A tre mesi circa dallo sbarco del progetto “Zero Rifiuti in Condotta” presso l’ I.T.A.S. di Pisticci, che vede coinvolte tutte le scuole del territorio in una campagna di formazione, sensibilizzazione ed informazione in materia ambientale nell’ambito del progetto Pisticci Zero Rifiuti con lo specifico obiettivo di orientare ed educare i ragazzi all’acquisizione di abitudini e comportamenti consoni ad una corretta ed efficace raccolta differenziata dei rifiuti nonché del loro recupero, riciclo e riuso, si possono cominciare a tirare le prime somme su quanto è stato avviato e su quello che è tuttora in corsa.
Si tratta di un progetto sperimentale che vede gli alunni coinvolti nella pratica quotidiana scolastica di differenziare i rifiuti cosi come si dovrebbe fare in quella che sarebbe una Raccolta Differenziata di tipo “Porta a Porta”. Ciascuna classe, dopo un primo approccio didattico in cui ha appreso le regole fondamentali in merito all’avvio dei rifiuti ad un cosiddetto “ciclo virtuoso” a partire dal loro smaltimento fino a tutti quelli che sono i benefici che ne scaturiscono, è stata munita di una mini Isola Ecologica composta da tre contenitori (ecobox) nei quali i ragazzi possono andare a conferire le tre rispettive tipologie di rifiuti da differenziare: “carta cartone e tetrapack”, “plastica”, “vetro e allumino”.
Di volta in volta i ragazzi si impegnano, una volta riempiti, a svuotare gli ecobox nelle varie Isole Ecologiche piu grandi poste all’ingresso dei plessi scolastici e che vengono periodicamente raccolte dagli operatori ecologici delle ditte specializzate preposte al riciclo.
Nel caso specifico dell’ Istituto Tecnico Agrario c’è da dire che è stata la scuola di esordio di quello che è “Zero Rifiuti in Condotta” e ancora, che la cosa assume dei contorni maggiormente tecnici e dettagliati: nel sodalizio con il progetto 3R (Riduci, Riusa, Ricicla) coordinato dal prof. Lasalandra, i ragazzi si impegnano anche ad un monitoraggio della raccolta differenziata finalizzato all’elaborazione di un report scientifico pesando periodicamente gli imballaggi raccolti in classe e archiviandone dati e risultati. Qui di seguito sono riportati come esempio e a dimostrazione tangibile del lavoro svolto, i grafici (consultabili a breve anche sul sito pisticcizerorifiuti.com) con le percentuali e i dati di differenziazione approntati dai giovani in maniera impeccabile, vuoi per singole classi vuoi facendo una media a livello generale.
Dai risultati si può evincere una gran cosa: che basta un pò di informazione, sensibilizzazione, formazione e buona volontà per raggiungere in una sola settimana di impegno (perchè i grafici in questione sono riferiti ad una media settimanale) una percentuale di raccolta differenziata pari al 68 per cento a dispetto di un 32 per cento di indifferenziato, appena due soli punti sotto il 70 per cento imposto dagli obiettivi comunitari standard europei da raggiungere per una ottimale differenziazione dei rifiuti tenuto anche e soprattutto conto del fatto non certo irrilevante che in una scuola non è che si possa solitamente per giuste ed ovvie ragioni recuperare e riciclare poi cosi’ tanto vetro e alluminio, dei quali ne scaturisce una media del solo 11 per cento, e ancora, che tra il 32 per cento di indifferenziato riportato in tabella ci sarebbe ancora da estrapolare un’altra percentuale di recupero di materiale organico da riciclare avviandolo ad un processo di compostaggio.
L’impegno dei ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario è stato anche quello di elaborare e successivamente compilare un su come vorrebbero che il servizio di raccolta differenziata fosse organizzato, sulle loro aspettative e soprattutto sull’importanza di differenziare i rifiuti.
A breve nel corso di un workshop i ragazzi presenteranno al pubblico i risultati del loro percorso avviato e condotto con la sinergica collaborazione della Scuola in tutte le sue parti dalla dirigenza ai docenti e ragazzi, agli operatori, il Comune di Pisticci e l’Associazione Studio Oikos.
Un risultato dunque tuttavia parecchio positivo e che lascia ben sperare, una sorta di esperimento che di sicuro non resta fine a se stesso se ci si ferma un attimo a ragionare in maniera lungimirante, a riflettere e a considerare il fatto alla luce del quale la scuola rappresenterebbe una piccola società e come tale in essa avviene inevitabilmente su scala ridotta quello che accade poi nel contesto sociale più ampio e col quale più tardi i ragazzi dovranno fare i conti.
Un impegno di costante applicazione e monitoraggio rivelerebbe dunque tutti i suoi caratteri di utilità nel fornire gli elementi e la formamentis necessari per toccar con mano ed affrontare in maniera corretta e con una certa sensibilità il futuro della raccolta differenziata nel nostro territorio, una realtà già esistente ma di certo in cui c’è parecchio da migliorare a partire dal concetto stesso di “rifiuto” che non deve essere più considerato come tale bensì come una “risorsa” e dal quale ricavare, anziché grandi svantaggi e turpi scenari, i maggiori benefici possibili.
Il futuro appartiene a voi tutti ragazzi, un grosso in bocca al lupo e l’invito a continuare fare del vostro meglio.