A seguito della notifica al Comune da parte della cancelleria del Tribunale di Matera relativa al dispositivo della sentenza pronunciata dal Tribunale di Matera nei riguardi dell’architetto Francesco Paolo Gravina, dirigente a tempo indeterminato del Comune di Matera, l’Organismo Collegiale previsto dal regolamento disciplinare del personale dirigente, ha provveduto alla sospensione cautelare obbligatoria dal servizio del dipendente comunale.
La condanna per Gravina e Pezzi nell’ambito dell’inchiesta sui PISU del Comune di Matera
4 anni e 6 mesi di reclusione per il dirigente del Comune di Matera Franco Gravina e 1 anno per l’ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale Angelo Pezzi, ora in pensione. Sono queste le richieste della sentenza di primo grado pronunciata nel Tribunale di Matera in merito all’inchiesta PISU avviata nel 2005 dal Pm Salvatore Colella con la Guardia di Finanza per irregolarità riscontrate nella gestione dei Progetti integrati di sviluppo urbano del Comune di Matera. L’inchiesta è quella legata ai progetti integrati di sviluppo urbano, noti con l’acronimo Pisu, avviati dal Comune di Matera durante l’amministrazione guidata dalla giunta di centro-sinistra diretta dal sindaco Michele Porcari. Per questa inchiesta il dirigente materano Franco Gravina, che all’epoca ricopriva al Comune proprio l’incarico di responsabile dei PISU era stato già condannato nel 2005 agli arresti domiciliari. La sentenza di primo grado ha condannato Gravina a quattro anni di carcere, mentre un anno di reclusione è stato richiesto per l’ingegnere Angelo Pezzi, ora in pensione ma all’epoca dei fatti contestati dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Matera.
La sentenza di primo grado è stata emessa nel corso di una breve seduta collegiale presso il Triubunale di Matera presieduta dal giudice Lanfranco Vetrone e dai giudici a latere Lelio Fabio Festa e Roberto Spagnuolo. Gravina è stato ritenuto responsabile del reato di peculato, abuso di ufficio e falso. 145 mila euro sarebbero stati suddivisi tra cinque professionisti scelti in modo arbitrario e sena quindi ricorrere alle forme di pubblicità previste dalla legge per organizzare tutto il lavoro richiesto per i PISU e Gravina avrebbe intascato una parcella di 150 mila euro. Gli avvocati di Franco Gravina, Bruno Oliva e Amedeo Cataldo ha annunciato il ricorso in appello. La sentenza di primo grado arriva solamente sei anni dopo i fatti contestati perchè Gravina e Pezzi avevano scelto di avvalersi del rito ordinario mentre gli altri imputati coinvolti in questa inchiesta, gli assessori e il sindaco Porcari, avevano preferito il rito abbreviato. Attualmente Franco Gravina ricopre l’incarico di dirigente dell’ufficio Sassi del Comune di Matera.