Quale salute oggi? Per molto tempo nella cultura occidentale la risposta a questa domanda la si è esclusivamente cercata nel modello biomedico, caratterizzato fondamentalmente dall’identificazione della patologia con una specifica realtà organica, ben localizzata da strumentazioni sempre più sofisticate, capaci di restituire evidenze scientifiche della patologia, descritta in termini squisitamente fisici, conoscibili e isolabili in modo obiettivo.
Il Convegno “Dal corpo al corpo-mente. La psico-neuro-endocrino-immunologia incontra le scienze e le professioni delle terapie corporee”, tenutosi il 28 aprile 2013 a Matera presso la sala consiliare del Palazzo della Provincia, ha voluto esplorare modi differenti di rispondere alla domanda iniziale, portando ai partecipanti-iscritti un approccio diverso, un approccio che negli ultimi anni sta, con molto lavoro e impegno, facendosi strada a livello internazionale ed anche a livello italiano: si tratta dell’approccio PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia). Se il modello biomedico ha avuto vita facile sulle patologie acute, esibendo anche livelli di efficienza importanti tanto da giustificarne e rinsaldarne l’impianto teorico, con le patologie di tipo cronico, che sono andate sempre più aumentando nel corso dei decenni e che oggi costituiscono il problema emergente nei sistemi sanitari dei paesi occidentali, ora sempre più emerge l’urgenza di un cambio culturale.
Andare oltre questa visione, secondo un approccio complesso, sistemico e interrelato vuol dire considerare la questione ‘salute’ come una questione di ‘relazione’, sia tra i diversi sistemi che ci costituiscono come esseri umani, e dunque genetico, endocrinologico, neurologico, immunologico, psicologico e sociale, sia tra il dentro e il fuori che ci vede come soggetti interdipendenti dall’ambiente e dal contesto culturale. Ecco allora che la malattia è il risultato di un complesso di fattori multidimensionali, e tutti interagenti reciprocamente tra loro, che pertanto necessita di essere studiata ed affrontata a più livelli. L’approccio Pnei si propone esattamente di fare questo. In Italia molti studiosi, scienziati, docenti e professionisti si riconoscono in questo approccio e sono impegnati nella sua diffusione nei settori della medicina, della biologia, delle scienze sociali, attraverso la Società Italiana di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (SIPNEI). Tra le sue finalità ricordiamo soprattutto: promuovere una cultura ed un approccio scientifico alla salute ed al benessere rispettoso della complessità e della interdipendenza biopsicosociale dei fenomeni; promuovere la PNEI e diffondere le conoscenze e le evidenze scientifiche in questa area, ed in particolare sull’interdipendenza mente-corpo, sul ruolo dei fattori biopsicosociali nella salute e nella malattia, nei diversi ambiti e contesti sociali; promuovere la formazione e l’aggiornamento scientifico dei professionisti operanti nel campo della salute e di quelli comunque interessati alla PNEI; promuovere studi, ricerche ed attività nell’ambito della PNEI, anche in collaborazione con altre Società Scientifiche e con Organismi e Istituzioni pubblici e privati, in ambito nazionale e internazionale. Da due anni un gruppo di medici e scienziati sociali (psicologi, pedagogisti, sociologi) hanno dato vita ad un comitato per la costituzione della sezione territoriale interregionale Puglia-Basilicata della SIPNEI, al fine di essere promotori attivi di iniziative di studio e di formazione ricadenti direttamente su questo territorio, andando così a realizzare un’integrazione di competenze e sinergie capaci di valorizzare le risorse intellettuali, scientifiche e professionali presenti in loco. Questo primo convegno che si è tenuto a Matera ha voluto proprio avviare un processo di sensibilizzazione verso le tematiche Pnei al fine di poter coaugulare interessi e curiosità attorno alla costituenda sezione territoriale della Sipnei Appulo-lucana.
I contributi dei relatori del convegno hanno pertanto proposto alcuni tagli prospettici interessati a proposito dei differenti modi con cui poter approcciare interventi e percorsi di promozione della salute e del benessere: Angelo Carlo Licci ha tenuto una relazione su “Olismo e Pnei”, esplorando i nessi tra l’antico sapere e gli approcci del modello sistemico-integrato; il dott. Ezio Del Gottardo ha relazionato su “Il benessere nella relazione uomo-animale”, illustrando le potenzialità e i benefici che i percorsi imperniati sulla cura e la comunicazione con l’animale possono apportare ai soggetti, anche nei casi di disagio psichico, e a seguire il dott. Eustachio Pisciotta, ha offerto un completamento dell’argomento portando all’attenzione dei presenti gli importanti risultati di un progetto condotto con la ASL materana, “Esperienze lucane di ippoterapia”. Infine gli ultimi due interventi hanno illustrato i fondamenti del modello Pnei e quali sviluppo esso può portare nel campo delle professioni sanitarie, educative e della cura. In particolare Ada Manfreda ha relazionato su “Immunologia, mente e relazioni umane: verso un nuovo modello”, sottolineando come l’immunologia rappresenti il tentativo di cogliere il corpo nella specifica e vivente relazione che egli stabilisce col suo ambiente. Essa inoltre si presta a fungere da categoria interpretativa capace di tagliare trasversalmente i linguaggi particolari dei differenti saperi teorico-disciplinari ricongiungendoli entro un orizzonte comune di senso, quello che considera l’Io, non già come ontologico, ma semiotico, tanto a livello interno, la cui capacità semiotica si fonda su di una funzione segnica elettrochimica, quanto a livello esterno, la cui capacità semiotica si fonda sulla funzione segnica delle forme di comunicazione, innanzitutto non verbale, e poi verbale, che poniamo in essere (atti sociali).
Infine Salvatore Colazzo, con l’intervento dal titolo “Il modello Pnei: prospettive di sviluppo nell’area appulo-lucana” ha tirato le conclusioni della giornata proponendo delle linee di sviluppo di azioni e progetti nei territori regionali di Puglia e Basilicata, a partire da questa nuova cornice di modelli teorici di lettura ed intervento, al fine di promuoverne la loro traduzione in prassi professionali in tutti gli ambiti entro cui è richiesto un lavoro su/con la persona, dunque sanitario, sociale, terapeutico, educativo.
Alla presenza del Direttore Sanitario ASM di Matera Andrea Sacco, del Presidente della Provincia Franco Stella e dell’Assessore Gianni Rondinone si sono messe le premesse per un prosieguo nel prossimo futurodelle attività di approfondimento e sviluppo del concetto PNEI.
una grane opportunità per la basilicata e la citta di Matera