Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianni Rosa torna ad affrontare la crisi che in questi giorni ha travolto la politica regionale dopo gli arresti di due assessori e di un consigliere regionale e l’obbligo di dimora imposto ad altri otto consiglieri. Di seguito la nota integrale.
Dopo aver contribuito a creare il “Sistema Basilicata” il governatore lucano indossa all’improvviso le vesti del capopopolo. E con un colpo di teatro azzera quello stesso sistema. Ed ecco il novello Masaniello che cade dal pero quando dalle cronache giudiziarie apprende dell’odiosità di certi comportamenti tenuti dai consiglieri regionali. Lui puro, (gli altri no) non si fa scrupolo di azzerare quello stesso sistema di cui ha la paternità. Un Masaniello per convenienza dunque. Che ha bisogno di sopravvivere anche a costo di uccidere (metaforicamente) i suoi stessi “amici”. Del resto De Filippo non è nuovo ai cambi repentini. Lo ha fatto con il petrolio. Clamoroso esempio di come si possa cambiare idea dopo aver permesso di tutto alle compagnie. Masaniello-De Filippo all’improvviso decide di mettere un limite alle estrazioni.
Insomma è chiaro che De Filippo, e non certo da oggi, sta tentando l’impossibile per “passare la nottata” indenne e rigenerarsi in un nuovo sistema, in cui verranno proposte facce della stessa medaglia. La finta rivoluzione può essere evitata. Oggi si apre una possibilità concreta di archiviare la politica rappresentata dal “De Filippo & co” che ha portato la Basilicata alla bancarotta. Un default inspiegabile se consideriamo le enormi risorse finanziarie piovute sulla nostra regione. Basti ad esempio pensare agli 800 milioni del ciclo europeo cui aggiungere gli 800 milioni di royalties. Tanto rumore per nulla visto che queste ingenti risorse non hanno portato sviluppo perché spese senza una pianificazione preventiva ma a seconda delle esigenze del padroncino di turno.
Oggi bisogna essere in grado di offrire ai lucani un’alternativa al sistema. E questa alternativa non è la verginità che vorrebbe ricucirsi addosso il “De Filippo & co”. L’alternativa si deve costruire sui fatti superando gli steccati ideologici. L’alternativa deve essere costruita da uomini e donne interessati al bene comune, pronti ad uno scatto d’orgoglio per non subire più le scelte scellerate di chi è troppo distante dalla gente.