Ticket sanità, Romaniello: “Avevamo visto giusto, adesso si acceleri l’iter”. Di seguito la nota integrale del Consigliere regionale SEL.
E’ proprio vero che nella società della comunicazione del “friggi e mangia” si può, nell’arco di due giorni, sostenere tutto e il contrario di tutto. In questa casistica rientra la vicenda dell’abolizione del ticket sulla specialistica su cui, SEL è stata l’unica forza politica del centrosinistra a porre la questione al tavolo della maggioranza già all’atto della introduzione. Ho avanzato anche proposte alternative credibili e politicamente sostenibili, come l’intervento sull’IRPEF e l’IRAP, veramente eque perché misuratori della condizione reddituale reale delle persone, in alternativa alla “tassa aggiuntiva sulla salute”.
La Giunta e anche tutti coloro che oggi sono costretti a riconoscere la giustezza della abolizione/revisione del sistema di ticket, espressero contrarietà, tanto da portare il sottoscritto ad astenersi su un atto importante, quale è il bilancio, e la conseguente dichiarazione di non aver più vincoli di maggioranza.
Una scelta politica giusta a cui seguì la campagna di raccolta firme e di comunicazione con manifesti “tre per sei” e banchetti in tutte le piazze della Basilicata, registrando l’adesione di migliaia di cittadini lucani. Un’iniziativa politica che ha “convinto” la maggioranza di centrosinistra ad accettare la proposta di rimodulazione avanzata da Sel in occasione dell’assestamento di bilancio 2012.
Oggi con l’intesa trovata al Ministero si ripara ad un torto nei confronti dei lucani, imposto dal governo nazionale, ma accettato senza troppa resistenza dalla Giunta Pd-centristi-Idv, (De Filippo – Martorano – Mancusi – Mastrosimone).
Si è dovuta attendere la campagna elettorale e le dichiarazioni di Bersani sull’abolizione del ticket per definire una intesa che riconosce il ticket aggiuntivo come una modalità sbagliata per affrontare il tema del contenimento dei costi della sanità, perché penalizza i cittadini ed in particolare i lavoratori, i pensionati e i disoccupati, piuttosto che eliminare le inefficienze e gli sprechi che pure esistono nella sanità nazionale e lucana.
Alla luce dell’intesa raggiunta, considerati il troppo tempo passato e le dimissioni del Presidente De Filippo, è necessario affrontare immediatamente la discussione in IV Commissione Consiliare affinché si adottino i provvedimenti amministrativi necessari per la concreta eliminare di questa odiosa tassa sulla salute.
Esprimeremo grande soddisfazione per l’intesa raggiunta il giorno in cui il primo cittadino lucano, recandosi allo sportello, non pagherà il ticket aggiuntivo.
L’annuncio dell’assessore Martorano di ritorno da Roma. Salvate anche le esenzioni per patologia nel ticket sulle ricette farmaceutiche. De Filippo: “Essere virtuosi dà risultati ai cittadini”.
La Regione Basilicata ha ottenuto il via libera dal Ministero dell’Economia e Finanze sull’eliminazione del aggiuntivo ticket della specialistica introdotto dal Governo nazionale nel 2011.
A darne l’annuncio è l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, a margine di un incontro avuto presso lo stesso Ministero a Roma dove, d’intesa col presidente Vito De Filippo, ha insistito per un più sostanziale alleggerimento della contribuzione a carico dei cittadini. E il risultato ottenuto oggi (che sarà ora sottoposto alla quarta commissione consiliare per il varo definitivo) va in questo senso, azzerando questo ticket per le tutte fasce di reddito. “Ci eravamo comunque preparati ad ipotesi diverse di rimodulazione che salvaguardassero almeno le fasce più deboli – ha spiegato Martorano – ma non abbiamo rinunciato a puntare in alto e i conti in ordine portati al Ministero hanno consentito di ottenere ciò che non sembrava affatto scontato. E per questo devo dare atto del buon lavoro fatto dal sindacato, che con in un serio lavoro di affiancamento e non di contrapposizione alla Regione, non ha rinunciato alla ricerca di possibili miglioramenti nella vicenda del ticket, ma ha saputo affrontare la questione con la necessaria responsabilità. Una responsabilità che ora il sistema deve continuare a mostrare sapendo che l’equilibrio finanziario resta una colonna portante di quell’equilibri delicato in assenza del quale la sanità di qualità, a cui siamo abituati, e sgravi alla contribuzione come quelli ottenuti oggi, rischiano in ogni istante di essere messi in forse”.
La Basilicata, così, è forse l’unica regione d’Italia ad aver eliminato il ticket aggiuntivo sulle prestazioni specialistiche per la totalità dei propri cittadini e tanto è stato reso possibile dal Ministero (che era chiamato a dare il via libera all’operazione) anche in considerazione dello straordinario risultato economico conseguito dall’intero sistema sanitario lucano nel 2012. La Regione, infatti, nonostante i ripetuti tagli ai trasferimenti dello Stato (che solo nel 2012 sono stati di 9 milioni di euro per la Basilicata) nel corso dell’ultimo anno ha abbattuto il disavanzo in modo sostanziale con un recupero di efficienze stimato nel preconsuntivo in non meno di 33 milioni di euro e che potrebbe addirittura rivelarsi ben più consistente alla chiusura finale dei conti.
La Regione, in virtù anche degli ulteriori interventi di razionalizzazione messi in campo senza incidere sulla qualità delle prestazioni (ad esempio agendo sugli acquisti associati) è riuscita a far quadrare i conti sottoposti al Ministero anche se l’eliminazione del ticket aggiuntivo sulla specialistica significa privarsi dei circa 4 milioni di euro che avrebbe dovuto incassare. E, sempre nel confronto col Ministero la Regione è riuscita anche a difendere la quota di esenzioni per patologia (inizialmente giudicata eccessiva dagli uffici ministeriali) per il ticket sui farmaci, in relazione al quale è stata anche decisa l’introduzione di una forma progressiva di contribuzione, con un euro a ricetta per quanti hanno un reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516 euro per ogni figlio a carico che diventa di due euro per quanti hanno redditi superiori a tali soglie.
“Il modo virtuoso con cui la Basilicata ha tenuto in ordine i propri conti in sanità si dimostra non un mero vanto per qualcuno ma uno strumento che produce frutto per i cittadini – commenta il presidente De Filippo – e se oggi il Ministero ci lascia i margini per avere condizioni che nessuna altra regione d’Italia può vantare è proprio grazie al lavoro di tutti. L’aver recuperato risorse, tuttavia, non deve portare a riaccendere pretese ed egoismi chiedendo il ritorno ad una spesa fuori controllo. Questo – ha concluso De Filippo – deve essere invece uno stimolo nel continuare a lavorare con serietà e senza sosta per la Basilicata”.
Questo l’elenco delle esenzioni per patologia anche per le prescrizioni di farmaceutica:
1. Gli assistiti affetti da patologia cronica e invalidante individuate dai Decreti del Ministero della Sanità 329/1999 e 296/2001 e i pazienti affetti da malattie rare individuate dal Decreto del Ministero della Sanità 279/2001 per i farmaci correlati alla patologia di esenzione;
2. Gli invalidi di guerra titolari di pensione vitalizia ;
3. Gli invalidi per servizio;
4. I grandi invalidi per lavoro;
5. Gli invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa > 2/3 dal 67% al 100% di invalidità;
6. Gli invalidi civili minori di 18 anni con indennità di frequenza (ex art. 1 L. 289/90);
7. I danneggiati da vaccinazione obbligatoria, trasfusioni, somministrazione di emoderivati, limitatamente alle prestazioni necessarie per la cura delle patologie previste dalla legge 210/1992;
8. Le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e familiari
9. I ciechi e i sordomuti;
10. Le esenti per stato di gravidanza;
11. Gli ex deportati da campi di sterminio titolari di pensione vitalizia
12. Gli infortunati sul lavoro per il periodo dell’infortunio e per le patologie direttamente connesse purché indicato sulla ricetta
SANITA’ FUTURA: LA “VERITA’” SULL’ELIMINAZIONE DEL SUPERTICKET
Il “disco verde” del Ministero dell’Economia e Finanze all’eliminazione del “superticket” sull’assistenza specialistica introdotto dalla Regione Basilicata nel 2011, in attesa che diventi “reale”, nel senso che da impulso semaforico si trasformi in provvedimento ministeriale vero e proprio che annulli il precedente decreto Tremonti 2011, imposto in verità a tutte le Regioni, per noi è innanzitutto un atto dovuto ai 30mila lucani che hanno firmato la petizione da noi promossa insieme ad altre associazioni per mettere fine all’imposizione tariffaria massima disposta dalla Regione Basilicata. Esso, invece, sbandierato come ennesimo risultato della “virtuosità” della spesa sanitaria grazie all’attuale assessore alla Sanità, altro non è che la “presa d’atto” del flop sugli incassi (rispetto al preventivato) e della crescita degli esonerati dal pagamento del “superticket” perché toccati direttamente dalla crisi e quindi dalla perdita di salario e reddito. Purtroppo, registriamo che si continua a fare propaganda quando invece, come abbiamo dimostrato nei giorni scorsi con i dati alla mano dell’ Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali Ministero alla Salute, che ha condotto uno studio specifico, si verifica un forte calo di ricette, tra 2011 e 2012, pari ad oltre il 17% di prestazioni. In particolare è cresciuta la domanda di chi è esente dal ticket, ma tracolla quella di chi non è esente. Molti “paganti” sono come scomparsi, in parte defluiti verso il sistema privato oppure hanno rinunciato. Semplicemente hanno deciso di non fare il controllo che la prevenzione richiede.
La propaganda non conosce limiti al punto che si fornisce un elenco delle esenzioni per patologia, che riguarda categorie sociali da sempre tutelate (persino si citano, senza alcun pudore, gli ex deportati da campi di sterminio) anche per le prescrizioni di farmaceutica, omettendo di precisare che si tratta di esenzioni riconosciute, per fortuna, da normative nazionali.
Ma su un punto è necessario avere una doverosa precisazione: per la Regione l’eliminazione del ticket aggiuntivo sulla specialistica significa privarsi dei circa 4 milioni di euro che avrebbe dovuto incassare, invece secondo un’indagine pubblicata dal settimanale L’Espresso la cifra, sia pure complessiva, riferita al 2012, sale a 24 milioni. E’ evidente che, specie chi come i titolari di strutture della sanità privata accreditate al SSR hanno pagato il prezzo più alto dei tagli con la riduzione dei budget e ulteriori pesanti penalizzazioni, hanno diritto di conoscere quanto realmente la Regione ha prelevato direttamente dalle tasche dei cittadini. Inoltre, è il caso di ricordare che le prescrizioni con il codice di esenzione per patologia relative a malattie rare in Basilicata ammontano ad appena 312 mila euro e che le percentuali delle ricette ‘no ticket’, rispetto al totale complessivo, considerando tutti i codici di esenzione toccano il 72%.
Il ticket dunque si conferma sempre più come una tassa iniqua sulla malattia, che colpisce in primo luogo i soliti noti che dichiarano i loro redditi, come i lavoratori dipendenti che costituiscono la gran parte di quel 30% di ricette senza esenzione.
Le nostre speranze adesso sono riposte nel neo ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, al quale chiediamo insieme al suo collega all’Economia, Fabrizio Saccomanni, di confermare la notizia “sparata” dall’Assessore alla Sanità e pertanto di produrre un atto in sede di Consiglio dei Ministri. Noi continuiamo a considerare necessaria l’apertura da parte del Ministro della Salute, non solo ad un confronto con le Regioni, ma anche con le associazioni delle strutture della sanità privata accreditata al SSN per colmare, innanzitutto, il vuoto di concertazione che si registra da troppo tempo con il Dipartimento e l’Assessore alla Sanità e che il nuovo clima politico di incertezza politico-istituzionale, in attesa del rinnovo del Consiglio Regionale, è destinato ad accrescere, perché continuiamo a diffidare di interlocutori istituzionali che rifiutano il confronto a viso aperto e che, tra l’altro, hanno i giorni contati.
L’assessore regionale Attilio Martorano replica a nota Sanità Futura: “Basta menzogne su sanità”. Poi annuncia libro bianco.
L’assessore evidenzia le “palesi contraddizioni” che non mancano anche dinanzi alla tanto attesa soluzione della vertenza ticket aggiuntivo sulle prestazioni specialistiche.
“Il tanto sbandierato attivismo sociale di alcune associazioni impegnate nel business della Sanità è francamente poco credibile; ancor più quando pur di perseguire i propri interessi arriva al punto di non accorgersi di cadere in evidenti quanto banali contraddizioni, sostenendo in una stessa nota, che il ticket aggiuntivo che la Regione Basilicata, grazie ad uno sforzo congiunto e prolungato sostenuto dalle forze politiche di maggioranza e dalle organizzazioni sindacali, è riuscita ad ottenere, afferma che costava 24 milioni di euro l’anno ai cittadini e, a qualche riga di distanza, che non fruttava nemmeno 4 milioni di euro alla Regione”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Basilicata Attilio Martorano.
“Nel ribadire il profondo rispetto per l’impresa privata, non esclusa di certo quella della sanità, non credo che essa possa fondare le proprie ragioni sull’alterazione continua e sistematica della verità. A tal proposito rinnovo la denuncia fatta dal presidente De Filippo in Consiglio regionale circa atteggiamenti che cercano di sporcare anche le pagine più limpide e più fruttuose di un’azione amministrativa. Ed è per questo che mi ripropongo di presentare un ‘libro bianco’ su tutte le menzogne e le falsità dette sulla Sanità lucana, a danno dei cittadini e dei tantissimi operatori che fanno del nostro sistema un grande sistema sanitario, lasciando così ai cittadini stessi la possibilità di valutare nel merito ogni singola questione”.
finalmente si fa qualcosa oltre gli iniqui fatti su cui la Magistratura farà piena luce