SassiLive celebra il Primo Maggio, festa del lavoro, con la poesia di Carmine Donnola. Di seguito la lirica dedicata al Primo Maggio e le note biografiche sul poeta di Grassano (foto di Gaetano Plasmati).
IL PRIMO MAGGIO
Non basta il pianto
per fermare la morte bianca
prendiamoci la responsabilità
Tristezza solitudine paura
sei quattordici ventidue
avvolge l’anima l’ansia dei turni
un fascio di luce
Nel cottimo alienante
della catena di montaggio
il primo Maggio
mi vestirò di verde di bianco e di rosso
non rosso sangue rosso porpora
La bandiera mi trascinerà
nelle miniere abbandonate
delle tragedie operaie
Non basta il lamento
dei figli e delle vedove
non basta il grido
per salvare quelle vite
Percorro la galleria
nella fabbrica dei pressati
stanchi con le braccia
si affossa la speranza
Nella miniera abbandonata
umiliata cammina l’anima operaia
nella terra degli sfruttati
lavorano per un quarto della paga
Diritto ed uguaglianza
col peso della vanga
hanno la schiena consumata
dalla fatica incallite le dita
Smoking… cilindro…
sciarpa bianca bastone nobile
la notte di capodanno cambio vita
Berrò Excalibur fumerò il Montecristo
dimenticherò le cicche raccolte
Il 31 Dicembre cambierò la mia bandiera
dimenticherò chi perde vita e lavoro
Carmine Donnola
Note biografiche di Carmine Donnola
Carmine Donnola, poeta e artista lucano, residente a Grassano in provincia di Matera, è uno degli esempi più significativi di come una vita ormai segnata dall’abuso smoderato di alcool si possa trasformare in una favola.
Un passato caratterizzato da un lungo periodo di buio, in cui l’autore non avrebbe mai immaginato di venirne fuori in maniera decisa e brillante.
Un passato vissuto tra sbagli e bottiglie, un uomo alla deriva che al momento più opportuno ha scelto la vita.
Un uomo che, dopo la disintossicazione, ha capito che la vita non va mai buttata via.
Con la sua arte, la sua poesia ha voluto descrivere coloro che come lui hanno avuto un passato da alcolista, ha voluto descrivere, con estrema lucidità, urla e lamenti di coloro che vivono una realtà cruda fatta di pregiudizi e di tanta vergogna.
Carmine Donnola è un uomo dalla personalità complessa in cui si evince il bisogno interiore di far esplodere all’esterno ciò che per tanti, troppi anni è rimasto all’interno della propria coscienza.
La voglia di scoprire nuovi orizzonti in cui la libertà, il non essere più schiavo della bottiglia, sono la base dalla quale ripartire.
Le poesie dell’autore sono urla di protesta che alimentano il bisogno di giustizia, poesie che denunciano la sofferenza che da soggettiva tende a farsi oggettiva spaziando qua e là portando alla ribalta condizioni dolorose.
Nelle sue affermazioni c’è la consapevolezza di chi, in qualche modo, è
fuori dagli sbagli e dalle bottiglie e che quindi può raccontare, con quello che egli definisce, «il dovere della testimonianza diretta», il mondo degli esclusi, degli abbandonati, di coloro che subiscono la violenza e che non rappresentano niente e nessuno.
Ciò che accomuna le sue poesie è la rabbia sempre presente a volte in maniera irruenta e a volte sedata in un urlo strozzato in gola.
Un autore che si autodefinisce «stravagante, cerbero nell’aspetto esteriore, candido nell’anima. Scomodo in un ambiente sociale formale, curioso di musica e poesia e amante del teatro».
Un uomo che ha scoperto il risveglio dopo un oblio lungo e impietoso, un uomo dalle molte anime che ha ancora molto da dare in questo mondo”.
* Estratto dalla Tesi di Laurea di Luca Santoro – Il documentario: Gli Alcolisti Anonimi
Primo Maggio, Romaniello (SEL): Sofferenza, sgomento ma anche rinnovata voglia di protagonismo sociale.
“In piazza a Corleto durante il corteo-manifestazione di Cgil, Cisl, Uil per il Primo Maggio ho letto nelle facce delle persone la sofferenza. Ho toccato con mano il sentimento di sgomento per la grave situazione di crisi, in primo luogo etica, alla Regione, ma anche ascoltato parole di stimolo per continuare il lavoro su alcuni temi di emergenza sociale attraverso una rinnovata voglia di protagonismo sociale”: è quanto sostiene il capogruppo di SEl in Consiglio Regionale Giannino Romaniello.
“Intanto dalle parole dei lavoratori e dei disoccupati del Sauro-Camastra, in primo luogo– continua – ho avuto l’incoraggiamento e il sostegno a proseguire nell’iniziativa per incalzare l’Assessore alla Formazione-Lavoro a convocare la Commissione regionale per l’Impiego perché definisca modalità e criteri per le assunzioni nelle attività petrolifere. Si tratta di stabilire una quota di almeno l’80% delle nuove assunzioni legate al petrolio da riservare a lavoratori della nostra regione e contestualmente di riservare un’ulteriore e consistente quota ai lavoratori residenti nei comuni della Val d’Agri. Solo così i Centri per l’Impiego possono avere un ruolo centrale e possono efficacemente contrastare il processo di liberalizzazione del mercato del lavoro che è la causa principale del focolaio di guerra tra poveri purtroppo sempre acceso nel comprensorio petrolifero. Abbiamo in proposito un esempio da seguire: con le assunzioni alla Sata di Melfi è stata proprio la Commissione regionale per l’Impiego, attraverso una buona pratica di concertazione sociale, a stabilire la quota per i lucani”.
“La manifestazione di Corleto inoltre ci stimola ad intensificare l’impegno sui temi dei precari, del Programma Copes da rifinanziare, della proroga della Cig e della mobilità in deroga e a continuare la battaglia che SEL ha avviato per la rimodulazione dei ticket e l’assistenza ai malati dando seguito all’odg approvato a sostegno delle famiglie che hanno congiunti in stato vegetativo, oltre a misure a favore delle persone che vivono in condizione di non autosufficienza. Mettere al centro di tutto il lavoro e il rispetto dei diritti sui luoghi di lavoro –conclude Romaniello – è per noi un impegno politico quotidiano rafforzato dalla nuova iniziativa di mobilitazione del Primo Maggio”.
1° maggio, Giordano (Ugl):”Giorno speciale al lavoro riconosciuto”.
“Una volta il 1° Maggio riempiva le piazze di lavoratori che rivendicavano le loro istanze, oggi invece si riempiono di disoccupati che rivendicano un posto di lavoro. Purtroppo i dati della disoccupazione italiana sono allarmanti e nessuno fa nulla, credo che sia necessario e giusto ridare una spinta alla piccola economia, incentivare gli artigiani ed i commercianti che rappresentano la vera economia stabile della nostra Regione”.
E’ quanto sostiene il segretario regionale dell’Ugl metalmeccanici della Basilicata, Pino Giordano in occasione dei festeggiamenti del 1°maggio, giorno di festa dedicato ai lavoratori.
Per il sindacalista, “la crisi degli ultimi anni ha allargato ulteriormente il divario tra nord e sud facendo scomparire la questione del mezzogiorno dall’agenda politica nazionale. Dei 500.000 posti di lavoro persi oltre 300.000 riguardano il mezzogiorno e dove la Basilicata si colloca al primo posto non sfuggendo al destino attraversato da tutto il Paese. Il settore industriale è fortemente indebolito dalla crisi, gli unici accordi sindacali che si fanno riguardano accordi di cig, cassa integrazione i deroga, contratti di solidarietà o mobilità. L’Ugl metalmeccanici – conclude il segretario, Giordano – spera che questo governo dia il punto di spinta per allievare tutto ciò e dove il 1° maggio deve essere per tutti i lavoratori e per tutti coloro che non si arrendono alle difficoltà e combattono con grande dignità, un giorno speciale affinché questo diritto al lavoro gli venga riconosciuto”.
Una lirica che nasce dal profondo del vissuto, della sofferenza patita e che altri ancora patiscono. Una lirica in cui si affermano quei valori importanti della vita ma anche il come la stessa è tenuta al borderline della propria esistenza soprattutto quando questa è impregnata in quella sofferenza esitenziale dovuta e partorita da vicissitudini che l’uomo si crea in forma artificiosa per danneggiarsi ma alla fine l’importante è uscirne fuori con il coraggio e la consapevolezza che si è presa una strada sbagliata e che si può ritornare sulla retta via. Complimenti..