiare lettere: consumo del suolo=zero e dopo che è stato affermato con forza: Riciclo, Riduco, Riuso – chissà cosa significano, specie se declamati in inglese, che è più “altisonante”. Il partito del mattone si è ritirato in buon ordine, non dopo, però, aver spuntato in un prossimo futuro 65 ettari per la lottizzazione di S. Francesco, “solo” 22 permessi a costruire a valere sul piano Casa 2 e i 42 alloggi di via Dante rivenienti della “delocalizzazione” del mulino Alvino. Questi, non contano, perché, sono benedetti dall’INU, benedizione che vale molto più di quella papale.
Il partito del mattone si è riconvertito ed intende dedicarsi al “business dei rifiuti”. Non è una novità, gli affari, spesso illeciti nel nostro paese, si sono sempre divisi tra il mattone ed i rifiuti.
Matera ha una discarica, che ipotizzando possa arrivare a morte naturale, cosa molto poco probabile, avrebbe vita per un altro anno, la cui capienza supera di poco i 20 mila metri cubi.
Era l’autunno del 2010 quando il buon Sindaco Adduce in occasione delle vivaci manifestazioni messe in atto dagli abitanti di Borgo La Martella, assicurò che i rifiuti di Potenza si sarebbero dovuti ricevere perché l’ordinanza commissariale non poteva essere disattesa ed ebbe ad assumere formale impegno. E’ stato avviato nella chiarezza il percorso che porterà nel giro di pochi anni a chiudere definitivamente il sito di La Martella, così ebbe a dire ed infatti mantenendo fede agli impegni e senza che nessuno glielo chiedesse, il Sindaco Adduce, ha presentato un progetto di ampliamento della stessa per oltre 200 mila metri cubi, il che significa che quella discarica potrebbe essere operativa per altri 10 anni. Con buona pace dei residenti di La Martella, trattati come sudditi e non come cittadini.
Non ci soffermiamo sull’insalubre progetto perché è incongruo e non realizzabile visto il pessimo stato di salute della discarica della Martella, a breve faremo un aggiornamento sullo stato dell’arte. Il solo fatto di aver speso risorse pubbliche per le spese di progettazione è un fatto deprecabile e dimostra la poca attendibilità di questa amministrazione e di come mantenga fede agli impegni assunti nei confronti dei cittadini. Sorge il fondato sospetto che il rimpasto estivo, sia servito oltre che ad autorizzare le speculazioni edilizie, sulle quali tanto si è discusso, e anche servito per giungere a proficui accordi con i signori delle discariche e fare, così, buoni affari a spese della collettività. Al peggio non c’è mai fine!
Associazione Città Plurale – Matera
Rifiuti: il sindaco di Matera Adduce conferma gli impegni. L’impianto La Martella sarà chiuso quando sarà operativo il Piano provinciale dei rifiuti
“Confermiamo che la discarica di La Martella sarà definitivamente chiusa non appena sarà approvato il piano provinciale dei rifiuti visto che il sito unico dove saranno conferiti i rifiuti non sarà nel nostro territorio comunale”. Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce.
“Si tratta – afferma l’assessore all’Ambiente, Rocco Rivelli – di un impegno che il sindaco ha ufficialmente preso davanti ai cittadini del borgo e che oggi riconfermiamo pienamente. Tutti sanno che per chiudere il sito di la Martella è necessario che la Regione Basilicata approvi il Piano Provinciale dei rifiuti con il quale si individua un sito unico dove trattare i rifiuti solidi urbani. E’ nostra ferma intenzione impedire qualsivoglia emergenza rifiuti nella città di Matera. Lo spettacolo indecoroso di altre comunità assediate dalla “monnezza” deve essere evitato alla città patrimonio UNESCO. Detto ciò è indispensabile smentire notizie allarmistiche e fuorvianti che procurano danni all’immagine della città e creano preoccupazione fra i cittadini. Infatti è falsa la notizia che l’Associazione Città Plurale ha fornito tramite apposito dispaccio. Nell’ultimo incontro (il 9 aprile u.s.) tenuto presso la Provincia di Matera alla presenza del Presidente Stella, dell’Assessore Rondinone e dei tecnici del Comune e della Provincia abbiamo concordato di dare soluzione alla problematica relativa ai circa 53 mila metri cubi abbancati da oltre cinque anni sulla terza e quarta vasca, peraltro tuttora sotto sequestro. Per chiudere e mettere in sicurezza definitivamente queste due vasche occorrono altri 30 mila metri cubi di volumi utili a colmare i vuoti e, quindi, a risagomare le vasche.
In tal modo si chiude definitivamente l’annoso e complesso problema che si trascina da oltre cinque anni anche davanti alla magistratura”.
Rivelli ricorda che “l’unica vasca ancora in attività è la quinta per la quale abbiamo chiesto il suo completo utilizzo secondo la sua dimensione con un incremento volumetrico di appena 80 mila metri cubi in modo da assicurare la necessaria autonomia alla nostra città solo in considerazione dei tempi utili alla individuazione e realizzazione del sito unico previsto dal non ancora approvato piano provinciale dei rifiuti.
Respingiamo con sdegno le considerazioni relative a supposti ”accordi con i signori delle discariche e fare, così, buoni affari a spese della collettività” per la semplice ragione che con la discarica di La Martella non si possono fare affari perché la proprietà come la gestione è interamente pubblica ed è in capo esclusivamente all’amministrazione comunale che grazie a una gestione razionale e oculata continua a garantire il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti pur in assenza della operatività del piano di competenza dell’Amministrazione Provinciale.
E’ peraltro noto che grazie a questa gestione attenta è stato possibile contribuire alla risoluzione dell’emergenza della provincia di Potenza prima e dei comuni del materano, Montescaglioso, Policoro, Rotondella, Irsina e Montalbano ancora in queste ultime settimane. Oltre al fatto non trascurabile che attraverso la gestione diretta e pubblica della discarica il Comune di Matera ha potuto garantire una tassa sui rifiuti solidi urbani fra le più basse d’Italia (Rapporto Cittadinanza Attiva nazionale)”.
Esprime forte rammarico il sindaco: “Ho fatto ormai l’abitudine e non mi spaventano i gratuiti e velenosi attacchi personali di Città Plurale. Sono molto preoccupato, invece, per i danni che questo genere di falsità procurano alla città e ai cittadini. Ribadisco che la discarica di La Martella verrà chiusa secondo il programma che ci siamo dati in Consiglio Comunale di fronte ai cittadini e sottoscritto con la Provincia e gli altri organi di governo sul ciclo dei rifiuti.
In seguito alla nota del sindaco Adduce Città Plurale ha inviato una replica che riportiamo di seguito. La nota è sottoscritta questa volta da Marino Trizio.
La discarica: ragionare sul problema per soluzioni condivise.
Circa la discarica di La Martella appare evidente che mentre Città Plurale parlava di 200 mila mc di ampliamento, ne sono in ballo oltre 160 mila mc, uno scarto del 20%. Non poco, certo, ma in sede di realizzazione ci si potrebbe sempre allargare un pò.
Quello che appare rilevante è che si va al raddoppio delle quantità assentite in Consiglio Comunale e senza che quest’ultimo ne sia venuto a conoscenza, per quanto ci risulta. In Consiglio Comunale, nell’autunno del 2010, si era discusso, lo ribadiamo per chiarezza, dei 53 mila mc da abbancare nella 3a e 4a vasca e di ulteriori 25 mila mc, che apprendiamo essere passati a 30 mila. Nessuno riferimento vi è mai stato agli “ appena” ulteriori 80 mila che sono pari ad altri 4 anni dell’attività della discarica e sommando i residui e quelli rivenienti dall’abbancamento, portano la discarica ad una operatività di almeno altri 6 anni. Che la discarica, al momento, sia gestita dal Comune è un dato, ma non è detto che questo continui all’infinito. Sull’argomento ci siamo già da tempo soffermati, non resta sperare che, onde evitare quanto è successo a Fenice, il Comune di Matera provveda a conformarsi a quanto disposto dall’art. 242 del dlgs 152/06 circa le procedure operative ed amministrative. Poco senso ha parlare del costo della Tarsu se prendiamo a riferimento Potenza, dove i cittadini pagano più del doppio rispetto ai materani, perchè nel capoluogo regionale opera l’ACTA, che è un pesante carrozzone e se poi si tenta di presentare un conto alla Regione per lo smaltimento del percolato, pari a 4 Milioni di euro. A questo punto tutti i gestori di discariche sarebbero autorizzati a presentare una qualche nota spesa alla Regione. Mentre per le altre discariche che operano in Regione è noto il costo del conferimento dei rifiuti e sono economicamente in equilibrio, ci chiediamo se è stato fatto mai il conto del costo per quella di La Martella. Di certo, quest’ultima in equilibrio economico non è se abbisogna di 4 Meuro dalla Regione. Fare riferimento al Piano Provinciale dei rifiuti è semplicemente restare nella vaghezza visto che l’impiantistica a valle non è stata determinata se non per grandi linee ed in maniera confusa. Anche questa è un’altra storia, in cui viene coinvolta tutta la Regione nel momento in cui , si procede con l’ampliamento di discariche, sempre più spesso inquinanti. Gli impianti di riciclo dei rifiuti restano solo nei sogni e nelle menzioni dei tanti convegni.
Per finire è bene ribadire che la discarica di Matera, escluso casi di durata temporanea, serve soprattutto la nostra città e che i comuni di Irsina e Montescaglioso e per alcuni giorni ancora Montalbano Jonico, sono tutti virtuosi perché fanno una raccolta differenziata che porta in discarica pochi rifiuti. Senza tirare in ballo l’immagine della città e la sua candidatura a Capitale della Cultura 2019, occorre ragionare sul problema per individuare soluzioni condivise,capaci di portare ad una gestione corretta attraverso una efficace raccolta differenziata.
Associazione Città Plurale – Il Presidente Marino Trizio
Se l’ultimo acquisto di questa scandalosa amministrazione controllata dal partito del mattone è l’affare rifiuti, siamo proprio nella m…., e stare a lottare contro i mulini al vento non è il caso perchè come dice il proverbio che a lavare la testa all’asino si perde acqua e sapone (e noi cittadini materani siamo l’asino), possiamo pure andarcene definitivamente da Matera.
Spero che il tutto sia frutto come qualcuno direbbe di ilazioni fantasiose e opportunistiche, staremo a vedere, mai come questa volta voglio dare il benficio del dubbio.
nella deliberazione del 2011 del consiglio comunale che sanciva la delocalizzazione e la chiusura della discarica con pronoprogramma da ttuare entro due anni NON si faceva riferimento al piano provinciale dei rifiuti, a cui si appella adesso adduce pressato dell’evidenza dell’ennesima venuta meno della parola data…. adduce non è difeso da nessuno, tranne il solito angelino prezzemolino
La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.(ENRICO BERLINGUER). Ma se adduce è caduto così in basso da farsi rappresentare e difendere da angelino, ricordo a quest’ultimo che lui ha votato tosto sindaco, e noi iscritti e simpatizzanti di quel che rimane dell’onesto PD materano, compreso:” le solite associazioni ambientaliste della città di Matera che cercano di mettere in difficoltà il governo Adduce” abbiamo votato adduce senza primarie con imposizioni potentine, ma lui invece di attuare il programma elettorale si è rinchiuso nella fortezza del sesto piano con i suoi triunviri. Con maggioranze mai approvate dal partito e noi non abbiamo bisogno di lezioni da una bandiera al vento. adduce lo ribadisco ancora una volta dimettiti. prima che il PD azzeri i propri consensi.
“La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.(ENRICO BERLINGUER). ”
BELLE PAROLE
TANTO ATTUALI AL GIORNO D’OGGI!
Ma i politici del PD hanno mai fatto un corso di formazione sui valori e i grandi uomini del loro partito?
non si può perdere tempo a rispondere all’Angelino.
Chi e??????????????
Lo faremo per i Rivelli- Adduce perchè stanno ancora li
Bella figura di c….ha fatto città plurale. Ma chi sono i suoi rappresentanti e chi rappresenta, quanti sono i suoi iscritti hanno mai fatto un’assemblea dei soci, Hanno mai pubblicato uno straccio di bilancio?, prendono soldi pubblici? oppure si incontrano quattro cristiani pensionati in una casetta nei Sassi per giocare sulla pelle dei cittadini di La Martella solo per smania di protagonismo spinti magari da qualche manovratore occulto interessato a qualche altra poltrona? Non me ne freca un cavolo di adduce o di Rivelli. Mi interessa che la discarica sia chiusa e che ognuno si assuma le sue responsabilità.
Un cittadino di La Martella