Giovedì 8 maggio 2013 a Pomarico sul Colle Sisto nell’ambito dei festeggiamenti in onore del patrono San Michele Arcangelo si celebra a partire dalle ore 19 la rievocazione storica de “La lotta” ovvero “Il miracolo del grano” che risale al 1757. Alle ore 22 la giornata di festa si conclude con il concerto degli Audio 2.
Note sulla rievocazione storica de “La lotta” ovvero “Il miracolo del grano”.
Erano gli anni in cui si costruiva la Chiesa Madre, il Palazzo Marchesale. Era da poco nato Niccolò Fiorentino.
In un periodo caratterizzato da nubifragi, frane e carestie si colloca la leggenda del Miracolo del Grano. Il 1757 fu un anno davvero funesto: morirono ben 368 persone tra le quali anche 12 tra Sacerdoti, Sorelle e Conventuali.
Narra la leggenda che … nugoli di cavallette distrussero ogni prodotto agricolo, i pozzi erano praticamente prosciugati e che un signore di bell’aspetto si sia presentato ad un commerciante barese , sotto il nome di “Michele di Pomarico” ed abbia ordinato otto traini di grano, offrendo in pegno il suo anello contenente una pietra di diamante.
Il venditore trasportò il grano a Pomarico l’8 maggio 1757 (?) in un momento di grande indigenza e disperazione. La notizia fece il giro dei quartieri e delle contrade, tutti corsero con qualsiasi mezzo a disposizione dal quartiere di Laguardia Spesa, S.Caterina, Casale dei Greci ,dalla Petrella ,dalla Salsa dalla Pantana,
I Pomaricani appena arrivati al Colle di Sisto (Cuzz d: sist) rimasero attoniti nel vedere quell’abbondanza di grano.Per la fame non ci fu il tempo di organizzarsi per la distribuzione del grano quindi ognuno cercò di prendere quello che poteva tra spintoni, nella calca generale. Ci furono risse quasi si lottava per un pugno di grano. Da quel momento, a quell’atto, umanamente comprensibile, si diede il nome de “ La lotta “ tanto che i fedeli quando si incontravano per la processione dell’8 maggio sera ( che da quell’anno divenne un’appuntamento fisso della Festa Patronale) dicevano di andare “ Allott ou cuzz d:Sist ” .
Ritornando alla leggenda ( raccontata dagli anziani con altri particolari) sembra che dopo la lotta, placata in parte dai gendarmi, rimase un solo traino carico di grano che, insieme ai sacerdoti e al popolo, fu scortato fin nel sagrato della Chiesa Madre dove i sacchi furono organizzati in cumuli e distribuiti alla povera gente che a Lotta non era andata.
Tutti chiedevano al commerciante di descrivere le fattezze di tal Michele di Pomarico che gli aveva commissionato la fornitura di grano. Si sa che a Pomarico il nome Michele è molto diffuso e si pensava inizialmente ad un Michele benestante di una delle famiglie altolocate che voleva conservare l’anonimato. Il commerciante, insieme alle autorità, si recò in Piazza V. Veneto alla ricerca di un qualche Michele che rispondesse alla descrizione. Quando ormai tutti parvero arrendersi, dietro suggerimento di un paesano, si decise di condurre l’uomo in chiesa madre perché quel paesano aveva carpito qualcosa da quella descrizione.
II venditore, guardando il simulacro dell’Arcangelo Michele, che in Chiesa Madre è da sempre custodito, riconobbe il proprietario dell’anello. Allora tutti si accorsero che al dito del Santo mancava l’anello col brillantino donato dalla magnifica Porfida Giannulli il 3 maggio 1713. Il mercante e la popolazione, come folgorati, improvvisamente capirono e gridarono al miracolo.
Il venditore, allora, emozionato e frastornato rimise l’anello al dito del Santo rinunciando al grano nella commozione generale.
Il piccolo centro, dove la vita scorreva placida e sonnolenta, si rianimò. Per una settimana le vie e i vicoli furono percorsi da gente che andava e veniva mostrando sul volto i segni di una gioia mai provata prima. Tutti parlavano del miracolo e si sentivano fieri di essere testimoni di un evento straordinario.
Negli anni successivi le famiglie Siviglia,Sisto,Decicco,Agneta,Castellano,Pacilio preparavano “a Re:tn” (gruppo di quattro muli con mulattieri in uniforme con stemma di famiglia) che trasportavano sacchi di grano per offerta al comitato feste per l’organizzazione della festa patronale. Era una vera e propria gara per far risaltare il prestigio delle famiglie ma questo giovava molto alla festa in quanto, cercando di offrire sempre di più, si permetteva di organizzare una festa sempre più bella. Il grano veniva portato e donato al comitato presso il Colle di Sisto proprio dove il commerciante si fermò con i traini carichi di grano che corrisponde grossolanamente al parcheggio di Viale Kennedy nei pressi dell’abitazione del maestro Varuolo, Qui vi era un’area in piano poi trasformata.
La manifestazione organizzata dalla Proloco cerca di ripercorrere le vicende di quel giorno memorabile con la presenza di circa 30 figuranti rappresentanti la società dell’epoca con il popolo,due nobili, il commerciante, le guardie e gli animali. L’intenzione,condivisa anche dal comitato feste, è quella di trasmettere alle giovani generazioni vicende del nostro passato e di riprendere il pellegrinaggio al Colle di Sisto comprendendone le motivazioni.
Prima della partenza della processione serale da Cozzo di Sisto ( ore 19.00 circa) racconteremo questa storia insieme al Parroco Don Francesco Gallipoli che impartirà la benedizione al paese da un punto la cui visuale abbraccia tutto il paese. All’arrivo del traino con il grano ( e solo in quel momento) offriremo dei sacchettini di grano con medaglietta di San Michele ai presenti ma attenzione sono solo 500 !!!! Vuoi vedere che ci sarà la Lotta?