In vista delle opportunità di lavoro legate alle nuove estrazioni petrolifere della Total, l’associazione Csail-Indignati annuncia che è pronta a vigilare per capire cosa accade nei Municipi di Corleto Perticara, Guardia Perticara e Gorgoglione. Di seguito la nota integrale.
Occhi ed orecchie nei Municipi di Corleto Perticara, Guardia Perticara e Gorgoglione dove, secondo gli impegni del management della Total, affluiranno le notizie di prima mano per la ricerca di personale da assumere per Tempa Rossa anche se, come evidenziano gli uomini della società petrolifera francese, mettendo le mani avanti, imprese e ditte appaltatrici e sub-appaltatrici di lavori, disponendo di totale autonomia, non sono tenute a garantire la manodopera Locale.
E’ il “messaggio di mobilitazione” che viene dal Csail-Indignati Lucani, presieduto da Filippo Massaro, per il quale con il passare dei giorni la manifestazione voluta dal sindacato a Corleto per il Primo Maggio è solo un ricordo mentre i disoccupati continuano ad aspettare la chiamata magari dal Centro per l’Impiego più vicino casa che invece è del tutto impotente a soddisfare la forte domanda di lavoro specie giovanile e di laureati.
Per questo, se a detta delle organizzazioni datoriali del manifesto Pensiamo Basilicata, il recente incontro in Regione con la Total non ha prodotto gli esiti sperati – aggiunge – siamo ancora più preoccupati perché questo significa che le imprese locali e regionali hanno ben poche speranze di acquisire commesse e che la situazione negativa si ripercuoterà sulle maestranze locali. E’ evidente che le piccole e medie imprese presenti sul territorio e comunque in Basilicata hanno come dipendenti in stragrande maggioranza operai e dipendenti lucani e quindi in caso di penalizzazione-esclusione da appalti (anche per subforniture) non potranno garantire nemmeno la continuità delle attuali maestranze a causa della stasi del comparto dell’edilizia pubblica. Una situazione che non ci fa stare tranquilli rispetto all’obiettivo di Cgil, Cisl Uil – dice Massaro- di rivendicare una quota di assunti lucani pari all’80% del totale, un traguardo che con queste premesse ci sembra francamente irraggiungibile.
Ci sono però due Governi nuovi, uno nazionale e l’altro regionale (fino a quando entrambi potranno svolgere i propri compiti istituzionali) ai quali il Csail-Indignati chiede atti concreti: il Governo Letta sta discutendo misure anche fiscali per incentivare nuove assunzioni; la Giunta Regionale è alle prese con il Piano Pluriennale del Lavoro ed azioni analoghe. Se vogliono, Governo e Giunta Regionale, possono concordare una misura straordinaria, da estrapolare dal Memorandum sul Petrolio, sul quale continuiamo a manifestare forti perplessità, perché in attesa di incrementare le royalties del petrolio lucano, chi assume manodopera locale possa avere vantaggi fiscali e quindi sul costo del lavoro più consistenti. In sostanza, un provvedimento ad hoc per le 1.600 assunzioni della Total, che tra l’altro non possono essere affidate alle informazioni di sindaci e di politici locali.