Domenica 5 maggio 2013 “Mariolino”Corso, centrocampista e bandiera della grande Inter di Herrera degli anni Sessanta e Settanta nonchè allenatore dello stesso club nerazzurro a metà degli anni ’80. Tra i più grandi talenti del nostro calcio, Mario Corso si è affermato come un’ala atipica, mancino non velocissimo ma imprevedibile dotato di grande fantasia. Quasi 30 anni dopo aver appeso le scarpe al chiodo, ancora presente ed attuale nella memoria degli appassionati arriverà Matera su invito degli Inter club “Massimo Moratti ” ed “Esteban Cambiasso “, rispettivamente presieduti da Daniele Pizzolla e Emanuele Lapolla.
In mattinata a partire dalle 10,30 visiterà la città mentre alle 13.30 sarà a pranzo con i soci degli Inter club che lo hanno portato a Matera e infine alle ore 18 incontrerà presso la Mediateca Provinciale in piazza Vittorio Veneto i tanti tifosi nerazzurri che vorranno salutarlo ed anche soddisfare le proprie curiosit . Porte della Mediateca ovviamente aperte con l’invito ad anticipare il proprio arrivo per assicurarsi un posto a sedere.
Biografia Mario Corso
Mario Corso, nato a Verona il 25 agosto 1941, è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Soprannominato Mariolino o Il piede sinistro di Dio, attualmente è osservatore per l’Inter.
Inizia la carriera nell’Audace San Michele, quindi viene scoperto dall’Inter, dove si trasferisce nel 1958 insieme a Mario Da Pozzo e a Claudio Guglielmoni. Prezzo totale dell’operazione, nove milioni di lire; a lui un contratto da settantamila lire al mese. In maglia nerazzura esordisce a 17 anni in Coppa Italia in Como-Inter (0-3) e successivamente diventerà un giocatore importante della “Grande Inter”. Giocò come centrocampista, vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Disputò in totale 502 partite, segnando 94 gol. In quegli anni mise a punto la cosiddetta punizione a foglia morta.
La sua ultima partita con l’Inter fu Inter-Juventus 1-1, del 17 giugno 1973. L’anno successivo giocò nel Genoa, dove concluse la carriera nel 1975.
Nazionale
Con la Nazionale, Corso non ha vinto nessun trofeo; nel 1967 venne convocato nella formazione FIFA del Resto del Mondo, contro la Spagna in onore di Ricardo Zamora, uno dei più grandi portieri di tutti i tempi. La partita finì 3-0 per la formazione internazionale. È risaputo che uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, l’argentino naturalizzato spagnolo, Alfredo Di Stefano, non ha mai disputato un Campionato del Mondo. Ebbene, lo stesso vale per ben cinque tra i maggiori calciatori del torneo italiano del dopoguerra. Tra questi, Mario Corso: scartato nel 1962, non preso in considerazione nel 1966 e riscartato nel 1970. Gli altri quattro sono stati il portiere Giuliano Sarti (già campione italiano nel 1955 con la Fiorentina), il libero Armando Picchi, il mediano Gianfranco Bedin e il bomber Antonio Valentin Angelillo. Si tenga presente che il periodo del loro maggiore splendore lo avevano trascorso con la maglia nerazzurra, a parte Angelillo che dal 1962 al 1967 indossò la casacca della Roma.
Allenatore
Al termine della carriera di calciatore, segue a Coverciano il supercorso per allenatori, che termina nel 1977. Allenò inizialmente la primavera del Napoli (1978-1979), quindi il Lecce ed il Catanzaro. Successivamente, torna all’Inter e ne allena le squadre primavera. Nel 1985-1986, il presidente Pellegrini lo chiama ad allenare la prima squadra, al posto di Ilario Castagner. Nella stagione 1987-88 è a Mantova, in Serie C2, dove riesce a vincere il campionato. Riconfermato anche in Serie C1, porta i virgiliani ad un onorevole sesto posto. Nel 1989-1990 verrà chiamato al Barletta con il compito di salvare la squadra in Serie B e grazie al suo pragmatismo riuscì nell’obiettivo.
SEMPRE FORZA PAZZA MAGICA INTER
IO SONO UN TIFOSO BIANCONERO, E SONO MOLTO CONTENTO RIVEDERE MARIOLINO CORSO, IN CARNE E OSSA, NON LO VEDEVO DALLE FIGURINE PANINI. COMUNQUE. SONO JUVENTINO NATO ONORE AI GRANDI CAMPIONI CHE ANNO FATTO LA STORIA DEL CALCIO ITALIANO.
Quanto mi infastidisce questa presenza di interisti a Matera.
Il 5 maggio gli andrò a rendere omaggio.
Che data storica!
Solo e sempre Forza INTER E MATERA!
COME SARA’ BELLO FESTEGGIARE LO SCUDETTO DAVANTI A MARIOLINO CORSO…………….AAAAAAAAAAAAAAAAAAA
la juve vince lo scudetto …… e tu? sei un miserabile
NOI FACCIAMO VENIRE GENTE CHE FA ONORE AL CALCIO voi PERCHE’ NON CHIAMATE moggi CHE E’ STATO LA ROVINA DEL CALCIO ITALIANO brjghiun mariul e BUFFONI VOI ED IL VOSTRO INCOMPETENTE PRESIDENTE
Bravo ESODATO sei un vero sportivo