Si è concluso a Matera, presso l’Hotel San Domenico il sesto congresso regionale dell’Adiconsum di Basilicata.
I delegati ha riconfermato per i prossimi quattro anni Angelo Festa – Presidente Regionale della stessa associazione.
Ha eletto componenti della Presidenza Regionale Vincenzo Telesca e Marina Festa.
Questi i nuovi componenti del Direttivo Regionale:
1. Angelo Festa
2. Anna Michela Vertone
3. Antonio Guarnieri
4. Antonio Vulpo
5. Costantino Dicunto
6. Domenico Caputo
7. Emanuele Nicoletti
8. Giovanni Gravela
9. Isabella Daniello
10. Maria Carmela Lacava
11. Marina Festa
12. Rocco Pontevolpe
13. Rossella Oddone
14. Salvatore Laguardia
15. Teresa Radesca
16. Vincenzo Telesca
Riportiamo di seguito la relazione del segretario generale Adiconsum di Basilicata, Angelo Festa: “Partecipazione e sussidiarietà per un nuovo sviluppo economico e sociale.
Cari amici, amiche e delegati,
Celebriamo il 6° congresso regionale dell’Adiconsum di Basilicata e vi ringrazio per la partecipazione.
E’ un appuntamento di verifica, di aggiornamento della nostra attività e del nostro impegno rivolto a tutelare sempre di più i cittadini/consumatori.
E’ un’occasione importante per ricercare idee, valori, energie utili per rilanciare il nostro impegno necessario per portare speranze e soluzioni possibili tra i cittadini, i lavoratori, i pensionati, i disoccupati e le famiglie.
Stiamo vivendo con sacrificio la pesante condizione di questi tempi, caratterizzata da una crisi finanziaria, economica e sociale che non ha precedenti e che ha messo in ginocchio l’economia di gran parte dei Paesi evoluti, a partire da quelli occidentali.
Ringraziamo gli ospiti che ci onorano con la loro presenza. Ad ognuno rivolgo il benvenuto e il saluto dell’intera Adiconsum di Basilicata.
Bilancio dell’attività svolta
Prima di tutto un breve bilancio sulle attività intraprese dall’Adiconsum in Basilicata.
Negli ultimi quattro anni l’Adiconsum ha rafforzato la sua presenza con l’apertura di nuove sedi sia nella provincia di Potenza sia in quella di Matera; siamo presenti in quasi tutti i Comuni della Basilicata.
Posso ritenermi soddisfatto del consenso riscontrato dai cittadini per i tanti problemi affrontati e risolti; in particolare sui temi della giustizia, della legalità e dell’usura.
Voglio ricordare gli interventi in merito alle truffe, che sono il nostro pane quotidiano e ai raggiri sui servizi telefonici, luce e gas, i ricorsi presentati all’arbitro finanziario, per la clonazione di carte di credito, al rispetto delle garanzie sui prodotti acquistati, agli oltre cinque mila ricorsi, tutti definiti con esito positivo, presentati dal Centro Giuridico Adiconsum all’Ufficio del Giudice di Pace di Matera per presunte violazioni al codice della strada, e/o all’aiuto dato alle famiglie in difficoltà economiche tramite l’accesso al credito con il fondo di prevenzione e usura dell’Adiconsum.
Si sono rivolte a noi oltre 400 famiglie che stiamo tutelando, nelle sedi giudiziarie, a seguito di richieste esose, ingiustificate e vessatorie, dopo oltre trent’anni di oltre 3 milioni e cinquecentomila euro, da parte del Comune di Matera per spese di urbanizzazione, costi legali, interessi e rivalutazione per la costruzione di alloggi di edilizia popolare. Con la stessa Amministrazione stiamo altresì cercando di addivenire a un accordo bonario.
In questa vicenda ci sono stati errori delle passate amministrazioni comunali e per questo riteniamo che non possono essere i cittadini, oggi, a pagare costi che sono lievitati di oltre il 200 per cento.
I consumatori chiedono su quest’ultima vicenda “giustizia e verità”, di pagare solo “il giusto” se dovuto.
I risultati sono stati raggiunti grazie all’attività dei nostri dirigenti e delegati ai quali rivolgo un caloroso ringraziamento e un applauso. Essi sono qui con noi, non li elenco per paura di dimenticarne qualcuno. Un ringraziamento lo rivolgo ai dirigenti della CISL che hanno promosso questa Associazione.
IL QUADRO ECONOMICO
In Italia la recessione continua. La Banca d’Italia ha confermato la riduzione del PIL al 2,1% nel 2012 e stima una riduzione dell’1% nel 2013. Soltanto alla fine dell’anno prossimo è attesa una ripresa, che dovrebbe riportare a valori leggermente positivi il 2014 con uno 0,7%.
La domanda interna è precipitata sia sul versante dei consumi, sia su quello degli investimenti. Le prospettive per il 2013 sono ancora in calo. Sono in calo i prestiti bancari al settore privato e il costo medio d’interesse del finanziamento alle famiglie e alle imprese da parte degli istituti di credito è superiore a quello dei paesi meno colpiti dalla crisi.
La recessione si è abbattuta pesantemente sul mercato del lavoro. Crescono gli occupati anziani per effetto della riforma pensionistica, calano i lavoratori a tempo pieno, aumentano i part time.
Non mi dilungo su questo argomento perché sono situazioni che tutti noi già conosciamo e con le quali giornalmente ci confrontiamo.
Secondo gli ultimi dati, in Basilicata l’incidenza della povertà relativa coinvolge il 23,3 % delle famiglie e il 40,1 % vive in condizioni di deprivazione. La Basilicata è così al penultimo posto fra le Regioni d’Italia.
SUSSIDIARIETA’
Con il riconoscimento nell’articolo 3B del Trattato di Maastricht (oggi articolo 5 Trattato CE), il principio di sussidiarietà è entrato, più o meno esplicitamente, negli ordinamenti costituzionali nazionali, per disciplinare i rapporti tra le amministrazioni pubbliche e l’iniziativa dei vari attori sociali.
Cos’è la sussidiarietà?
Il significato essenziale della sussidiarietà risiede nell’idea che una società, un’organizzazione o un’istituzione di ordine superiore a un’altra, non debba interferire nell’attività di quest’ultima, a essa inferiore, limitandola nelle sue competenze, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessità, e aiutarla a coordinare la sua azione con quella delle altre componenti sociali, in vista del bene comune.
“I Care” era il motto della scuola di Barbiana. Don Lorenzo Milani aveva l’obiettivo di educare i giovani ad avere una coscienza civile e sociale. Questi sono anche i nostri scopi.
Sulla BILATERALITA’, PARTECIPAZIONE, CONCERTAZIONE E NEGOZIAZIONE, il nostro Segretario Generale Pietro Giordano, ha attivato iniziative e concretizzato accordi con le aziende perché questo è il nuovo modo per ottenere una vera tutela dei consumatori: in una logica di confronto e non di scontro.
E’ importante sviluppare la bilateralità perché è il luogo nel quale Adiconsum si confronta e lavora insieme ad Associazioni imprenditoriali per la tutela dei consumatori e per lo sviluppo delle aziende sane in modo da creare ricchezza e prosperità per la collettività.
Bilateralità che ha come fondamenta partecipazione e concertazione tra le parti e che – ferma restando l’autonomia delle associazioni – realizza quella sussidiarietà concertata, capace di contribuire “alla vita culturale, economica, sociale e politica della comunità civile cui appartiene.
Con le Amministrazioni locali sempre più bisognerà puntare a negoziazioni con le quali le Associazioni dei consumatori, insieme alle Organizzazioni sindacali ed imprenditoriali, partecipino e monitorino gli appalti e le concessioni dei servizi sin dal loro nascere, dando finalmente applicazione al comma 461 art. 2 della Finanziaria 2008.
Va proposto un modello in cui le Associazioni dei Consumatori abbiano un ruolo centrale di verifica e controllo, non solo di denuncia capace di garantire la tutela collettiva e preventiva.
FONDI DI SOLIDARIETA’ E QUOTA DI SERVIZIO
L’attuale crisi ha mostrato la debolezza di un sistema economico-sociale fondato sulla forza del singolo individuo e su un welfare pensato nel secolo passato.
Oggi è chiara la necessità di individuare forme di mutualità che consentano a tutti i cittadini di fronteggiare emergenze e difficoltà economiche momentanee.
La perdita di posti di lavoro, la difficoltà di far fronte al pagamento di finanziamenti e mutui accesi, la preoccupazione crescente da parte del mondo finanziario e bancario di assicurare la copertura debitoria con polizze assicurative di diverso genere, le criticità emerse in specifici settori – esempi per tutti la materia pensionistica o sanitaria – che sempre di più orientano un numero elevato di cittadini/consumatori a ricorrere ad assicurazioni integrative, evidenziano la necessità di promuovere un sistema mutualistico oggi ancora poco diffuso.
Adiconsum ha più volte lanciato nel proprio programma l’idea di costituire appositi Fondi, in grado di dare risposte concrete ai consumatori in difficoltà. Così come ha lanciato l’idea di utilizzare quote di servizio, anche per la costituzione di detti Fondi e per garantire le risorse necessarie ad attività specifiche portate avanti dalle stesse Associazioni dei Consumatori, così da avere risorse stabili oggi inesistenti.
Le Associazioni dei Consumatori sono infatti chiamate a fare un salto di qualità da un associazionismo che coinvolge i soli consumatori con un intento prettamente di protezione di “categoria”, a un associazionismo che svolga piuttosto un ruolo partecipativo rivolto alla costruzione dell’interesse pubblico. Con il passaggio, quindi, da una logica principalmente di rivendicazione e di tutela individuale, ad una logica piuttosto improntata ad una solidarietà comune e di tutela collettiva.
Se infatti è vero che la normativa a tutela del consumatore nasce dalla valutazione del singolo individuo come parte debole e dall’evidente squilibrio contrattuale tra le parti coinvolte nel rapporto di consumo, vero è anche che gli interventi comunitari e poi nazionali hanno rafforzato tale posizione, garantendo diritti e tutele individuali e collettive.
E’ quindi necessario fare un ulteriore passo in avanti, rafforzando la tutela collettiva – da qui la centralità di puntare su una adeguata normativa sulla class action, oggi ancora solo un’illusoria realtà – anche valorizzando il diritto del consumatore ad essere informato, alla tutela degli interessi economici, al risarcimento del danno e similari rispetto ai quali, le associazioni di consumatori, debbono avere un ruolo di promozione e tutela in grado di supportare interessi individuali, diffusi e collettivi.
Chiudo con una frase di John Kennedy, che penso sia un messaggio ben collocato nel contesto economico, sociale e politico che stiamo vivendo: “Non chiedere quello che il tuo Paese può fare per te, chiediti invece cosa puoi fare tu per il tuo Paese”.