In vista delle prossime festività del 25 aprile e del 1 maggio Lavoro che si celebra il 1 maggio, la Cgil attraverso una nota congiunta sottoscritta dal segretario generale Manuela Taratufolo e dal segretario generale Filcams Cigl Matera Maria Bruna Montemurro invitano l’amministrazione comunale ad avviare un confronto con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali sul tema delle aperture domenicali in una città riconosciuta a vocazione turistica. Di seguito la nota integrale.
In periodo di grave crisi economica e di valori, riteniamo irrinunciabile invocare il rispetto per il lavoro e per la dignità dei lavoratori.
Mai come in questo momento di grande smarrimento, sfiducia e negazione dei diritti, non bisogna abbassare la guardia e pretendere che la ripresa del nostro Paese passi necessariamente rimettendo al centro il lavoro garantito, dignitoso, sicuro, come viene sancito dalla Costituzione.
La crisi che ci ha inginocchiato più di quanto potevamo presagire e la disattenzione grave e acuta verso il disagio sociale delle persone ultime, hanno consentito un imbarbarimento del mercato del lavoro.
In nome della crisi chi ci ha finora governato ha messo mano ad architravi del diritto del lavoro indebolendo maggiormente chi, storicamente, è sempre stato ricattato: il lavoratore.
Oggi tutelare e difendere i diritti dei lavoratori è complicato: assurdamente ciò accade proprio per responsabilità di coloro che dovevano farsi garanti della Costituzione assicurando per tutti lavoro, istruzione, sanità, equità sociale e fiscale.
Invece, la crisi e’ stata l’alibi, anche per la politica istituzionale, per indebolire il lavoro e i lavoratori, decrementare le garanzie, aumentare la precarietà. Una giungla autorizzata da leggi e riforme che sono state invece contro il lavoro e non a favore di esso. I numeri delle statistiche parlano chiaro: aumentano i precari, i disoccupati, i poveri, gli scoraggiati, gli inoccupati, diminuisce il lavoro, si annulla il rispetto per la dignità di chi lavora, di cerca il lavoro e di chi lo perde.
Il Governo Berlusconi voleva cancellare le feste nazionali. Gli è stato con forza impedito. Ma di fatto, per alcuni lavoratori, le feste non esistono più. La liberalizzazione sulle aperture degli esercizi commerciali ha portato ad una vera barbarie delle regole: ciò comporta che i lavoratori coinvolti non hanno la possibilità di riposare nei giorni del 25 aprile e del primo maggio.
E ciò accade nell’indifferenza di tutti, come se, lavorare in quei giorni o tenere aperto un esercizio commerciale, risollevasse il Paese dalla crisi. E come se in quelle giornate sia fondamentale fare la spesa.
E’ una questione di civiltà.
La festa della Liberazione e quella del Primo Maggio devono potere essere godute da tutti. E laddove sia necessario lavorare, quelle giornate vanno remunerate al giusto.
Invece ciò che si verifica è che in quelle giornate molte commesse, molti lavoratori del settore terziario (soprattutto dipendenti di supermercati) sono addirittura sottopagati: non solo si nega il sacrosanto diritto a godere di quelle feste nazionali ma si è pure mortificati per il mancato riconoscimento del giusto salario.
Liberandoci da ogni ipocrisia, il lavoro in quei giorni non è volontario ma è imposto e chi si rifiuta viene licenziato o fatto dimettere.
Di ciò dobbiamo parlarne ad alta voce e prenderne coscienza poiché anche a Matera ciò accade e accade con prepotenza poiché la penuria del lavoro rende i lavoratori di questo settore molto ricattabili.
In questa giornata è importante fare una riflessione: nessuno deve recarsi a fare la spesa in questi due giorni di festa; festa per tutti e non solo per alcuni; feste civili simboleggianti rispetto, giustizia, valore del lavoro. La festa non si vende, si vive.
All’amministrazione comunale si chiede di avviare un confronto con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali sul tema delle aperture domenicali in una città riconosciuta a vocazione turistica.
In nome di tale vocazione, non si può continuare a fare finta che troppi lavoratori sono, anche nelle giornate di festa, sfruttati e sottopagati.
Urge un protocollo di intesa che disciplini le aperture domenicali e che preveda il rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.
La crisi non può e non deve continuare ad essere un alibi per fare pagare solo ai più deboli gli effetti di essa.
Chiediamo pertanto al nostro Sindaco di riunire le parti sociali e le parti datoriali poiché la candidatura di questa città a capitale della cultura passa anche dalla priorità di rendere il lavoro rispettato, garantito sempre, per tutti e per 365 giorni all’anno.
Matera, 24 aprile 2013
Segretario generale Manuela Taratufolo
Segretario generale Filcams Cigl Matera Maria Bruna Montemurro
svegliatevi anche voi sindacalisti….oramai nullafacenti su argomenti seri!!
sembra un villaggio vacanze oramai!!!
Ma da quando vi occupate dei diritti dei lavoratori? Da quando forse il lavoro non ce l’ha più nessuno….
Lo volete capire che la gente è DISPERATA! Se dobbiamo veramente liberarci dall’ipocrisia dovete riconoscere che siete i corresponsabili dello SCEMPIO (termine a cui voi siete molto affezionati), che si sta consumando….
Assumetevi per una volta la vostra responsabilità!
Il commercio è il settore che più di tutti risente della crisi, anziché difendere a spada tratta chi vorrebbe anche in giorni di festa LAVORARE, questi mufloni strapagati si trincerano a difesa di due festività, dichiaratamente di partito, per farsi vedere sfilare in inutili e farsesche parate che in questo periodo proprio non c’azzeccano.
Sarei curioso di sapere se la CGIL è in grado di chiedere un confronto per tutte le tasse che ci deve, sull’IMU che non paga e sull’ICI che non ha mai pagato, discutere sulle cifre che i sindacalisti guadagnano, discutere sugli accordi che prima firma e per i quali poi si lamenta.
Altro che garantire che tutti partecipino alle feste…
Spero tanto che i sindacati vengano aboliti, sono la rovina di questa nazione e i primi magna magna. Parola di un dipendente non statale.
Cara Manuela Taratufolo ma nella tua vita c’è l’hai almeno 1 ora di lavoro????? Non credo proprio
giustissimo , io sono un commerciante , lavoro 8 giorni su sette e non vuol essere uno parafrasi , è cosi, aperto dalle 7 di mattina a mezzanotte , anche la domenica e festivi , questo perche, da quando si è aperto il centro commerciale di venusio. tutti erano chiusi regolarmente il giovedì pomeriggio e la domenica .
ma se adesso ci faranno stare chiusi la domenica e le festività , nn è giusto che l’ipermercato rimanga aperto .
tutti e dico tutti devono rispettare le regole, ma siccome al comune devono “mangiare” questa regola non la rimetteranno più in atto.
i sindacati peggio del comune. dico io adesso vi accorgete di questo handicap.
ma fatemi il piacere , se decidete che bisogna stare chiusi la domenica , la regola deve valere per tutti.