2019: Italia e Bulgaria esprimono le Capitali europee della Cultura. Le città candidate si interrogano sul loro ruolo per l’Italia 2019
Bari, Bergamo, Brindisi, L’Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia, Pisa, Ravenna, Siena, Siracusa, Urbino, Venezia, sono, ad oggi, la maggior parte delle Città italiane che si candidano a Capitale Europea della Cultura 2019. Si sono riunite a Roma per iniziativa dell’Associazione delle Città d’Arte e Cultura (CIDAC), alla presenza della dr.ssa Leila Nista project manager del Focus Point “Capitali Europee della Cultura” del Ministero per i beni e le attività culturali.
L’iniziativa ha avuto lo scopo di verificare il lavoro che le singole Città stanno svolgendo per predisporre i propri dossier di candidatura che dovranno essere consegnati al Ministero per i beni e le attività culturali entro il prossimo 20 settembre. Una commissione composta da rappresentanti del Governo italiano e delle istituzioni europee, nei quattro mesi successivi, selezionerà un primo gruppo di Città tra cui, nel 2014, sarà individuata la Capitale Europea della Cultura per l’Italia. La riunione ha evidenziato che l’ampio numero delle Città concorrenti, la loro distribuzione su tutta la Penisola, il livello piuttosto elevato della progettazione, l’ampio ricorso alle direttive europee per intercettare le risorse previste per il nuovo ciclo della programmazione 2014/2020, consente di affermare che, accanto al processo competitivo, si sta predisponendo un vero e proprio programma per Italia 2019. Per queste ragioni si è deciso di dar luogo ad un sito comune alle città candidate, alla individuazione di un logo di Italia 2019, all’apertura di un confronto di merito con Regioni e Governo per individuare strumenti e risorse per sostenere la realizzazione del Programma Italia 2019.
Le Città candidate, che per regolamento dell’Unione Europea devono impegnarsi a realizzare i propri progetti anche nel caso non fossero scelte come Capitale, possono offrire al Paese intero progetti e idee per disegnare un nuovo futuro per l’Italia che faccia perno sulla cultura come un modello possibile di rilancio dell’economia e dell’industria nazionale. Una competizione che si fa virtuosa e che può essere anche un segnale della maturità di un Paese che non sempre gode di apprezzamenti in sede europea. La rappresentante del Mibac ha espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa dichiarando ampia disponibilità ad accompagnare il processo avviato dalle Città.