“I dati forniti dalla Total sull’attuale livello di occupazione per Tempa Rossa rispondono sicuramente ai principi di trasparenza e informazione, e per questo non possiamo che prendere atto di un metodo nuovo che si intende perseguire, ma non possono soddisfarci”. E’ il commento del consigliere regionale del Pdl Franco Mattia per il quale “se ad aprile scorso l’occupazione diretta del personale Total e dei contrattisti che lavorano a Potenza e Guardia Perticara è di 51 unità, con una percentuale di occupazione diretta lucana pari al 61%, mentre l’occupazione indiretta raggiunge quota 166 unità, in questo caso con una percentuale di lucani decisamente migliore (85%), bisogna concentrare ogni sforzo sull’obiettivo che al 2015 è fissato in 1.600 unità per garantire quella quota dell’80% di lucani rivendicata dai sindacati e che ci vede tra i più convinti sostenitori. Facendo tesoro dell’esperienza che abbiamo vissuto con l’attività di ricerca, estrazione e produzioni di idrocarburi, da parte dell’Eni in Val d’Agri, non si devono commettere gli stessi errori, vale a dire è necessario individuare le figure professionali di cui le imprese appaltatrici e sub-appaltatrici per conto della Total avranno bisogno, scongiurando il rischio che la mancanza o la scarsa disponibilità di specifiche figure con mansioni specializzate facciano prevalere il ricorso ad assunzioni extraregionali. Del resto – aggiunge Mattia – la Regione ha tutti gli strumenti per affiancare l’attività di specifici enti di formazione come Assoilschool, voluto da tutte le compagnie e società petrolifere, l’Apofil e l’Ageforma, agenzie provinciali di Potenza e di Matera”.
A parere del consigliere del Pdl “le previsioni occupazionali della Total parlano chiaro: dopo il picco di 1.600 assunti al 2015, già dall’anno successivo sui scenderà gradualmente sino alle 400 unità. E’ la conferma autorevole che il petrolio non dà posti di lavoro in grande quantità e stabili e pertanto non si devono illudere i disoccupati su un’opportunità occupazionale di breve durata e contenuta nei numeri. Solo la filiera energetica, che comprenda anche le rinnovabili, attraverso il Distretto Energetico da istituire al più presto può dare più occasioni di lavoro. La strategia da perseguire – dice ancora Mattia – è quella di impiegare le royalties per favorire attività produttive con maggiori e più duraturi benefici occupazionali perseguendo progetti di sviluppo in agricoltura, nell’agro-alimentare, nel turismo e nella piccola e media impresa”.