E’ stato firmato solo alcune ore fa l’accordo fra governo e Regione Basilicata. A rappresentare il governo c’era Guido Viceconte; Vito De Filippo per la Regione. E’ un accordo storico perché modifica una tendenza non proprio virtuosa nel gestire le risorse petrolifere del nostro territorio. Fino ad oggi ciò che la Regione era riuscita a spuntare sono state solo delle miserrime royalties al 7% usate per fare e rifare le piazzette dei piccoli paesini parte di quest’area, serviti per tenere in vita ’Università ed il CNR di Tito o, quel che è peggio per creare e sostenere una nuova figura mitologica metà assessore e metà sceicco, ghiotta fino alla ferocia di preferenze elettorali, assetata vampirescamente di risorse utili per accrescere la schiera dei suoi “clientes”. A ripetizione, fino a scadere nella petulanza, chi scrive in questi anni aveva avvertito che questo modo di sfruttare la risorsa petrolio non era virtuoso. Occorreva fare in modo invece che un bene non “rinnovabile” potesse essere trasformato in bene durevole e permanente come per esempio la richiesta di una maggiore infrastrutturazione della regione, un rafforzamento del suo apparato produttivo e della sua rete del sapere e della ricerca, agevolazioni in campo fiscale o di accesso al credito agevolato o, ultimo ma non ultimo, l’alleggerimento della bolletta energetica. Un altro innegabile vantaggio di questo approccio auspicato sarebbe stato quello di creare condizioni favorevoli a-selettivi sul nostro territorio; ovvero non soggette alla discrezionalità del don Rodrigo di turno. Vantaggi territoriali tali da raggiungere la giusta “convenienza” per calamitare nuovi investimenti sul nostro territorio sia di soggetti locali che esterni. Insomma applicare sul nostro territorio le ricette che stanno funzionato molto bene in Irlanda od in Catalogna o nella Baviera, avendo per questo una potente capacità negoziale derivata dalla disponibilità delle risorse petrolifere. Per un decennio questo non è stato fatto. La nostra Regione sembrava orgogliosa e paga di aver strappato royalties da favola al 7% (In Nigeria le royalties arrivano al 30%, in Canada e Norvegia sono addirittura superiori al 50%). Non è difficile prevedere che senza questa lungimiranza, dopo lo stupro del nostro sottosuolo, la nostra regione rischia di rimanere ancora più povera di prima. Poi finalmente qualcosa è cambiato! Viceconte è uscito con l’idea che i residenti dovessero pagare meno accise sul carburante perché produttori di petrolio. Idea inizialmente derisa perché ritenuta stoltamente bislacca a causa di quel maledettissimo sarcastico minimalismo nichilista tipicamente lucano che qualcuno comincia a credere che sia impresso perfino nel nostro codice genetico. Una proposta che invece chi scrive l’ha ritenuta da subito molto seria e, soprattutto, coerente con l’idea di creare sul nostro territorio la giusta “convenienza” nel calamitare investimenti e capitali. Poi una volta assunta la responsabilità di governo (sottosegretario del MIUR) questo frammento è diventato una vera e propria strategia politica pienamente condivisa anche dai vertici regionali con davanti a tutti lo stesso De Filippo ben accompagnato da quel piccolo manipolo di consiglieri dinamici e “moderni” della nostra stessa generazione (Santochirico, Braia come Pagliuca); come dagli stessi parlamentari lucani (Latronico, Taddei come Bubbico). La cosa ancora più significativa è che questa è diventata strategia bipartisan per servire il superiore interesse del nostro comune territorio. Insomma finalmente dopo tanta decadenza, un buon esempio di come la politica possa diventare virtuosa se la si intende come instancabile esercizio della responsabilità. Chi mi segue sa che non sono tenero nei confronti della società politica; ma onestà intellettuale vuole che se ne riconoscano i meriti quando ci sono. Insomma un accordo di grande respiro strategico che prevede l’ammodernamento della rete viaria, la creazione di un polo della ricerca e sviluppo nel settore delle energie riferimento per l’intero mediterraneo,il rafforzamento del tessuto industriale ed imprenditoriale ed attività di ripristino e salvaguardia ambientale. E’ un approccio questo che sta dando buoni frutti anche per la creazione del polo aerospaziale nella nostra Regione. Ora si tratta di vedere quali saranno poi le risorse reali che il leghista Tremonti metterà sul piatto della bilancia al di là del genuino e lodevole impegno dei parlamentari governativi e della regione Basilicata. E’ lecito purtroppo dubitare di ciò dopo che il governo nazionale ha negato lo stato di calamità nazionale al Metapontino colpito dall’alluvione (?). Qui però dovrebbe farsi valere la minaccia di chiudere i rubinetti del nostro petrolio…
Francesco Vespe