Sblocca crediti, la Basilicata iscritta alla piattaforma ministeriale
La Registrazione è avvenuta in data 25 marzo scorso anche se non sono ancora pervenute, da parte del Ministero, le credenziali necessarie ad operare sul portale.
La Regione Basilicata ha rispettato la scadenza di legge per l’iscrizione alla piattaforma del Ministero dell’Economia prevista dal decreto per lo sblocco dei debiti della Pa, operazione indicata come necessaria per avviare l’iter procedurale per il pagamento dei fornitori.
Per la precisione, come facile vedere dall’attestazione di registrazione, la Basilicata si è iscritta alla piattaforma, mentre non risultano ancora pervenute, dal Ministero allo Stesso Ufficio, tutte le credenziali (che sarebbero dovute essere inviate con più messaggi) necessarie per operare sul portale che, proprio a seguito della registrazione, devono essere inviate.
Contrariamente a quanto emerge da una recente ricerca, dunque, l’Ufficio Ragioneria Generale e Fiscalità Regionale ha eseguito l’operazione di competenza regionale già il 25 marzo 2013. Va tuttavia precisato che tale operazione era finalizzata come primo passaggio alla possibile richiesta di anticipazioni, da parte delle Regioni, all’amministrazione centrale dello Stato, di fondi per procedere alla liquidazione di quanto atteso dai creditori, situazione, questa, che non interessa la Regione Basilicata che, avendo disponibilità proprie di cassa, è bloccata dai pagamenti solo dalle previsioni del patto di stabilità.
In ogni caso, gli uffici regionali hanno avviato ora le necessarie verifiche per appurare se la mancata ricezioni delle credenziali sia da imputare alla citata assenza di necessità di anticipazioni, a disguidi tecnici o ad altri problemi. Ma la procedura è, comunque, correttamente incardinata.
Consigliere regionale Franco Mattia (Pdl: “Necessari chiarimenti e iniziative”
“A distanza di una settimana dalla scadenza prevista dal decreto per lo sblocco dei debiti della P.A., operazione necessaria per avviare l’iter procedurale per il pagamento dei fornitori, la Regione Basilicata, secondo quanto sostiene la Cgia di Mestre, risulterebbe tra le 6 Regioni a non averlo ancora fatto. E’ indispensabile un chiarimento tanto più urgente perché la Conferenza delle Regioni si dovrà pronunciare entro questa settimana in merito ai criteri di distribuzione dei 2 miliardi di euro che Ministero dell’Economia e Cassa Depositi e Prestiti hanno sinora reso disponibili a fronte di una richiesta di gran lunga superiore”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) ricordando che “nei giorni scorso dopo che ho raccolto l’appello del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro rivolto ai consiglieri regionali e parlamentari del Sud a cambiare il decreto sul pagamento dei debiti alla Pubblica Amministrazione, per il bene del Mezzogiorno, delle sue imprese e dei suoi lavoratori, lo stesso Governatore De Filippo e i parlamentari del Pd Folino ed Antezza hanno condiviso la posizione di Caldoro e si sono detti disponibili ad avviare iniziative. Non so – aggiunge Mattia – se come denuncia Confindustria la pratica applicazione del decreto rischia un “ingorgo digitale” nel senso che i tempi di riscossione da parte delle aziende potrebbero allungarsi a causa di una PA che sconta l’assenza di un sistema digitale in grado di far dialogare gli enti, rendendo operative e subito efficaci le norme del primo decreto Sviluppo. Si paventa persino il rischio che per saldare i vecchi debiti si accumuli un ulteriore arretrato sui nuovi pagamenti. Ma proprio perché le attese e le aspettative delle nostre piccole e medie imprese creditrici nei confronti della Regione, delle Province, dei Comuni e di enti pubblici sono considerevoli, bisogna capire cosa stia accadendo. E’ il cartello Pensiamo Basilicata a sollecitarcelo con prese di posizione ed appelli quasi quotidiani”.
Secondo il consigliere del Pdl, inoltre, “quanto alle modifiche da apportare, va sostenuta sia con azioni parlamentari bipartisan che con l’attività della Conferenza delle Regioni la denuncia che fa il presidente De Filippo, in quanto a fronte di misure di allentamento del Patto di Stabilità che riguardano pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale per un importo di 5 miliardi di euro da parte degli Enti Locali, la misura coinvolge le Regioni dando solo la possibilità di effettuare trasferimenti in favore degli Enti Locali a valere sui residui passivi di parte corrente per un totale di 1,4 miliardi di euro per tutte le Regioni che significano circa 15 o 16 milioni per la Basilicata. Dunque servono modifiche normative che partano da un allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità per pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale e arrivino ad escludere le risorse destinate alla ricostruzione nei territori colpiti da eventi sismici, i trasferimenti effettuati ai Comuni e le royalty derivanti dalle estrazioni petrolifere. Questo può avvenire cogliendo l’occasione della seconda fase del decreto sblocca-crediti che deve essere definita, innanzitutto, attraverso nuove risorse e la riapertura dei termini per le istanze dell’intero sistema delle Autonomie Locali”.