L’assessore regionale Nicola Benedetto a incontro su canoni irrigui Consorzio Bonifica: “Puntare alla riduzione dei costi di esercizio, ad iniziare da quello energetico, ottenuto grazie alla transazione concordata con l’Enel nei giorni scorsi”.
Abbattimento dei costi industriali e di gestione che concorrono a determinare il prezzo dell’acqua per le aziende agricole, ad iniziare da quello energetico. Ricognizione puntuale sui i servizi offerti dai Consorzi di Bonifica finalizzata all’ottimizzazione delle attività dei dipendenti. Puntare a riportare in conti in pareggio, mediante un cronoprogramma di riduzione dei debiti pregressi, grazie alla transazione concordata nei giorni scorsi a Roma con la Direzione commerciale dell’Enel in seguito ad un serrato confronto. Prenotazione delle superfici da irrigare per la campagna 2013, per gli agricoltori, con il mantenimento dei prezzi ad ettaro dello scorso anno.
Sono queste le principali risposte messe in campo dalla Regione e dal Dipartimento Agricoltura, illustrate dall’assessore Nicola Benedetto ieri sera a Montalbano Jonico, nella sala consiliare del Comune, nel corso di un incontro convocato dal sindaco Vincenzo Devincenzis sul contributo Eipli di 150 euro stabilito da una delibera del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, al quale sono intervenuti, tra gli altri, il consigliere regionale Leonardo Giordano, i consiglieri provinciali Stigliano e Pierro, i sindaci di Policoro e Rotondella, Leone e Francomano, assessori e consiglieri comunali di Montalbano Jonico, Montescaglioso e Scanzano Jonico.
Il primo cittadino di Montalbano, Devincenzis, dopo aver apprezzato la disponibilità al confronto manifestata dall’assessore Benedetto ha rinnovato la richiesta di cancellazione definitiva, e non di semplice rimodulazione, della delibera del Consorzio di Bonifica sul costo dell’acqua annunciando, in caso contrario, il ricorso al Tar.
L’assessore regionale all’Agricoltura e Sviluppo rurale ha sottolineato l’importante risultato raggiunto con l’Enel, che prevede un risparmio immediato di 2,6 milioni di euro sul debito maturato ammontante a 11,6 milioni di euro, ed il pagamento rateale della restante somma di 9 milioni che sarà spalmato in 3 annualità. “Con questa operazione – ha detto Benedetto – si potrà ottenere una riduzione delle tariffe di circa il 40 per cento. E’ così che possiamo concretamente affrontare una situazione difficile dando una mano alle aziende agricole e puntando all’obiettivo di un rilancio dell’eccellenza del comparto agricolo del Metapontino, che offre migliaia di posti di lavoro nel corso dell’intero anno. Sono certo – ha affermato – che l’unico vero sbocco lavorativo, per la Basilicata, è rappresentato dai settori turismo e agricoltura”.
In proposito, rispondendo alle sollecitazioni avanzate da una rappresentante di un’associazione di cittadini, l’assessore all’Agricoltura ha lanciato una sua idea-proposta per coniugare e ottimizzare la sinergia lavorativa tra il settore della forestazione, finanziato dalla Regione Basilicata, e quello dell’agricoltura intensiva e specializzata del Metapontino: “Possiamo puntare al raddoppio degli addetti alla forestazione, passando da circa 5.000 a 10.000, spostando il periodo dei cantieri forestali nel periodo autunno-invernale e permettendo così ai forestali di lavorare con le aziende agricole del settore privato nel periodo primavera-estate. L’obiettivo è sempre quello di far maturare le 151 giornate lavorative, ma attraverso la sinergia pubblico-privato e la formula 75 + 75 giornate che permetterebbe di creare subito alcune migliaia di posti di lavoro”.
Donato Distefano, vice presidente nazionale ANBI su Consorzio di Bonifica: “Dall’Anbi proposte per la crescita del Paese”.
Investire nelle infrastrutture per l’agricoltura che rappresentano un obiettivo strategico per il futuro del settore è il messaggio conclusivo inviato al nuovo Governo Letta, al Parlamento e alle Regioni dall’Assemblea Organizzativa dell’Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni e miglioramenti fondiari (ANBI) che si è svolta nei giorni scorsi ad Alghero. Non a caso, il documento che sintetizza la nostra strategia si intitola ‘Proposte per la crescita del Paese’.
Alcuni dati per avere compiutezza del sistema degli enti consortili: i Consorzi di bonifica e di irrigazione che coprono il 50% del territorio del nostro Paese (oltre 17 milioni di ettari nei quali rientra tutta la pianura, la maggior parte della collina e una parte minore della montagna) hanno realizzato e provvedono alla manutenzione e all’esercizio di un immenso patrimonio di impianti, canali e altre infrastrutture destinate alla difesa del suolo e alla irrigazione (circa 200 mila chilometri di canali irrigui e di scolo, 800 impianti idrovori, 22mila briglie, ecc). Tale dato attesta che il ruolo dei Consorzi è indispensabile per la sicurezza territoriale, alimentare ed ambientale di un Paese, come l’Italia, che, in relazione alla variabilità del clima, alla diffusa vulnerabilità del territorio, al singolare regime delle piogge, ha costante bisogno di azioni di sistemazione idraulica, regolazione e tutela delle acque, irrigazione, che per la loro efficacia vanno realizzate in ambiti definiti da confini idraulici quali gli ambiti territoriali di operatività dei Consorzi e non già da confini amministrativi. In Basilicata, i tre CdB si occupano di una superficie di poco più di 654mila ha dove sono al servizio delle aziende agricole 155 invasi e vasche di compenso per una portata di 32,8 milioni di metri cubi, 3 traverse fluviali, 112 opere di irrigazione con una portata di 25,6 mc/secondo e con un fabbisogno di 24.522 Kw, 96 pozzi per 2,30 mc/sec e, infine,33 concessioni per 15,53 mc/sec. Quanto all’azione di difesa del suolo, nella nostra regione sono in funzione 3.703 briglie e sbarramenti, 9 impianti idrovori con una capacità di 36,12 mc/sec e che necessitano di 1.464 kw e un sistema fiumi e canali per 425 km e 9.500 ettari di forestazione. E per restare ancora alla Basilicata l’Anbi ha presentato 24 proposte di progetto di sistemazioni idrauliche, manutenzioni straordinarie delle opere di bonifica, opere di regimazione del reticolo idraulico minore, per 89,3 milioni di euro.
In sintesi, le ‘Proposte per la crescita del Paese’:
1) UN PIANO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO
L’ANBI sin dall’anno 2010 ha assunto l’iniziativa di una proposta di Piano per la riduzione del rischio idraulico, elaborata sulla base delle indagini e delle indicazioni effettuate sul territorio da parte dei Consorzi di bonifica associati.
Il piano è poi stato aggiornato nel 2011 e nel 2012 ed è in corso un ulteriore aggiornamento. L’ANBI ha più volte richiamato l’attenzione del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni sulla diffusa fragilità del territorio del nostro Paese. Secondo dati del Ministero dell’Ambiente (“Rischio idrogeologico in Italia”, ottobre 2008) sono 6.633 (82%) i Comuni in pericolo per il dissesto idrogeologico; si tratta di una situazione di drammatica vulnerabilità.
Deve essere in sostanza realizzata una politica di messa in sicurezza del territorio attraverso la prevenzione che garantisca quelle condizioni di conservazione del suolo indispensabili alla vita civile e alle attività produttive.
Il messaggio è il seguente: meno emergenza, più prevenzione. L’ANBI ha elaborato una proposta di piano per la riduzione del rischio idraulico che contempla 2943 interventi per un importo complessivo di 6.812 milioni di euro.
2) PIANO IRRIGUO NAZIONALE
Ribadiamo la rilevanza del Piano irriguo nazionale già previsto sin dal 2004, con una previsione di fabbisogno complessivo pari a circa 7 miliardi di euro. Peraltro, dopo il primo finanziamento di una tranche del programma, si sono registrate incisive e progressive riduzioni sulle risorse finanziarie che sarebbero state attivabili attraverso mutui
quindicennali.
La legge finanziaria 2008 autorizzò un finanziamento di 100 milioni euro per la durata di 15 anni a decorrere dall’anno 2011, ma, di nuovo, le progressive riduzioni apportate con le
successive manovre di finanza pubblica hanno determinato forti riduzioni di tali stanziamenti fino ad arrivare ad un’assegnazione annuale di soli 53.475.441,00 (in luogo dei 100 originari) milioni di euro, che hanno consentito il finanziamento di interventi per
complessivi euro 595.484.000,00 di cui euro 418.507.865,00 destinati ad opere da realizzarsi nel Centro Nord ed euro 177.000.000,00 destinati ad opere da realizzarsi nel Mezzogiorno.
Si ritiene quindi indispensabile che si provveda al completamento del Piano irriguo nazionale attraverso un finanziamento pluriennale, confermandosi anche il sistema dei mutui quindicennali che ha trovato negli anni positivo riscontro ed efficacia.
Occorre inoltre un provvedimento che consenta, nel Mezzogiorno, una consistente semplificazione delle procedure per la realizzazione del Piano Irriguo Nazionale nei relativi territori atteso che si registrano ritardi consistenti.
3) PAC 2014-2020
Nell’ambito dei Piani di sviluppo rurale, finanziati dalla PAC 2013, i Consorzi di bonifica si sono dovunque dimostrati affidabili e veloci realizzatori delle opere per cui hanno in alcune Regioni hanno realizzato importanti opere finanziate attraverso i Piani di Sviluppo
Rurale. Tali opere sono state innanzitutto mirate all’ammodernamento degli impianti di irrigazione, anche ai fini del risparmio d’acqua, sempre più necessario alla luce dei previsti
cambiamenti climatici. Molte altre opere sono state invece dedicate all’ammodernamento di impianti di bonifica, alla salvaguardia del rischio idraulico, alla tutela dell’ambiente e della biodiversità. Sulla base delle loro esperienze i Consorzi di bonifica si propongono come affidabili realizzatori di opere anche per gli interventi che saranno previsti dai Fondi Comunitari 2014/2020.
4) ENERGIE RINNOVABILI: CENTRALINE IDROELETTRICHE
I Consorzi di bonifica e di irrigazione possono offrire un importante contributo al settore delle energie rinnovabili attraverso la realizzazione di centraline idroelettriche per le quali esistono già specifiche e positive esperienze (sono state sinora realizzate dai Consorzi oltre 100 centrali idroelettriche per una produzione annua di 380 milioni di chilovattore, cui si aggiungono 36 impianti fotovoltaici non a terra per una produzione di circa 1 milione di chilovattore). Per consentire la realizzazione di interventi nel settore idroelettrico (in particolare il mini idroelettrico sui salti dei canali) occorrono risorse finanziarie (per una prima tranche, potrebbero essere sufficienti 100 milioni di euro) unitamente all’aggiornamento della disciplina sulle tariffe incentivanti ed alla semplificazione delle relative procedure.
La politica ascolti queste proposte e promuova la competitività delle imprese agricole; tutto ciò garantirebbe anche la sicurezza al territorio, presupposto indispensabile per la crescita economica del Paese. È necessario, pertanto che il Parlamento si impegni per la realizzazione del Piano Irriguo Nazionale, specialmente nel Mezzogiorno dove la dotazione infrastrutturale è carente, al fine di apportare i necessari ammodernamenti e creare nuovi bacini idrici ancor più necessari per le ricorrenti stagioni di siccità.