SUBITO IL REGOLAMENTO URBANISTICO PER FRENARE LA “DEREGULATION” DEL PIANO CASA
Grido di allarme degli Architetti materani: la città si sta trasformando in maniera incontrollata
L’Ordine degli Architetti della Provincia di Matera ha consegnato all’Amministrazione Comunale un documento con alcune riflessioni sul Regolamento Urbanistico in via di approvazione: si articola in 11 punti che ribadiscono i concetti di qualità urbana, di nuova pianificazione da attuarsi attraverso strumenti urbanistici ordinari.
“Completare l’iter di adozione della Strumentazione Urbanistica –si legge nel documento- è diventata una necessità non più eludibile. Matera ha assoluto bisogno di uno strumento urbanistico adeguato perché la città si sta trasformando in maniera incontrollata. L’assenza del R.U. può alimentare la produzione di progetti di trasformazione del territorio slegati da una visione organica ed unitaria dell’assetto futuro della città per cui è necessario ed urgentissimo che si rimedi alla ‘deregulation’ messa in atto con il Piano Casa. Il R.U. si ripromette di favorire sostenibilità, qualità urbana ed equità con un uso della riqualificazione urbana in senso perequativo. Occorre quindi promuovere la rigenerazione urbana attraverso la rottamazione degli immobili privi di qualità, non antisismici e ubicati in aree non idonee; mettere in sicurezza il territorio e attivare efficaci forme di monitoraggio e gestione dei rischi; migliorare e rendere efficiente sotto il profilo del risparmio energetico il patrimonio edilizio esistente. Diventa improrogabile passare perciò dal Piano Casa ad una adeguata pianificazione per la città”.
Entrando nel merito di alcuni degli 11 punti, gli Architetti chiedono all’Amministrazione di contenere le volumetrie, evitando di aggiungere edifici ma riqualificando quelli esistenti; di dotare la città di adeguate aree verdi; di perimetrare nuovi Piani Integrati, individuando interi quartieri da riqualificare; di tutelare con norme tecniche attuative e piani unitari i quartieri storici degli anni ’50 elaborando piani particolareggiati; di analizzare e normare i tessuti storici, per evitare interventi non contestualizzati; di ricalcolare gli indici qualora il Piano Casa dovesse comportare, con l’attuazione, l’aumento dell’edificato.
“In merito a Piazza Matteotti e piazza della Visitazione – si legge ancora nel documento- l’Amministrazione Comunale non ha tenuto in debita considerazione le istanze ed il parere di cittadini e tecnici. La soluzione urbanistica prospettata sarebbe una sistemazione della viabilità in coerenza con il Piano urbano della mobilità che sicuramente non è la soluzione per questa Piazza.
A novembre lo stesso Ordine ha consegnato all’Amministrazione le ‘Schede di dettaglio dei Pisus’ che forniscono una soluzione percorribile, economicamente vantaggiosa, per il problema contingente del traffico”.
Gli architetti materani auspicano un maggior confronto con l’Amministrazione anche con il contributo delle proprie valutazioni presentate sul Regolamento Urbanistico della Città di Matera per favorire effettivamente uno sviluppo del complesso processo di innovazione nel governo del territorio che possa, infine, portare a costruire un’idea di città condivisa.
Riportiamo di seguito il documento integrale inviato al Comune di Matera dall’Ordine degli Architetti della provincia di Matera
All’On. ADDUCE Salvatore
Sindaco del Comune di Matera
Via A. Moro
75100 MATERA
e, p.c. All’Ing. MAZZEI Pietrantonio
Assessore alle Politiche di governo
del territorio ed edilizie
del Comune di Matera
Via A. Moro
75100 MATERA
Al Prof. Arch. NIGRO Gianluigi
Viale Carso n.71
00195 ROMA
Oggetto: Documento sul Regolamento Urbanistico del Comune di Matera.
Riflessioni.
Le sollecitazioni ad un coinvolgimento in un dibattito cittadino sul Regolamento Urbanistico del Comune di Matera, e quindi sui temi della qualità urbana e dello sviluppo futuro del territorio, ha trovato nella realtà degli Architetti materani la disponibilità ad una interlocuzione attenta e sensibile.
Pertanto il nostro Ordine professionale vuole mettere a disposizione del Sindaco, dei Pianificatori e della Cittadinanza alcune riflessioni scaturite da un lavoro condiviso con una nostra Commissione interna.
Avendo la consapevolezza di come le recenti trasformazioni urbane ed edilizie hanno influito negativamente sull’identità della città di Matera e ripensando alla sua storia urbana, recente e passata, diventa indispensabile intervenire nel dibattito riguardante le scelte per lo sviluppo futuro previsto dalla nuova pianificazione che si deve esplicare attraverso gli strumenti urbanistici definiti dalla Legge Urbanistica Regionale n. 23/99 su “Tutela, governo ed uso del territorio” (Regolamento Urbanistico (R.U.); Piano Strutturale Comunale (PST); Piano Operativo (PO) e Piano Strategico).
Completare l’iter di adozione della Strumentazione Urbanistica è diventata una necessità non più eludibile. Matera ha assoluto bisogno di uno strumento Urbanistico adeguato. Opportunità a cui l’Amministrazione comunale non può più derogare.
In Tutta la Regione un’esigua minoranza di Comuni si è già dotata del nuovo Regolamento Urbanistico previsto dalla L.R.23/99.
L’Ordine degli Architetti, quindi, intende invitare amministratori, forze politiche e sociali, a mettere al Centro del dibattito cittadino la questione Urbanistica a Matera.
Oggi assistiamo ad un ennesimo Start Up del Regolamento Urbanistico e ci auguriamo che si prosegua con la definizione del PSC.
Viviamo in una città che si sta trasformando in maniera incontrollata.
L’assenza e il ritardo di una strumentazione urbanistica adeguata temiamo possano alimentare la produzione di progetti di trasformazione del territorio slegati da una visione organica ed unitaria dell’assetto futuro della città per cui è necessario ed urgentissimo che si rimedi alla “Deregulation” messa in atto con il c.d. Piano Casa.
Pertanto sarebbe importante che principi come quelli di una maggiore sicurezza, sostenibilità ed efficienza energetica, premialità nelle trasformazioni urbane, peraltro condivisi, non diventino Interventi straordinari ma possano trovare congrue definizioni nelle norme ordinarie del Regolamento Urbanistico.
Diventa non più eludibile, allora, la necessità di ripristinare un regime urbanistico di trasformazione chiaro e inequivocabile in quanto Matera non può permettersi un’altra stagione di “dubbi” normativi.
La nuova Pianificazione Urbanistica DEVE dunque affrontare e risolvere le problematiche della città contemporanea ma Deve dare anche risposte soprattutto alle Domande di chi la vive: per usare le parole di Italo Calvino nelle “Città invisibili” di una Città non godi le Sette o le Settanta meraviglie ma la risposta che dà alla tua domanda”.
La completa realizzazione passa comunque attraverso una politica per le città ed il territorio, che si occupi:
di infrastrutture, di mobilità e di trasporto collettivo; di recupero e di riqualificazione delle periferie; di Qualità Ambientale; di Edilizia sociale e che apra una reale prospettiva di modernizzazione e di sviluppo sostenibile per il nostro Paese e la nostra Città.
Ed il nostro R.U. dunque, si apre con uno sguardo sulla nostra Città riconosciuta in Cinque Città di ambiti omogenei e si ripromette di favorire SOSTENIBILITA’, QUALITA’ URBANA ed EQUITA’ con un uso della RIQUALIFICAZIONE URBANA in senso Perequativo (individuando PREMIALITA’ E COMPENSAZIONI).
Emergono inoltre nel R.U. aspetti positivi desunti dalla nuova cultura del “governo del territorio” introdotti dalla Legge Regionale che oltre a prevedere meccanismi di partecipazione, valutazione e concertazione individua modalità applicative come la perequazione urbanistica cui sottende il principio di compensazione tra suoli urbani ceduti o acquisiti e diritti edificatori acquisiti o ceduti tra premialità e compensazione.
Altra considerazione riguarda la valutazione della reale domanda di edilizia residenziale pubblica. Sono oltre vent’anni che con insistenza, e ciclicamente, si pone l’esigenza di un’indagine sulla reale domanda di Edilizia Residenziale pubblica (ERP), attraverso la cosiddetta Anagrafe dell’Utenza, che stranamente non si è mai attivata.
Si ritiene che l’anomalia del mercato edilizio di Matera imponga questo tipo di indagine.
Ciò che oggi si chiede a chi governa è una “promessa” di città che sia plausibile e adeguata alle domande di qualità che tutta la comunità materana si aspetta.
Ed in riferimento ad essa possiamo affermare che l’uso parsimonioso delle risorse non riproducibili, come il suolo, debba essere il riferimento strategico per la definizione di una politica territoriale che individui come azioni prioritarie:
? Puntare sulla riqualificazione ambientale attraverso il rafforzamento delle forme di tutela delle aree e dei beni mirate alla conservazione dell’ambiente, dell’ecosistema e delle sue componenti primarie, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico;
? Promuovere la rigenerazione urbana attraverso:
? la rottamazione degli immobili privi di qualità, non antisismici, che dissipano energia e sono ubicati in aree non idonee;
? la messa in sicurezza del territorio e l’attivazione di efficaci forme di monitoraggio e gestione dei rischi che contraddistinguono strutturalmente il nostro territorio comunale;
? migliorare e rendere efficiente sotto il profilo del risparmio energetico il patrimonio edilizio esistente.
Diventa improrogabile passare perciò dal Piano casa ad una adeguata Pianificazione per la Città.
Il nostro benessere dipende, infatti, anche dalla qualità dell’edilizia e dell’organizzazione urbana e territoriale che sappia tutelare con rigore ciò che resta dell’integrità e della bellezza del paesaggio.
Entrando nel merito dell’R.U., seguono 11 punti, che esprimono, in sintesi, alcune osservazioni sui suoi contenuti e che, quindi, riteniamo possano essere oggetto di riflessione e confronto.
1. Sarebbe opportuno contenere le volumetrie, evitare di aggiungere edifici, riqualificando quelli esistenti. Il R.U. individua alcune aree verdi sulle quali, con il principio della perequazione, è possibile la nuova edificazione in sito od altrove. L’indice previsto per queste aree è, in genere, pari 0.18mq/mq (contro 0.08-0.125mq/mq del R.U. 2007) ma il dato più rilevante è che queste aree verdi oltre ad avere superfici esigue sembrano essere state già utilizzate, asservite a precedenti interventi costruttivi. Per queste aree occorrerebbero verifiche più puntuali. Non è chiaro, visto che è stata individuata come area verde a compensazione, dove si intenda collocare l’attuale Centrale Elettrica, ad oggi nella città, al fine di salvaguardare la salute dei cittadini. Una centrale elettrica ad alta tensione non può essere collocata nella città urbanizzata, in vicinanza del polo universitario e di un tessuto residenziale piuttosto accresciuto.
2. Centro storico: per questa porzione di territorio occorrerebbe semplificare le procedure, attraverso l’attuazione di interventi ad attuazione diretta, rispondendo a regole già conclamate. Nel vecchio PRG ’99 era previsto un disegno organico.
3. Sono individuate solo 3 aree per Piani Integrati, con sub comparti. Esempi simili già presenti sul territorio sono Venusio e San Giacomo: si tratta di situazioni che non hanno mai funzionato ma hanno solo aggiunto volumetrie e non hanno migliorato i servizi. Bisognerebbe, invece, individuare interi quartieri da riqualificare. Per questo l’Amministrazione potrebbe elaborare Piani Particolareggiati, con l’ausilio di procedure amministrative già in uso.
4. I tessuti urbani degli anni ’50, i nostri quartieri storici, devono essere normati per essere tutelati e riqualificati attraverso “Piani Unitari di Manutenzione Urbana” che sottopongano al vaglio critico della compatibilità con i valori architettonici originari, ogni richiesta di modifica. Si pone cioè, la necessità di definire l’ammissibilità della modifiche e delle trasformazioni nei quartieri storici attraverso Norme di Attuazione e Progetti Unitari, che intervengano in maniera organica su tessuti urbani di conclamato valore di testimonianza storica.
5. I tessuti degli anni 60-70-80-90, intesi come aree edificate e di completamento, dove è possibile la nuova edificazione, ogni altra autorizzazione di nuova edificazione deve avere la verifica di aree già asservite, già sfruttate ai fini volumetrici. Per questi tessuti occorre una ricostruzione storica.
6. Alcune aree, dove il R.U. prevede trasformazioni di tipo edilizio, sono state già espropriate in passato e sono oggi di proprietà comunale. Sarebbe necessario effettuare una puntuale verifica sulla congruità di queste aree, che, se richiamate ad oggi, generano un aumento del carico volumetrico.
7. E’ necessario predisporre una corretta analisi che verifichi le reali necessità abitative della città, posto che il tasso di natalità è in calo non solo a Matera. L’ultimo censimento ISTAT, pur risalendo al 2001, ci indica il numero di residenti per quartiere, totalizzando n°58777 residenti. Quali sono le stime di cui tiene conto il R.U. in merito all’incremento di abitanti nella città? Sulla base di queste stime possiamo definire il fabbisogno abitativo in termini di necessità di nuova edificazione. In città sono numerosissime le unità immobiliari sfitte, vuote. Piuttosto che costruire il nuovo, non sarebbe più saggio predisporre politiche che agevolino i cittadini all’acquisto di immobili a prezzi giusti, adeguati alla città/provincia di Matera? Perché non riqualificare l’esistente, composto di numerose unità vuote, assicurando qualità per chi le utilizzerà e lavoro per chi opererà per attuare le possibili modifiche?
8. In merito a Piazza Matteotti/della Visitazione viene individuata, negli elaborati di R.U., una area AC/5, ad attuazione indiretta, con una SUL residua “precedente pari a circa mq 11.000”.
A memoria, degli ultimi eventi riferiti a questa Piazza, a seguito di un “Incontro/dibattito”, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Matera e svoltosi il 28 gennaio u.s., eludendo le note considerazioni riportate sulla “stampa” locale, pare che Codesta Amministrazione non ne abbia tenuto alcun conto, trascurando le istanze ed il parere di cittadini e tecnici. La soluzione urbanistica prospettata anche dalla “Scheda” del Comparto AC/5, che si attuerebbe con “la sistemazione della viabilità in coerenza con il PUM”, non ci sembra la “soluzione” al tema che impone questa Piazza. Si rammenta che lo stesso Ordine ha consegnato a Codesta Amministrazione, a novembre, “Schede di dettaglio”-PISUS che forniscono una soluzione percorribile, economicamente vantaggiosa, per il problema contingente del traffico; la sistemazione della Piazza va decisa utilizzando le risorse in campo (in primis i Professionisti coinvolti da Codesta Amministrazione per il R.U., il P.S.C., il Piano Strategico, il PUM).
9. Non si condivide quanto riportato nell’art.17-Attuazione indiretta tramite Programma Integrato- paragrafo n°4: il perimetro di un nuovo Ambito non può essere individuato con solo Atto Dirigenziale, senza che ciò, tra l’altro, costituisca variante al R.U.. Nel R.U. 2007 i Programmi Integrati erano inquadrati nell’art. 17 delle NTA e avrebbero dovuto seguire, per la loro definizione, un iter amministrativo più rispondente alle normali procedure partecipate.
10. Per le aree di riqualificazione urbana, occorre verificare la congruità dell’indice per la SUL (nel PRG ’99 era 0.20, adesso è spesso 0.14) considerato che le possibili premialità, che riporterebbe l’indice a 0,21, presuppongono la realizzazione di edilizia sociale e di interventi al alto contenuto innovativo in termini di bioedilizia e impianti energetici alternativi etc. che potrebbe rappresentare oneri difficili da attuare.
11. Qualora il Piano Casa dovesse comportare, attuandosi, l’aumento dell’edificato, si chiede di ricalcolare gli indici che risulterebbero così incongrui rispetto ad un nuovo assetto urbanistico.
Siamo certi che l’adozione dei nuovi Strumenti Urbanistici per la Città di Matera sia una condizione necessaria (anche se non sufficiente ) per il rilancio della pianificazione urbana, che a sua volta può iniziare a correggere le storture del paesaggio locale e allestire in prospettiva uno scenario fisico migliore per la vita quotidiana, in cui il patrimonio di bellezza e di cultura ereditato dalla storia sia adeguatamente tutelato.
Pertanto auspicando sempre maggiori momenti di confronto, fondati sulla volontà comune di creare forti sinergie e collaborazioni istituzionali, rassegniamo le nostre valutazioni sul Regolamento Urbanistico della Citta’ di Matera affinché, coordinato con PSC e Piani Operativi, questo strumento possa favorire effettivamente lo sviluppo del complesso processo di innovazione delle modalità di pianificazione e governo del territorio e possa portare a costruire un’idea di città condivisa.
Con i migliori saluti.
Il presidente Arch. Eustachio Vincenzo Olivieri