Sabato 11 maggio nell’incantevole scenario del Castello Federiciano di Lagopesole si è svolta la “Festa della Croce” dove è avvenuta la consegna dei gradi e della croce per le settantaquattro neodiplomate del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana.
La cerimonia di consegna dei diplomi, dei gradi e della croce è avvenuta con il suggestivo ‘passaggio della lampada’. Un omaggio a ricordo di un’infermiera pioniera dell’infermieristica nei conflitti, l’inglese Florence Nightingale. Il gesto di consegna della luce vuole richiamare alla speranza , la sapienza , l’impegno, la devozione che le Sorelle più “anziane” donano in “dote” alle nuove diplomate.
Le Infermiere Volontarie, Ausiliarie delle Forze Armate, sono oggi presenti in ogni settore della vita civile in cui la loro presenza sia richiesta, fanno parte di diritto del personale mobilitabile della Protezione Civile e delle Forze Armate. Le attività del Corpo spaziano in tutti i settori della vita sociale in cui la loro opera sia richiesta e necessaria. Si sono attivate in tutti i disastri che hanno colpito il Paese negli ultimi decenni e dal 1982 partecipano a tutte le missioni di pace al fianco delle Forze Armate e della Croce Rossa.
All’evento organizzato dal Comitato Regionale della CRI di Basilicata e dall’Ispettorato Regionale delle Infermiere Volontarie hanno partecipato anche i vertici nazionali del corpo delle infermiere, oltre a numerose autorità civili e militari.
Il Presidente Regionale Fernando Moscariello e l’Ispettrice Regionale s.lla Pasqua Camporeale hanno espresso piena soddisfazione per il lavoro svolto dall’associazione nel campo formativo che permette di formare professionalmente nuove volontarie ed avere sempre più professionalità a disposizione dell’associazione per portare avanti tutte quelle attività umanitarie che sono alla base del movimento della Croce Rossa.
Mag 11
Specifico che possono operare solo in campo militare ed in contesti emergenziali. Non sono delle vere infermiere bensì delle” volontarie”, meglio note come crocerossine. In Italia, ed in quasi tutto il mondo, per diventare infermiere occorre essere laureati. Loro non sono laureate, tanto per cominciare. Se una di loro compisse atti propri della professione infermieristica in un contesto civile, sarebbe passibile di denuncia per abuso della professione infermieristica, punita dal codice penale. In un contento civile, il loro titolo è equiparabile a quello di OSS (operatore socio sanitario), parecchio differente (nonchè parecchio inferiore) a quello di infermiere. E se una di costoro si proponesse di farvi da infermiera, non esitate a denunciare. Sarebbe come se un cittadino qualsiasi venisse da voi a proporsi come medico.
Non chiamatele Infermiere, chiamatele crocerossine, il che è ben diverso. Grazie.
Le comunico, la sua erronea osservazione, perdonabile da ignorante, quale è, della materia.
Innanzitutto, le infermiere volontarie, possono operare sia in ambito civile che militare e NON solo di emergenza.
In ambito militare, ospedali militari, quindi non solo di emergenza, vedi il celebre ospedale militare romano, sono considerate infermiere a tutti gli effetti; in ambito civile, sono assimilate alla figura dell’OSSS, operatore socio sanitario specializzato, s’informi meglio per cortesia e,soprattutto si vada a leggere, visto che parla senza informarsi a dovere, il decreto legislativo 66 del 2010, nonchè regio decreto del 1942 n.918.
E cmq, le parlo da medico chirurgo di un noto ospedale civile romano, dove spesso incontro il preziosissimo e validissimo aiuto delle INFERMIERE VOLONTARIE, (le sue, da lei denominate, “crocerossine”, dal suo puerile linguaggio),posso confermarle da esperienza diretta che,spesso,MOLTO SPESSO,lavorano e si prestano molto di più le infermiere volontarie che la sua categoria che, a partire da lei e quelli come lei (intendo quoziente intellettivo ed altro) si definiscono tanto laureati ma solo a chiacchiere,in termini di professionalità, “mettere le mani in campo”, sono poco più che zero,ripeto,mi riferisco a quelli come lei e non a chi dà tanto di sudore senza pensare a titoli e quant’altro. Sostengo,ammiro ed apprezzo dunque,il valido,serio,oneroso e sacrificato lavoro delle infermiere volontarie,le quali,in ambito civile saranno anche delle osss ma,chissà perchè,in caso di calamità,in guerra,in missioni di pace,ribadisco chissà perchè,sono le prime a correre in aiuto del prossimo senza remori,sono le prime ripeto,a dispetto di chi tiene tanto a precisarsi infermiere.
Grazie Dottore a nome di tutte le infermiere volontarie, che per passione e amore verso il prossimo si prodigano
volontariamente, senza ricevere nulla in cambio. grazie